1. Risveglio traumatico

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«Bea, dai su muoviti » Mi svegliò mia madre urlando dal piano di sotto.

« Si, mamma »  risposi con tono alto.

Spostai le calde coperte posate delicatamente sul mio corpo da esso, mi sedetti qualche secondo sul mio letto dopodiché mi alzai, andai in bagno, guardai con i miei occhioni blu il mio viso assonnato e le diedi una sciacquata per svegliarmi un po', lavai i denti, pettinai i miei folti capelli lunghi e castani e tornai in camera per cambiarmi, non sapevo come diavolo vestirmi, dovevo scegliere in fretta e cercare di non arrivare tardi a scuola come ogni dannata mattina. 

Tirai fuori dall'armadio un paio di jeans, il primo che mi capitò tra le mani, ed una felpona grigia, mi vestii di corsa e successivamente infilai le mie vans grigie di sempre, scesi giù di corsa e andai a salutare mia madre, uscendo di casa frettolosamente: ero ancora una volta in ritardo.

Arrivai a scuola, aprì la maledetta porta che mi divideva dall'intera classe e dalla professoressa di storia che subito mi guardò dalla testa ai piedi e disse: 

« Bea, sempre in ritardo tu eh, non cambi mai.. eppure abiti qui vicino. »  

Mi irrita vedere questa donna di prima mattina, con i suoi ricci arruffati, la sua voce fastidiosa e le sue provocazioni del cavolo.

« Buongiorno, sempre un'accoglienza calorosa da parte sua »  dissi andando successivamente a sedermi al mio posto di fianco ad Aurora. 

Aurora era una ragazza molto timida e riservata, non parlava mai e con nessuno, aveva sempre i voti più alti  e molte volte veniva presa di mira dal resto della classe. Inizialmente io non la conoscevo per nulla fin quando non mi hanno spostata nel banco di fianco al suo perché non facevo altro che chiacchierare disturbando le lezioni. Eravamo l'una l'opposta dell'altra, lei era anche un po' misteriosa e mi incuriosiva capire perché fosse così. Con il passare del tempo iniziammo a parlare e a conoscerci meglio, non era poi così noiosa come persona, passavamo sempre più tempo assieme, ma nonostante questo molte volte passavo il tempo anche con altre persone, perché più aperti e più solari di lei, che molte volte con la sua aria cupa rischiava di incupire anche me.

« Buongiorno Auri »  le dissi sedendomi

 « ...Ciao Bea »  disse sempre con quell'aria calma che alcune volte poteva dare sui nervi, non lasciava mai intravedere il suo stato d'animo.

Arrivò l'intervallo e lo passai con gli altri nel corridoio seduti sul muro delle finestre, come sempre tra cavolate e pettegolezzi. 





Spero vi stia piacendo come inizio e se avete qualsiasi consiglio o critica fatevi avanti e non esitate a parlarmene.

Vi avviso che tutte le volte che vedrete le parti di testo scritte in corsivo rappresentano i pensieri diretti dei personaggi e  per questo saranno al presente.

Buona lettura.

-Baci Debora


Tutto Solo Per AmoreWhere stories live. Discover now