Per due volte

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  Per due volte ho atteso, stesa su quel lettino operatorio, coperta da solo un telo.
Inerme e tremante, in quella stanza bianca e asettica con tutti quegli sguardi concentrati su me, su noi,
circondata da macchinari e strumenti chirurgici.

  Per due volte, ho atteso la vostra nascita.

  Tremavo e non era il freddo ma, il timore che qualcosa andasse storto.
Piangevo ed era un misto di paura e gioia.
Tutti, intorno a me, non facevano altro che rassicurarmi.

  Mani esperte vi portarono alla luce.
Spiegare ciò che si prova è impossibile.

  Ancora oggi ci penso e piango,
piango perché sentire il vostro primo vagito fu come ritornare a respirare dopo aver trattenuto il fiato per ore ed ore.

  Sentii il cuore riempirsi di qualcosa che definire Amore forse è riduttivo.

  Piansi tanto, quando, ancora sporchi, coi capelli incollati e col colorito ancora indefinito vi poggiarono al mio petto perché, prima di ogni cosa, un figlio deve poter sentire l'odore e il calore della propria madre.

  Lì e in quell'istante, smisi di essere io e diventammo noi!!

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