Prologo

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Questa storia non è mia, io la traduco soltanto. Tutti i crediti vanno a @heartfullofharry, che ha scritto la storia e mi ha gentilmente dato il permesso di tradurla.

This story isn't mine, I just translate it. All the credits go to @heartfullofharry, who wrote the story and kindly gave me the permission to translate it.

Riiing

Louis roteò gli occhi ed emise un lamento, non avendo per niente voglia di andare a lezione. Era al quarto anno delle superiori, siccome non aveva superato il quinto. Davvero, non aveva per niente voglia di passare il tempo con un gruppo di perdenti del quarto anno.

*

Prese i suoi libri e attraversò il corridoio, guardando male chiunque si permettesse di fissare le sue braccia ricoperte da tatuaggi o i suoi piercing sul viso. Una volta arrivato in classe, la professoressa sollevò le sopracciglia vedendolo.

"È bello averla di nuovo qui, Tomlinson." disse in un tono piatto. Louis le ringhiò contro, camminando in mezzo alle file di banchi. Si sedette in fondo alla classe, vicino ad un ragazzino con i capelli ricci.

Il ragazzino lo guardò, e Louis lo guardò di rimando. Il ragazzo corrugò le sopracciglia e guardò dritto davanti a sè, come se gli occhi di Louis avessero potuto trasformarlo in pietra.

I suoi occhi erano abbastanza intimidatori.

"Va bene, classe. Aprite il vostro libro a pagina 69. Prenderemo un po' di appunti." La professoressa cominciò a spiegare, e solo in quel momento Louis realizzò di non avere una matita.

"Ehi Riccio." sussurrò rudemente, picchiettando il ragazzo di fianco a lui. Il ragazzino sollevò lo sguardo su di lui, il viso pieno di paura. "Mi puoi prestare una matita?"

Il Riccio annuì freneticamente, passando a Louis una matita. Lui la controllò, sussultando. "Cosa sono questi, segni di denti? Mangi le tue matite, Riccio?"

Il Riccio arrossì, abbassando lo sguardo, giocherellando con le sue dita. "Il mio nome è Harry." mormorò. Louis sollevò le sopracciglia.

"Il Riccio ha un nome quindi." commentò. Harry mise il broncio e tirò via la matita dalle mani di Louis.

"Scordatela." mormorò, ritornando subito dopo a prendere appunti sul suo quaderno, mentre Louis sedeva lì, guardandolo con perplessità.

"Scusami?" chiese Louis, corrugando le sopracciglia e deridendolo. "Bella battuta. Adesso dammi una matita."

Harry si girò. Sembrava come se volesse apparire forte, anche se le sue mani stavano tremando leggermente. "Non ho sentito un per favore." La voce gli tremò, mentre sollevò un sopracciglio in direzione di Louis. La sua mascella si allentò mentre fissava il ragazzo più piccolo, corrugando le sopracciglia. Nessuno era mai stato così sfrontato nei suoi confronti.

Pensava che i suoi tatuaggi e i suoi piercing spaventassero le persone, oppure che girasse la voce che il suo atteggiamento non fosse dei migliori.

"Il leone codardo ha trovato il suo coraggio?" disse Louis dopo un momento, la presa in giro evidente nelle sue parole. Harry mise il broncio, guardando da un'altra parte incrociando le braccia.

"Apprezzerei se tu la smettessi di dirmi cose umilianti." disse Harry inflessibilmente. "E' questo quello che fai per divertirti? E' questo quello che ti serve per incoraggiare la tua autostima?"

Louis lo guardò a bocca aperta. "Stai cercando di fare il furbo con me, ragazzino?"

Harry sollevò lo sguardo su di lui e battè le ciglia. "Forse." disse, facendo un sorrisetto strafottente. Louis si stava arrabbiando.

"Non ho tempo per queste cose." mormorò. Harry sorrise vittoriosamente, continuando a prendere gli appunti che la professoressa stava scrivendo alla lavagna.

Dopo un po', Louis sentì un piccolo picchiettio sulla sua spalla. Si voltò, vedendo il ragazzino porgergli una penna.

"Non mangio le mie penne." disse Harry, facendo fare a Louis una smorfia mentre prendeva lentamente la penna.

"Dio, sei strano." sussurrò Louis, cominciando a scrivere gli appunti sul suo polso. Harry afferrò il braccio di Louis, corrugando le sopracciglia.

"Ehi, ehi! Cosa stai facendo?" chiese Harry. Strappò un foglio dal suo quaderno e lo mise sul banco di Louis. Lui corrugò le sopracciglia e guardò Harry. Harry arrossì.

"Potresti avvelenarti con l'inchiostro." mormorò Harry. Louis fece un sorrisetto e scosse la testa, buttando giù gli appunti sul foglio di Harry con la penna di Harry.

"Grazie, Riccio." Harry sorrise timidamente e arrossì, ritornando a guardare in basso.

"Prego." mormorò.

His Hazza » L.S. mpreg /Italian Translation/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora