Il sogno di Judy Hopps

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La vita a Bunnyburrow di solito, o sempre sarebbe meglio dire, scorreva tranquilla e felice tanto che non avevano neppure un corpo di polizia, facendo affidamento, quelle rare volte che serviva, alla caserma di Borghetto nella Contea dei Cervi, o per i casi più gravi, una volta ogni due anni, alla più esperta polizia di Zootropolis, ma quel giorno un coniglio era adirato come ben pochi avessero mai visto e dopo pochi minuti di guida arrivò a destinazione, sceso dal furgone Stu imbracciò la doppietta e arrivato dinnanzi la porta cominciò a colpirla col calcio dell'arma per annunciare il suo arrivo.


"GREY, APRI SUBITO LA MALEDETTA PORTA O GIURO CHE TE LA SFONDO A FUCILATE"


Tempo nemmeno cinque secondi che una volpe sulla trentina aprì, visibilmente infastidito.


"Hopps, si può sapere che cazz..." Non riuscì a finire la frase che le zampe scattarono verso l'alto in segno di resa, notando che il furente coniglio gli puntava il fucile sul muso.


"Dannate volpi, dipendesse da me vi farei secche una dopo l'altra" Lui fissò il coniglio negli occhi, non stava scherzando, era veramente infuriato.


"Ok calmati, non fare idiozie, tu..."


"Gli unici che hanno fatto un'idiozia siete stati tu e tua moglie, quando avete deciso di mettere al mondo quel bastardo"


La volpe, capito subito qual'era il problema, si portò una zampa sul muso, cambiando la sua espressione da allarmata ad esasperata "Gi...Gideon, che diavolo ha fatto stavolta?"


"Stavolta è grave, non si è limitato agli spintoni, mia figlia Judy è all'ospedale a farsi ricucire le ferite che quel selvaggio di tuo figlio gli ha scavato in faccia con gli artigli"


La volpe provò a dire la sua ma venne interrotta senza possibilità di continuare


"Io ti avviso, questa è stata l'ultima goccia, se vedo Gideon avvicinarsi ancora a una delle mie figlie, giuro che gli sparo, carico il fucile a sale e gli sparo, sono stato chiaro?"


Nonostante potesse capire la rabbia, non poteva dire lo stesso delle minacce di usare le armi contro un ragazzino di nove anni, ed avrebbe volentieri contestato se non fosse che la doppietta del coniglio, stavolta caricata a pallettoni, gli fece capire che non avrebbe accettato altra risposta se non un si.


"Si, chiarissimo"


"Bene" Detto questo Stu abbassò l'arma tornando al furgone, partì sgommando sulla stradina bianca, alzando inevitabilmente un polverone, nella direzione da cui era arrivato.



Nel frattempo al pronto soccorso una simpatica lepre aveva appena finito di mettere i punti di sutura sulle ferite della coniglietta, congratulandosi con lei per non aver pianto come succedeva spesso, come succedeva sempre.


"Sei veramente coraggiosa, Judy giusto?"


"Si" La piccola leporide rivolse un sorriso, o almeno ci provò.


La dottoressa ghignò leggermente a vedere come la piccolina cercasse di mostrare gratitudine col muso ancora semi-paralizzato dall'anestesia locale "Bene cara, vedrai che appena l'anestesia finisce starai meglio, cerca di non aprire troppo la bocca e quando mangi mastica piano" Finiti gli avvertimenti applicò un cerottone sulla guancia della coniglietta.

Il sogno di Judy HoppsWhere stories live. Discover now