Felici 24' Hunger Games

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Yuu si sentiva davvero libero in poche occasioni.
Una di queste era il potersi arrampicare sugli alberi del suo distretto ed osservare le foreste dall'alto. Lassù si sentiva calmo,rilassato e libero.
Sopra le cime degli alberi non c'erano Pacificatori pronti a spararti,non c'era la povertà,non c'era bisogno di spaccarsi la schiena a forza di tagliare gli alberi e sopratutto,la sopra non esistevano gli Hunger Games.
Yuu chiuse gli occhi ed espirò.
Quanto gli sarebbe piaciuto rimanere li per sempre...
"Yuu! Muoviti hai quasi finito?"
La voce di Mika mi riporta alla realtà facendolo quasi cadere giù dal pino.
"Si,ora scendo!" urla in risposta,lanciando un ultimo sguardo al panorama boschivo del distretto 7,per poi calarmi giù.
"Si può sapere dov'eri finito? Shinya ti sta cercando da ore!" dice guardandosi attorno nervosamente,probabilmente alla ricerca di Pacificatori.
"Devi cominciare a preparati per la Mietitura..." dice poi con un tono più grave,la paura è difficile da sradicare,la paura della morte,del lasciare la propria famiglia,del sentir pronunciato il tuo nome alla Mietitura,gli Hunger Games sono la macchina della paura e le immagini dei giochi precedenti gli scorrono per la mente e sa che anche Mika ci sta pensando,ogni tanto lo sente svegliarsi nel bel mezzo della notte per via di un incubo,ed è abbastanza sicuro che Mika non sogni scoiattoli assassini.
"Lo so scusa,è solo che volevo venire qui prima in caso dovesse..." non riesce a finire la frase Yuuichirou,ha paura,tutti ce l'hanno,perchè sanno che il loro nome potrà essere pescato da quella maledetta ampolla,trascinandoli verso una morte quasi certa.
Sente la mano di Mika posarsi sulla sua spalla delicatamente,per poi risalire in una lieve carezza sul viso.
Chiude gli occhi Yuuiciro,mentre la mano calda di Mikaela gli accarezza lo zigomo con dolcezza.
"Lo so..." non dice altro,semplicemente,si avviano verso casa loro,in silenzio.

