parte 3

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Passarono circa due settimane e mi ero completamente infatuato di loro, assecondai e infine persi totalmente la voglia di uscire con i miei vecchi amici.

Erik e gli altri mi accettarono molto volentieri dopo il "grande salto" insieme trascorremmo molte giornate al mare e in città.

Li stimavo molto tutti quanti, e presto notai che questo sentimento era condiviso da molti, in particolare, a quello che si può definire in una " gerarchia" lo notai in Erik. Era un leader, un persona sagace e rispettata da tutti, confidenziale ed estroverso.

Andavo molto d'accordo con lui, mi invitava sempre in qualsiasi posto, ero diventato uno di loro, ma ancora ostentavo a crederci e a sentirmici.

Trovai una certa alchimia con chiodo, mi considerava un suo fratello, già da subito attirava la mia attenzione con un "hey fra" o " bro" l'amicizia scaturì quando mi parlò di una ragazza a cui faceva palesemente il filo, si confidò subito con me e scoprì che oltre ad essere il classico pagliaccio del gruppo era anche una persona profonda ed insicura. riuscì a convincerlo di invitare questa ragazza ad uscire con lui una sera.

Constatai che andò tutto a gonfie vele dopo il suo messaggio:

"oi frè ce l'ho fatta, ci siamo fidanzati!!!"

Questo mi fece guadagnare molti punti di fiducia, Iniziai anche ad uscire di sera, cosa che non avevo mai fatto prima d'ora. I miei sono sempre state persone molto permissive e non ho mai avuto problemi per questo.
Mi facevano divertire davvero, anche quando stavamo seduti su una panchina a ridere delle pagliacciate di chiodo di fronte a noi.

facevamo bagni notturni e grazie a loro cominciai ad aprirmi molto di più con le persone. Rebecca e Erik conoscevano davvero tante persone, quando giravamo era un continuo "ciao ciao ciao"

prendevamo delle becks o delle corona nelle gelateria sulla passeggiata mare, non mi piacevano davvero, anzi le consideravo disgustose, forse anche per gli altri, ma era una di quelle cose che devi fare per realizzare di essere " più grande" era una sorta di piccolo proibizionismo che la tua testa chiedeva di fare.

Insomma del vecchio gruppetto me ne ero completamente dimenticato addirittura cominciavo a trovarlo troppo "bambino".
quest'onda emozionale era data anche un po' dalla stagione, tutto si avvalorava con l'estate le serate erano più intense, quando vedevi il cielo stellato sopra di te e sentivi il calore, l'afa tutt'intorno e sapevi di non essere solo, avevi degli amici con cui ridere e parlare di ogni cosa. Eravamo spensierati, era un di un eccitante pazzesco avevo imparato come ci si affermava grazie alla loro influenza, positiva o negativa non mi interessava, sapevo solo che mi sentivo più forte e sicuro . Non eravamo solo noi 4, molte volte ci trovavamo in un bar al fresco a giocare all'assassino con altri ragazzi. c'era un ragazzo, forse il più grande di tutti che parlava di solo calcio ma non ci fregata mai niente di quello che diceva, però era molto apprezzato da Erik e rebecca, forse perché le comprava lui le sigarette a loro due. Forse é stato proprio lui a sollecitarli alfumare.  E Presto diventarono trè, anche chiodo cominciò a fumacchiare, era esilarante vederlo soffocare dal fumo, lo faceva solo per farsi grosso con la sua nuova tipa. io non provavo ancora nessuna attrazione al fumare una sigaretta, mi bastava il quotidiano puzzo di umido e tabacco venirmi in faccia a soddisfare quel briciolo di interesse. Andò avanti così ancora per un po' fino a quando in città non si diffuse un grosso evento in spiaggia: "il Difference" era una discoteca all'aperto con ingresso free, come naturale che sia eravamo tutti interessati a partecipare, era la ciliegia sulla torta per noi, l'occasione giusta per arrivare all'apice del piacere "un'orgasmo" già fantasticavamo sul come divertirci: bere alcool, era il nostro malsano obbiettivo, mi sentivo in parte eccitato e spaventato, ma come per magia Erik con fare eccetitato mi disse: Amos per il difference ti va di venire da me a dormire?

Chiodo:"ci so anche io! " disse con espressione divertita.
Mi trovai spiazzato dall'improvvisa  proposta, insistettero fino a quando anche mia madre acconsenti.
Ancora quando mancavano pochi giorni all'apertura eravamo giá pronti per la festa, parlavamo solo di quello: di come vestirci o di come sballarci con l'alcool, avevamo molto tempo per poterci divertire, la madre di Erik ci sarebbe passata a prendere per le 3 del mattino, quindi il tempo per bere e ricomporci sarebbe stato sufficiente.
Si sentiva l'eccitazione nell'aria, i ragazzi che passavano per strada parlavamo solo di quello.
Arrivó il giorno tanto acclamato, io e chiodo andammo a mangiare a casa di Erik e a prepararci prima della festa. Ci trovavamo in una splendida casa in centro cittá, molto spaziosa e luminosa. Vivevano soltanto Clara,la madre di Erik e lui.
Trovai sua madre una persona per bene, apprensiva ma comunque molto pacata, completamente il contrario del figlio. Suo padre non abitava piú con loro, lui viveva in un'altra cittá sul mare con un'altra donna.
Mangiammo una semplice pasta al sugo e poi dopo esserci preparati, andammo all'apuntamento al parco per trovarci con Rebecca e delle sue amiche verso le 8:30.
Si presentarono 3 ragazze molto cariche, in particolare Barbara, lei giá da subito mi colpí per la sua solaritá, era anche una ragazza molto carina, aveva intorno ai 15/16 anni, ero sempre io il piú piccolo. Riuscimmo comunque a fare due chiacchiere prima di entrare .
Quando ci dirigemmo alla spiaggia, giá in lontananza si sentivano i ragazzi parlare e urlare, arrivati davanti all'entrata, era uno spettacolo...
luci colorate un vero e proprio  caleidoscopio di rosso, blu e verde, sentivi poi un odore di mare e acido, dato dall'alcool.
l'atmosfera era esplosiva carica di emozione, con tutte le persone con il sorriso stampato in faccia che si muovevano quasi come ipnotizzati dalla musica battente.
Guardandoci in faccia pensammo tutti la stessa cosa...
Che non vedevamo l'ora di buttarci nella mischia.

Alberi verdi Where stories live. Discover now