Il treno delle 00:00

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Molto tempo fa si raccontava una storia.
Non era niente di più che una favoletta,una di quelle storie che si raccontano ai bambini per farli addormentare.
Parlava di un treno.
Un treno magico per la precisione.
Dicevano che questo treno passasse solo allo scoccare delle 00:00,quando l'oggi finisce ma non è ancora cominciato il domani.
Questo treno delle 00:00 era il cosiddetto Treno della Felicità.
Esso sarebbe riuscito a portarti alla felicità.
Perchè il Treno della Felicità appare solo alle 00:00 e solamente alle persone che di felicità ne hanno ben poca.

Yuuichirou si gratto il braccio destro con fare distratto mentre osservava i binari della metropolitana davanti a se.
Non sapeva con esattezza come fosse finito li,in quella fermata in periferia,così lontano da casa sua,e nemmeno da quanto fosse li,ad aspettare chissà cosa.
Eppure eccolo li.
                 
                                                             23:58.

A dirla tutta neanche si era accorto di star aspettando qualcosa.
Semplicemente si era ritrovato in quel posto mentre girovagava per i vicoli della sua città.
Si grattò di nuovo il braccio,cercando di alleviare il prurito che l'astinenza gli regalava.
Aveva cominciato la disintossicazione poco più di tre mesi fa,ed è difficile,dannatamente difficile,non ricadere in tentazione di rifarlo,anche solo una volta,per permettere alla sua mente di rilassarsi e non pensare alla sua famiglia.
Al solo pensiero il suo cuore si strinse in una morsa dolorosa a cui era tristemente abituato.
Gli avevano detto che era stato fortunato.
Che in quell'incidente sarebbe potuto morire anche lui insieme a sua madre e sua sorella. Gli avevano detto che dovrebbe essere sollevato e ringraziare per essere ancora vivo.
Completamente solo,con gli incubi che gli impediscono di dormire più di un'ora a notte,con la protesi al ginocchio che ogni tanto gli duole così tanto da mozzargli il respiro e a ricordargli il come abbia ottenuto quella protesi,ma comunque vivo.
"Che magra consolazione..." disse fra i denti.

                                                             23:59.

Ed ora si ritrovava a dover aspettare giorno dopo giorno un qualcosa che desse davvero un senso alla sua vita.
Qualcosa che smettesse di farlo esistere e che cominciasse a farlo vivere davvero.
Era stanco Yuuichirou.
Era stanco di svegliarsi ogni mattina da una notte passata quasi interamente insonne e piangere nel realizzare che coloro che amava se ne erano andati per sempre.
Era stufo di pregare un Dio in cui neanche credeva perchè gli togliesse la vita nel sonno o in un incidente.
Era semplicemente stanco di quel vortice grigio che era la sua vita.

                                                             00:00.

Non si era accorto del treno che,silenziosamente,si era fermato sul binario davanti a lui e che con un fruscio metallico aveva aperto le sue porte. Yuuichirou lo osservò per qualche istante,confuso.
A quell'ora non sarebbero dovute esserci delle corse no?
Poi una voce lo raggiunse dall'interno del treno:
"Benvenuti al Treno della Felicità! Esso vi porterà dove la pace che necessitate si trova!"
E fu allora che al moro tornò in mente quella storia che tanto,tantissimo tempo fa sua madre gli raccontava.
Probabilmente stava per compiere un idiozia,ancor più probabile era l'opzione che stesse impazzendo o che l'astinenza gli stesse giocando brutti scherzi.
Ma non gli importava in quel momento.
Fu così che Yuuichirou salì sul treno senza pensarci due volte.

Mika era rimasto stupito nel vedere quel treno.
"Benvenuti al Treno della Felicità! Esso vi porterà dove la pace che necessitate si trova!" la voce gentile di una donna lo raggiunse,facendolo sobbalzare.
Si guardò attorno,accorgendosi di essere completamente solo in quella stazione ferroviaria.
Lanciò un rapido sguardo allo schermo e con stupore notò che nessun treno era segnato per quell'orario.
  
                                                             00:00.

