Capitolo 3

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Quando vidi il mio nome come titolo del libro pensai fosse solo un caso, finché voltai pagina e lessi:
"Era il 14 gennaio 1997 e, in un ospedale nei pressi di Grand Forks, alle ore 13.30, nacque Chirine Miller".
Rabbrividii, coincideva tutto con la mia nascita. Chi poteva sapere tutte queste informazioni su di me? Chi avrebbe voluto scrivere una mia biografia? E perché un libro che all'apparenza sembrava così antico conteneva informazioni così recenti?

Continuai a leggere e il mio cuore iniziò a battere sempre più forte.
"Figlia di Jonathan Miller e Stephanie Montgomery, felicemente sposati dall'età di 23 anni ciascuno, finché la moglie non lasciò la famiglia durante il parto".
Mi scese una lacrima, non ho mai conosciuto mia madre e sentirmi ogni volta dire che è morta a causa mia, mi fa mancare un battito.
"Chirine era una bambina dagli occhi verde smeraldo e i capelli nocciola. Appena nacque pianse tantissimo, in molti sostennero che la spiegazione fosse il fatto che il legame fisico con sua madre cessò e che la bambina ne avesse la consapevolezza. Ella fu subito portata in incubatrice per dei lievi problemi di respirazione ma fortunatamente andò tutto bene e due giorni dopo fu portata a casa".

Ero sempre più confusa ed ero quasi convinta che tutto ciò fosse un sogno dato che non vi era nessun senso logico e realistico. Chiusi momentaneamente il libro e d'improvviso la sua forma cambiò, difatti diventò ancora più sottile di prima. Mi allontanai, un po' per paura e un po' per riflettere.
Pensai alla motivazione del perché il libro cambiasse la sua lunghezza e dopo un breve ragionamento capii che se accorciava significava che la mia vita avrebbe avuto un corso più breve. Il mio respiro diventò sempre più affannoso e iniziai a piangere per la disperazione, mi sentivo uno straccio.

Tornai in salotto e d'impulso aprii l'ultima pagina del libro. Non avrei dovuto farlo, non è bello scoprire quando, come, dove e perché si muore.
"Chirine Miller, spentasi nel sonno all'età di 48 anni a causa di infarto precoce, rimarrà sempre nel cuore dei suoi cari e amici".
Le gambe non ressero più il mio peso e caddi a terra svenendo.

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