Ed ora eccoli quì,in fila,l'uno di fianco all'altro che guardano fissi davanti a loro,Yuu ogni tanto volta lo sguardo verso Guren che gli fa un cenno di incoraggiamento con il capo,per poi spostare lo sguardo su Mika.
Si è sempre chiesto come facesse a sembrare sempre così calmo,così distaccato.
Conosce Mika dalla nascita,insieme hanno visto decine di Mietiture,a volte anche di alcuni loro amici,eppure Mika non aveva mostrato mai un segno di cedimento.
Mai un emozione aveva attraversato quegli occhi blu come il cielo durante la Mietitura o gli Hunger Games.
"Questione di abitudine Yuu-chan."
Era stata questa la sua risposta e Yuu gli aveva creduto,come sempre del resto,ma sapeva benissimo quale tempesta si agitasse dietro quegli occhi,la stessa che provavano tutti,solo che lui non la mostrava.
C'erano sere,in cui il dolore prendeva il sopravvento,sere nelle quali i ricordi delle persone amate vengono a fargli visita,portandosi con se anche i fantasmi di un bambino a cui i genitori furono strappati troppo presto da uno stupido incidente sul lavoro.
Erano quelle le sere in cui Mika faceva cadere la maschera e si mostrava per quello che era: un ragazzino di appena diciotto anni con troppo dolore dentro. In quelle sere semplicemente Yuu lo faceva dormire con se,lo cullava e gli descriveva le potenzialità curative delle piante.
Poi,ma questo solo negli ultimi anni,arrivò con la consapevolezza di amarsi,l'essersi accorti di non poter vivere senza l'altro.
Ed erano arrivati i baci per scacciare le lacrime,i "ti amo" sussurrati per scacciare gli incubi e le carezze per lenire un dolore più soffocante di quello fisico.
Yuu non si rese conto di essersi incantato a guardare il viso di Mika,ma si svegliò quando l'Annunciatore esclamò:
"Come da tradizione,prima le donne!"
prima di infilare la mano in quella dannata ampolla alla sua destra per poi cominciare a giocare coi bigliettini,sorridendo appena,mentre sceglie con leggerezza,una vita da mandare al patibolo.
"Aoi Sangu!" esclama con allegria,alzando il mento per osservare il primo tributo donna del distretto 7,vede la ragazza salire sul palco e lanciare un veloce sguardo alla sorella Mitsuba che piange sulla spalla di Shinoa.
"Ed ora,gli uomini!" dice sorridendo,sente Mika stringergli la mano e lui ricambia con forza stringendo gli occhi.
"Yuuichirou Amane" urla l'uomo e Yuu gli riapre di scatto,il suo respiro è irregolare e sa di dover andare sul palco prima che i Pacificatori lo ci portino a forza.
Ed è così che Yuuichirou prende un grande respiro facendo il primo passo.
"Mi offro volontario come tributo!" urla l'unica voce che in quel momento non vorrebbe sentire.
Yuu si volta verso Mika,che guarda fiero davanti a lui e Yuu sente il terreno mancargli sotto i piedi.
"No!" urla prendendolo per il colletto della camicia.
"Non puoi farlo! Non te lo permetto!" urla Yuuichirou e vede Mika stringere i denti,non staccando lo sguardo dal suo.
"Non puoi fermarmi." disse dopo aver preso un lungo respiro. Lentamente,un passo alla volta,si era avvicinato al palco e Yuu non poteva fare altro se non fissarlo andare al patibolo.
"Che scena toccante!" dice l'Annunciatore sospirando come stesse guardando una soap opera.
Yuu strinse i pugni osservando Mika posizionarsi accanto al microfono.
"Come ti chiami tesoro?" chiese l'Annunciatore.
Il biondo puntò lo sguardo su Yuu e fu allora che Yuuichirou perse la testa.
"Mikaela Hyakuya." disse freddamente il biondo mentre il moro correva nella sua direzione.
Corsa che durò poco,si sentì afferrato dalle braccia da alcuni Pacificatori ma non se ne curò,che lo frustassero pure.
"Avevamo un patto stronzo! Mi avevi promesso che mi avresti lasciato andare se fosse successo!" Mika lo fissò con sguardo freddo,rimanendo in silenzio mentre i Pacificatori lo trascinavano via.
"No! Lasciatemi stare! Non ti perdonerò mai Mika,mi hai mentito!"
E mentre il moro veniva portato via Mikaela distolse lo sguardo ingorando,per quanto possibile,le urla di Yuu.

"Facciamo un patto." disse tutto d'un tratto il moro e Mika si voltò a fissarlo,concedendosi uno sguardo più lungo sulla pelle candida di lui,sorridendo appena.
"Se uno dei due venisse estratto agli Hunger Games l'altro non dovrà offrirsi volontario." disse Yuu senza guardarlo,anzi,continuando ad osservare il soffitto in legno di camera sua. Mika strinse le coperte e sobbalzò per lo stupore.
"Come?" chiese tirandosi su seduto.
Yuuichirou posò lo sguardo su di lui sospirando ed imitando il biondo.
"Se io venissi estratto per gli Hunger Games tu non dovrai offrirti volontario e viceversa." disse sicuro di se e Mika rabbrividì.
"Perchè?" chiese solamente il biondo.
"Perchè il saperti in quell'arena al posto mio mi distruggerebbe,non potrei mai più vivere,oppresso dal senso di colpa capisci?" disse e Mika annuì.
"Me lo prometti?" chiese poggiandogli la testa sul petto nudo ed il biondo lo strinse a se.
"Te lo prometto".

