Capitolo 3•pt.Alex•

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(Ho modificato il finale)
"dai Serena devi finire i tuoi compiti" dissi alla bambina di 7 anni difronte a me.
" no, odio la matematica " disse incrociando le braccia a petto.
" allora, ti faccio un offerta, per ogni esercizio che farai ti darò una caramella." Dissi prendendo il pacchetto e scuotendolo avanti ai suoi occhi.
Lei annoi e comincio a svolgere ogni esercizio.
Bussarono alla porta.
Andai ad aprire ed era Marika, la mamma di Serena.
" salve signora Librandi è già di prima ritorno?" Dissi sorridendo
" si oggi sono riuscita a liberarmi prima, come è andata con serena ?" Mi chiese entrando in casa e posando il cappotto e la borsa.
" benissimo è un angioletto " dissi accarezzando l guancia di serena.
" sono felice che vi troviate bene,ora comunque sei libera di andare " disse la signora Librandi.

Presi le mie cose salutai la bambina e la madre. Uscì di casa e controllai l'ora sul cellulare, erano le 19:30, a questo punto decido di andare a casa di Caleb.

***

Suonai il campanello fuori casa sua e venne ad aprirmi.
" Ehi Sorellina, quanto mi sei mancata" disse prendendomi in braccio e facendomi girare.
" anche tu fratellone"  dissi ridendo.
Mi lasció andare e ci avviammo verso la cucina.
" che si mangia di buono?" Dico leccandomi le labbra.
" pollo e patate al forno " disse finendo di apparecchiare.

Dopo pochi minuti servì la cena.
" di cosa dovevi parlarmi?"

" ci sono due cose" disse poi bevendo un bicchier d'acqua.
Gli feci cenno con la testa di continuare.
" la prima è che sto incominciando a frequentarmi con una ragazza, e vorrei qualche consiglio da te.." disse con un sorriso smagliante sul viso.
" che bello sono felicissima" dissi prolungando la ' a' dell'ultima parola, mi alzai e gli andai incontro abbracciandolo per il collo.

" voglio sapere tutto di lei ogni minimo particolare" dissi puntandogli il dito contro.
Lui scoppio in una piccola risata e tornai a sedermi.

Mentre cenavamo mi aveva descritto ogni minimo particolare di quella ragazza.
Si chiama Emma ha 21 anni e si frequentano da più di un mese.
Sono
Contenta per lui di aver trovato una ragazza che le piace.
" e l'altra cosa?" Domandai incuriosita.
" no vabbè nulla volevo solo chiederti come sta andando con Mason."
"Oh beh non male direi, forse potrebbe andare meglio ma nella vita bisogna accontentarsi" dissi alzando le spalle.
" è vero che è mio amico ma se ti fa qualcosa se tu hai bisogno di qualcosa vieni da me" io annuì e gli diedi un bacio sulla guancia.

Vi starete chiedendo perché non sia andata a vivere con lui, beh semplicemente perché casa sua è uno spizio, ha cucina salone insieme, bagno camera da letto è un balconcino minuscolo. E non è andato a vivere lui con Mason perché casa sua è vicina a lavoro infatti non prende nemmeno la macchina.

Finita la serata salutai mio fratello e tornai a casa.
Entrai e vidi tutto un porcile, cartoni di pizza, lattine di birra e vodka dappertutto e soprattutto puzza di fumo!
Sentì un fischiettare di apprezzamento e poi subito dopo " wow Mason non mi hai detto di avere una così bella ragazza in casa" disse il tipo riccioluto.
Andai dritta verso Mason, che guardava qualche stronzata alla TV, e mi piazzai davanti a lui .
" dai spostati " disse ma con un tono di voce che faceva intuire di essere ubriaco.
" forza ragazzi uscite tutti di qui" dissi con uno sguardo supplichevole e aprendo la porta.
" dai piccola rilassati, divertiti pure tu un po' con noi" disse il riccio avvicinandosi a me.
Eravamo a pochi centimetri di distanza e già avevo capito con il suo ' divertiti un po' pure tu con noi' cosa intendesse.
Ero schiacciata contro il muro e lui che mi bloccava, gli diedi una ginocchiata lì dove non batte il sole e si piegò dal dolore. E mentre imprecava cacciai tutto fuori,compreso lui.
" certo che glielo hai dato forte" disse ridendo come un matto.
" certo che sei scemo forte" dissi e andai in camera mia sbattendo la porta.
La riapri e dissi " E per la cronaca quel casino lo pulisci tu" e sbattei nuovamente la porta.

