Nonostante Tutto Io Ci Sono

~20~

Christopher

<<Pronto?!>> mi affrettai a rispondere al telefono appena ne ebbi l'opportunità.

Il film era terminato da poco e Hope stava indossando il cappotto all'entrata del cinema mentre io ero già uscito per rispondere a mia madre. Mi aveva chiamato cinque volte, o era successo qualcosa o avrei dovuto farle un bel discorsetto.

<<Era ora Christopher!>> sospirò sollevata ma già sapevo che mi sarebbe toccata una ramanzina per non aver risposto prima.
<<Scusa mamma non potevo rispondere>>.
<<Certo! E se fosse capitato qualcosa?!>> sbraitò esterrefatta.
<<Quindi è successo qualcosa?>> domandai già sapendo la risposta.
<<No, ma poteva capitare!>>.
<<Okay mamma...>> sospirai cercando di mantenere la calma, <<hai bisogno di qualcosa?>> continuai ignorando il suo tono accusatorio.
<<Sì, vedere mio figlio! Una madre passa tutta la settimana aspettando di vedere suo figlio la domenica a pranzo e questo che cosa fa? Disdice tutto un'ora prima del suo arrivo! Non si fa così Christopher, non è così che ti ho educato>> me la immaginai mentre scuoteva la testa con fare deluso. Una delle sue abilità era quella di farti sentire in colpa per cose futili, tipo per non aver buttato l'immondizia o non esserti presentato ad un pranzo.

<<Mamma ci siamo visti tre giorni fa>> le ricordai guardandomi in giro. Si stava facendo buio e i lampioni piano piano si stavano accendendo, mentre la gente tornava a casa.
<<Non mi interessa! La domenica si passa in famiglia, quindi vieni qui!>> esclamò perentoria.
<<Mamma non posso, sono occupato...>> dissi e, mentre pronunciavo queste parole, mi ritrovai a contemplare la biondo fragola che usciva dal cinema facendosi su nel cappotto. Effettivamente le giornate si andavano sempre più a raffreddare. L'inverno era ormai alle porte.

Appena Hope mi vide, dopo un momento di confusione dato dal fatto che mi fossi leggermente allontanato dall'entrata per parlare al telefono, mi sorrise timidamente.

<<Chiaro?!>> mi risvegliò bruscamente dai miei sogni color smeraldo mia madre, con la sua solita delicatezza.
<<C-come scusa?>>.
<<Ho detto che qualunque cosa tu stia facendo può aspettare!>> alzò maggiormente la voce.
<<Mamma davvero non posso>> dissi a denti stretti siccome Hope mi stava raggiungendo.
<<Ed io ti dico di sì, ti aspetto per cena>> concluse con un tono che non ammetteva repliche.

Quella donna era stressante, un osso duro e, soprattutto, era impossibile farle cambiare idea. Mio padre stesso vi rinunciava. E la cosa peggiore era che le mie sorelle stavano prendendo la stessa piega, non avrei mai invidiato uno dei loro fidanzati.

<<Okay...>> mi arresi passandomi una mano sul volto, <<ma apparecchia per una persona in più>> dissi sorridendo alla ragazza di fronte a me che a quelle parole spalancò gli occhi.
<<Perfetto!>> esclamò entusiasta chiudendo la chiamata, felice di avermi convinto.

Prima di dire qualcosa Hope aspettò alcuni istanti. Forse per capire quale fosse la mia prossima mossa o semplicemente con chi stessi parlando. Era tenera con quell'espressione da cucciolo confuso, aveva la testa leggermente inclinata e mi guardava con occhi ridotti a due fessure.

<<Ti va una cena fatta in casa?>> domandai ad un tratto non reggendo più il suo sguardo inquisitore.
<<E a casa di chi dovremmo andare?>>.
<<Senti, avevo in programma di mangiare una pizza a casa mia ma, mia madre ha insistito perché andassi a cena a casa sua e non ho saputo dire di no>> mi scusai, non volevo coinvolgerla in una cena di famiglia, sarebbe stato imbarazzante.
<<Okay, è giusto che tu vada>> mi sorrise distogliendo subito dopo lo sguardo, <<devi andare subito o puoi accompagnarmi a casa?>> domandò subito dopo.
<<Emm... Forse non hai capito, ho invitato pure te...>>.
<<Christopher ho capito benissimo ma non pensi che sarebbe un po' fuori luogo?>>.
<<Pensavo che avessimo chiarito e che fosse tutto a posto>> scossi la testa confuso.
<<Lo è, ma è troppo presto perché tu mi presenta i tuoi non trovi?>> insistette su quella linea.