Com'era possibile che non fosse segnato?
Forse era un errore,o un brutto scherzo della sua mente.
Eppure,per qualche strano motivo quella voce che lo invitava a salire su un treno fantasma,lo spingeva a salire e a credere che forse,lì dove era diretto avrebbe trovato la sua felicità.
Sorrise appena Mikaela.
Come poteva anche solo pensare di meritare quella felicità?
Eppure salì su quel vagone,fidandosi del suo istinto.
"La ringraziamo per aver accettato di viaggiare con noi. Le auguriamo la Felicità!" disse ancora quella voce e Mika si guardò attorno.
Il treno sembrava completamente vuoto,ad eccezion fatta per un ragazzo che se ne stava seduto ad osservare il panorama dal finestrino.
Mika lo osservò grattarsi il braccio in modo quasi violento e poi si decise ad avvicinarsi.
"È libero?" chiese,il moro davanti a lui sobbalzò,puntando i suoi occhi verdi su Mika.
Si osservarono per un tempo non ben definito,secondi forse,o addirittura minuti prima che il moro annuisse.
Mika si sedette davanti al moro,posando il borsone dell'esercito sul sedile accanto a se.
"Esercito eh?" chiese il moro senza guardarlo e Mika annuì debolmente.
"Eroinomane?" chiese a sua volta ed il moro si girò finalmente a guardarlo.
"Già." disse prima di allungare la mano verso di lui.
"Yuuichirou Amane." il biondo gli strinse la mano dopo qualche secondo.
"Mikaela Hyakuya."
"E cosa ti porta sul Treno della Felicità mio caro Mikaela?" chiese il moro.
"Onestamente non ne ho idea."
"Forse cerco solamente un posto dove poter convivere con quel che ho visto e fatto." disse a bassa voce,mentre la ferita al fianco cominciò a bruciare,riportandogli alla mente i ricordi che tanto avrebbe voluto dimenticare.
Mikaela aveva provato a seguire i consigli del suo psicologo,davvero.
Ma semplicemente non poteva dimenticare. Non si può dimenticare il come sia la guerra.
Non poteva dimenticare i suoi compagni che gli morivano davanti agli occhi.
O ancora peggio,non poteva dimenticare gli occhi spenti delle persone a cui lui aveva tolto la vita.
Molti dei suoi compagni ci provavano,ma lui semplicemente non ci riusciva.
"Bhe,se ti può consolare siamo in due." asserì Yuuichirou distogliendolo dai suoi pensieri.
Poi cominciarono a parlare,prima lentamente,poi sempre di più, fino a raccontarsi delle vicende che gli avevano spinti a salire su un treno fantasma che gli prometteva felicità.
Si accorsero di essere diversi,eppure incredibilmente simili.
Yuu raccontò della sua famiglia e della sua dipendenza,mentre Mika raccontò i suoi giorni come combattente in guerra.
Piansero anche ogni tanto,eppure riuscirono anche a ridere.
Un suono che ad entrambi sembrò un qualcosa di nuovo e meraviglioso. Poi,quasi come per magia,il treno si fermò e la voce ricominciò a parlare.
"Signori,questa è la vostra fermata. Ci auguriamo che questo viaggio vi abbia aiutato e che possiate essere felici."
Entrambi scesero sul treno,rimanendo sconcertati nello scoprire di trovarsi in una anonima fermata della metro come tante.
"Davvero?" disse ad un punto il moro prima di scoppiare a ridere istericamente.
"È questo che vuol dire eh? Come dovrei trovare la felicità in un posto del genere?" urlò al vuoto,mentre Mika lo osservava in silenzio.
Per un po' ci aveva creduto anche lui.
Aveva creduto che quel treno lo avrebbe davvero portato alla felicità.
Quando aveva cominciato a ridere,dopo così tanto tempo con Yuuichirou,un ragazzo che a mala pena conosceva,aveva davvero creduto che potesse davvero ricominciare...
"La felicità non è per forza un qualcosa da poter cercare da qualche parte Mika."
Le parole di sua sorella gli echeggiarono per la mente,colpendolo con la consapevolezza che quel treno,alla fine,avesse fatto il suo lavoro.
"La felicità non è per forza un luogo."
ripetè al moro che si voltò verso di lui.
"Quel treno ci ha promesso che ci avrebbe portato alla felicità ma non ha mai specificato che fosse un luogo." continuò osservando il viso confuso di Yuu.
"Quindi..." sul viso del moro si creò un colorito acceso a cui Mika sorrise teneramente.
Poi gli allungò la mano,come Yuu aveva fatto con lui in precedenza.
"Sono Mikaela Hyakuya,per gli amici Mika." disse con un sorriso e dopo qualche istante di indecisione il moro afferrò saldamente la sua mano, rispondendo alla stretta.
"Yuuichirou Amane,non ho nomignoli con cui farmi chiamare." disse abbassando lo sguardo.
"Oh per quello possiamo sistemare subito Yuu-chan." disse il biondo ridendo nel vedere l'espressione del moro.
"Come mi hai chiamato?" disse Yuu mentre correva in direzione di Mika che nel frattempo si era allontanato,ma tenendo sempre un sorriso sincero sul viso.

"Benvenuti sul Treno della Felicità! Esso vi porterà dove la felicità che necessitate si trova! Che sia una persona o un luogo vi auguriamo un buon proseguimento e vi ringraziamo per aver scelto di viaggiare con noi!"

Owari No Seraph||One ShotWhere stories live. Discover now