Mi sedetti a gambe incrociate sul letto e presi il computer,  devo scrivere la tesina per l'esame e sono già in ritardo.
Si lo so che sono le undici di sera ma devo recuperare il tempo sprecato.

Dopo quasi 10 minuti sentì bussare alla porta.
" cosa vuoi" dissi irritata.
" posso entrare ?" Chiese
Mi alzai dal letto posando il computer su quest'ultimo.
Mi avviai verso la porta, poggiai la mano sulla maniglia e cacciai un gran respiro per calmarmi.
Aperto la porta me lo ritrovai davanti appoggiato al lastrico della porta con lo sguardo basso.
" cosa c'è " dissi sospirando.
" scusa per il casino che c'è giù, ho sistemato tutto, sei ancora arrabbiata?"disse alzando lo sguardo verso di me.
" si" dissi con tono severo.
" perché ?" Chiese sconcertato.
" perché il cretino del tuo amico ci stava provando spudoratamente in quel senso e tu, da uomo maturo che dovresti essere ma non sei, hai riso della situazione invece di prenderne il controllo" dissi gesticolando è ormai rossa in viso.
" oh..scusami hai ragione. E che ero ubriaco anzi lo sono ancora e riesco a malapena a parlare." Disse toccandosi la fronte.
" quanto hai bevuto ?" Chiedi incrociando le braccia al petto e mettendo tutti il peso del mio corpo su una gamba.
" troppo " disse toccandosi lo stomaco.
" Alex no-non mi sento bene " disse stringendosi lo stomaco con le braccio.
" prenditi le tue responsabilità " dissi sentendomi anche un po' in colpa ma non lo diedi a vedere.
" credo che debba vomitare " disse ancora.
" sai dov'è il bagno " dissi chiudendogli la porta in faccia. Mi sedetti sul letto e continuai la mia tesina.

Dio mi sento una merda, mi sono sempre ripetuta in tutta la mia vita 'tratta gli altri come tu vorresti che ti trattassero '
E ora mi sono comportata così da strafottente. Ma se lo merita giusto?cioè  avrà pure 22 anni non ha bisogno della sua mammina che gli dice cosa deve o non deve fare.

Ma vedete se per una cazzata del genere uno si deve sentire a dirittura nella parte del torto ora.

Uscì da camera mia e mi recai verso il bagno. La porta era socchiusa.
Aprii la porta del tutto ed entrai, Mason era appoggiato con la schiena al muro e le gambe piegate con le braccia appoggiate sulle ginocchia.
Aveva la testa contro il muro e gli occhi chiusi.
" Mason" dissi avvicinandomi e sedendomi accanto a lui.
" come ti senti?"
" mmh " mugoló lui.
Gli spostai i capelli dal viso e presi un asciugamano lo bagnai con acqua fredda e lo appoggiai sulla sua fronte.
"Non avevi detto di prendermi le mie responsabilità?" Disse facendo un ghigno.
"Apprezza che io sia qui" dissi

" beh grazie allora, ma ora puoi andare" disse chiudendo gli occhi.
" perfetto" dissi infastidita. Mi alzai e lo guardai attentamente, ma come si fa a essere così?
Lui aprì gli occhi e si alzó da terra, posó la pezza sul mobiletto e si sciacqua il viso. A quel punto sbuffai e mi voltai per andarmene, poggiai la mano sulla maniglia e quando stavi per aprirla mi disse "grazie".
Per la prima volta, da quando vivevamo insieme, mi aveva ringraziato.

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spero vi piaccia❤
Scusate per eventuali errori 🖤

Il coinquilino più stronzo di sempre -  Selena Gomez e Gregg Sulkin Where stories live. Discover now