Capitolo XII

1K 120 45
                                    




«Tu?...Tu!» Balbettò l'Alvitra sconcertata mentre si rialzava «Non è possibile... com'è potuto accadere?» Chiedeva delirante.

Nel mentre io mi affrettai verso la mia felina, per constatare se stesse bene e se fosse ferita.

Miss Coleen, invece, si avvicinò preoccupata alla megera scoccandomi nel frattempo uno sguardo apprensivo, l'Alvitra intanto continuava a bofonchiare tra sé e sé.

«È stata lei, capisci? Lei!» Urlò indicandomi sconcertata. «Amandine aveva ragione, Coleen sta succedendo... Ha visto, lei ha visto!» Continuò a gridare strattonando la druida per le spalle.

Io guardai Lemon confusa ed un po' spaventata mentre accarezzavo l'irrequieta Esme.

«Makenna non è il momento né il luogo adatto, andiamo... » Le rispose la donna, aiutandola ad alzarsi e accompagnandola delicatamente fuori dell'infermeria e, quando vide che l'Alvitra era titubante, aggiunse «Parleremo con Amandine il prima possibile» Spingendola definitivamente fuori dalla sala, seguita in tutta fretta dall'avvoltoio e da Elspet.

«Non posso lasciarvi sole neanche per un minuto!» Esclamò Bren sbucando da dietro il separé.

«Sono confusa... Qualcuno ha capito cosa sia successo?» Domandai confusa e spossata, mentre Esme correva a giocare con Len.

«Non chiederlo a me... » Alzò le mani il lupo, «Spiavo solo da qualche minuto, poco prima che la strega fuori di zucca ti mettesse le mani addosso!»

«Per me è successo tutto troppo in fretta, sto ancora cercando di capire cos'hai fatto ad Ade in gonnella... » Aggiunse Lemon affranta, prendendo posto su un lettino poco lontano da me.

La raggiunsi e mi sedetti al suo fianco, stanca dopo il sovraccarico di energia magica rilasciata, ma ancora in forze, grazie all'effetto del Vitasilium.

«A proposito, sapete chi fosse?» Chiese Bren «Mi ha imposto di chiamarla Alvitra o Erudita Makenna, presumo sia un'insegnante... » Risposi con un'alzata di spalle.

«L'Alvitra Makenna?! Lexie, lei è l'insegnante più severa e crudele di tutta l'Accademia! L'antagonista di tutti gli studenti, si lascia dietro una scia di pettegolezzi macabri e deplorevoli, vengono sussurrarti di anno in anno. È prepotente, potentissima, una delle migliori chiaroveggenti della comunità. E tu che fai? Ovviamente le sprigioni addosso quanta più magia possiedi!» Affermò frustrato Bren, grattandosi la testa nervosamente.

«Non che ti stia biasimando, anzi vorrei sapere che incantesimo stesse praticando su di te... E poi, come hai fatto a difenderti dal suo attacco? La magia si manifesta apertamente solo al compimento dei quindici anni, che noi abbiamo compiuto solo quest'anno! Quanto ti sei allenata per ottenere risultati simili?»

«Andiamo, non so se qui posso parlare liberamente» Sussurrai ai due mentre scendevo dal lettino con un saltello.

Lemon si guardò attorno un po' stralunata, diffidente rispetto all'ambiente circostante e Bren annuì subito concorde.

Camminammo velocemente per i grossi corridoi, chiacchierando disinteressati del più e del meno, affrettandoci ad uscire all'aperto per poter discutere degli ultimi avvenimenti.

Attraversando le varie aree dell'Accademia lo sguardo di Lemon si illuminava sempre più, colmo di novità e gioia, ed anche io ero piacevolmente impressionata da tutto ciò che ci circondava. Bren, invece, notò come molti aspetti della scuola, dal nostro arrivo in infermeria, erano cambiati, ipotizzando che fosse l'Accademia stessa a variare gli ambienti nei vari momenti della giornata.

Incappammo in qualche gruppetto di studenti seguiti dalle loro Ierofanie e tra loro avvistammo perfino uno splendido fenicottero rosa. Presumibilmente le voci sul nostro conto erano già note ai più, dato che spesso in molti ci additarono per poi spettegolare fitto fitto con chi gli stava accanto.

Maximeanima AcademyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora