Per due volte ho atteso, stesa su quel lettino operatorio, coperta da solo un telo.
Inerme e tremante, in quella stanza bianca e asettica con tutti quegli sguardi concentrati su me, su noi,
circondata da macchinari e strumenti chirurgici.Per due volte, ho atteso la vostra nascita.
Tremavo e non era il freddo ma, il timore che qualcosa andasse storto.
Piangevo ed era un misto di paura e gioia.
Tutti, intorno a me, non facevano altro che rassicurarmi.Mani esperte vi portarono alla luce.
Spiegare ciò che si prova è impossibile.Ancora oggi ci penso e piango,
piango perché sentire il vostro primo vagito fu come ritornare a respirare dopo aver trattenuto il fiato per ore ed ore.Sentii il cuore riempirsi di qualcosa che definire Amore forse è riduttivo.
Piansi tanto, quando, ancora sporchi, coi capelli incollati e col colorito ancora indefinito vi poggiarono al mio petto perché, prima di ogni cosa, un figlio deve poter sentire l'odore e il calore della propria madre.
Lì e in quell'istante, smisi di essere io e diventammo noi!!
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IntimaMente
RandomNon è una storia, non è poesia, non sono lettere e non è un diario. Collocarlo in un genere è complicato, come lo sono io. All'interno troverete pensieri, riflessioni personali, anche banalità a volte, ma la vita è anche fatta di quello. In conclusi...