Yuuichirou non aveva idea di quanto fosse passato dalla Mietitura e non intendeva saperlo.
Ma gli Hunger Games erano finiti e Mika non era tornato a casa,proprio come Aoi.
Yuuichiro si strinse in un abbraccio che sapeva di mancanza.
"Yuu..." Mitsuba entra nella stanza senza fare rumore sedendosi semplicemente accanto a lui.
"Che schifo eh?" chiede appoggiandosi al muro.
Yuu non risponde continuando a guardare fuori dalla finestra.
"Sai,ogni tanto penso a come lei sgridasse,a tutte le volte le volte che abbiamo litigato e al fatto che avrei potuto abbracciarla di più o dirle piu volte che le volevo bene." dice chiudendo gli occhi,sforzandosi di ricacciare le lacrime.
"Dannazione..." dice alzandosi e cominciando a frugare per la stanza.
"Dove hai messo l'alcool?" chiede cercando tra i cassetti e Yuu la osserva.
Non aveva più parlato con Mitsuba dalla Mietitura,ma ora si rende conto di quanto perdere la sorella l'abbia ferita.
La Mitsuba coi codini biondi e gli occhi accesi,sempre pronta a comandarlo a bacchetta e a dargli ordini era stata rimpiazzata da un corpo ripieno di tristezza e rabbia,le occhiaie viola le circondavano gli occhi,i capelli erano sciolti e scompigliati e notò che era dimagrita di parecchi kili.
Si chiese se anche lui avesse quell'aspetto. Quell'aura di tristezza che emanava Mitsuba.
Probabilmente si.
"Come?" chiese con voce roca,il periodo di isolamento e le urla disperate non avevano fatto bene alla sua voce.
"Andiamo,lo sappiamo entrambi che hai almeno una bottiglia." disse e Yuu annuì indicandogli il suo comodino da cui Mitsuba estrasse una bottiglia di Rum per poi tornare a sedersi accanto a lui.
"Sai cosa mi hanno detto alla morte di mia sorella?"chiese prendendo un sorso dalla bottiglia per poi progerla al moro che la accettò senza commenti.
"Sua sorella è morta per la pace." disse ridendo tristemente.
"La pace! Certo,ed io sono il Presidente! Cazzate! Mia sorella non ha mai voluto andare a quei maledetti giochi e ancor meno era orgogliosa di andarci!" disse battendo il pugno a terra.
"A te non sembra tutto un enorme incubo?" chiede fissandolo in silenzio.
"Vorrei che lo fosse..." dice Yuu in un sussurro "ma quando mi sveglio dai miei incubi mi rendo conto che la realtà è molto peggiore di qualsiasi incubo..." dice il moro. Mitsuba sorride appena appoggiando la testa al muro.
"Mi manca così tanto Yuu. Ogni tanto ho quasi paura di soffocare nel vuoto che sento nel petto..." dice con voce rotta.
"Io e lui ci amavamo." dice ad un tratto il ragazzo e dopo qualche istante di silenzio sente la ragazza ridacchiare.
"Scusa se te lo dico,ma era palese." commenta e Yuu sorride appena.
"Lui mi aveva promesso che non si sarebbe mai offerto volontario al mio posto eppure lui è morto ed io sono quì quando l'unica cosa che desidero è che avessero ucciso anche me in quella maledetta arena." dice trattenendo le lacrime.
"Tu lo avresti lasciato andare?" chiede ad un certo punto Mistuba senza guardarlo. E Yuu sente una punta di vetro pungergli il cuore.
"No. Mi sarei offerto volontario al suo posto." ammette mentre una singola lacrima gli accarezza il volto.
"Shinoa dice che la loro mancanza si sentirà per sempre,che non passerà un giorno senza che il loro ricordo ci insegua." dice singhiozzando.
"Ma che un giorno,semplicemente il dolore diminuirà e accetteremo ciò che è accaduto."
Yuu beve un lungo sorso dalla bottiglia cercando di ignorare il dolore che sente risalire dal petto.
"È così ingiusto Yuu..." dice piangendo ed è così che il moro gli passa le mani attorno alle spalle,mentre entrambi piangono in silenzio.
"Mia sorella aveva ragione..." dice contro la sua spalla.
"Negli Hunger Games non ci sono vincitori,ma solamente vittime."

Owari No Seraph||One ShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora