Untitled Part 2

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Il mattino seguente Marco prese l'aereo per Londra. Durante il volo, ricontrollò alcuni documenti, era tutto a posto, d'altronde era abbastanza pignolo e controllava più volte che tutto fosse in ordine. Cercò di concentrarsi sul incontro  che di lì a breve, avrebbe avuto. Ma, ogni tanto,gli appariva, il viso di Luca che lo guardava, con quel sorriso ironico, che lo baciava, "Oh! No! "

Durante tutta la giornata, a parte il momento dell'incontro di lavoro, non faceva che pensare a Luca, più cercava di scacciare il pensiero più la sua immagine gli appariva. Perché proprio lui? Il figlio della compagna di suo padre. Oltretutto poco più di un ragazzo.

Luca, la sera prima com'era rientrato a casa, aveva preso una birra e acceso lo stereo, ripensava alla serata e non capiva. Perche Marco non si era lasciato andare? Aveva risposto al suo bacio con tanta passione aveva sentito il suo desiderio e poi niente. Che cazzo! Di cosa era fatto, per resistergli cosi, nessuno, fino allora, lo aveva rifiutato, anzi faceva fatica a volte a tenere a bada certi fighi. Fin da quando era ragazzino, non aveva avuto problemi, i ragazzi e anche le ragazze gli ronzavano attorno, ma lui era molto selettivo e andava soltanto con quelli che gli piacevano, non aveva mai dovuto conquistare qualcuno, bastava un'occhiata e scopava con chi voleva. " Ma chi crede, di essere questo".

In quel momento ricevette il messaggio di Marco." ma guarda un Po". In un primo momento fu tentato di non rispondere, poi non resistette all'idea di prenderlo in giro e rispose <si papà, dormi tranquillo>. Dopo pensò. "Che ruolo vuole avere questo nella mia vita". "Pensa di dovermi fare da fratello maggiore". "No perche io non lo vedo proprio in questi termini.". "Cazzo", lo avrebbe fatto cuocere nel suo brodo, per lui poteva anche andare a fanculo. Non aveva certo bisogno di una balia, se l'era cavata benissimo in tutti i suoi ventitré anni anche senza l'aiuto (prezioso) dell'avvocato Marco Lanzi.

Il mattino seguente Luca, fu svegliato dallo squillo del telefono.

<<Amore! Ti ho svegliato?>>.

<<No mamma, ti sto rispondendo da uno dei miei sogni o forse un incubo decidi tu, che vuoi?>>.

<<Vedo che sei di buon umore, immagino che l'incontro con Marco sia andato alla grande.>>

<< Immagini bene mamma, sai forse pensa che suo padre mi abbia adottato e di conseguenza mi debba fare da fratello maggiore.>>

<<Perche, dici questo Luca, cosa è successo? >>

<<Niente mamma, volevo, solo portarmelo a letto e lui non ha voluto.>> disse con ironia.

<< Luca non scherzare. Dimmi cosa è successo?>>

<< Niente mamma, abbiamo parlato del quadro, cenato e poi sono tornato a casa.>>

<< E allora perche sei di cattivo umore?>>

<<Perche, mi hai svegliato. Forse?>>

<< Va bene Luca ora chiudo cosi puoi dormire. Ciao amore.>>

<< Ciao mamma. >> Luca sorrise, quando aveva detto, la verità a sua madre non gli aveva creduto, ne era sicuro e comunque non gli andava di raccontarle i fatti suoi.


Marco si trovava nel volo di ritorno da Londra. Era venerdì sera, si sentiva soddisfatto del lavoro svolto, aveva terminato una trattativa importante e avrebbe voluto festeggiare. Il pensiero corse subito a Luca, aveva voglia di vederlo ma non sapeva come comportarsi con lui. Cavolo, quel ragazzo aveva il potere di confonderlo. Cosa che, a lui cosi razionale, non succedeva quasi mai.

LUCA E MARCO Una storia d'amoreWhere stories live. Discover now