Fascio di luce.

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Era passato così tanto tempo da quando si era sentito così...vivo.
Yuu lo fissava intensamente,quasi a volerlo rigirare come un calzino per sapere tutte le sue paure e timori.
Tuttavia Mika si fidava di lui,era la sua famiglia,l'unico che gli ha dato un motivo quando anche sua sorella è morta,lasciandolo solo e in balia delle ombre.
Vedeva ombre ovunque,lo fissavano negli angoli delle stanze,che mormoravano e sghignazzavano tra di loro,deridendolo e Mika ne era stanco.
Era stanco di sentire il dolore sordo della solitudine e dei sensi di colpa ed ogni volta che si lasciava afferrare da quei pensieri le ombre tornavano,pronte a trascinarlo giú con se.
Mika era sul punto di rottura,lo sapeva lui e lo sapevano i suoi amici che invano avevano tentato di aiutarlo a rialzarsi,Mika era morto dentro e gli occhi,di un azzurro spento,come se ci fosse un velo a coprirlo dalla realtà,ne era la prova più sgargiante.
E poi c'erano i tagli,e l'alcool,il fumo e il sesso riparatore;tutte "terapie" che Mika aveva adottato per annullarsi,per svuotare la mente per un po' ed allontanare le ombre.
Poi era arrivato lui.
Mika aveva i ricordi confusi di quel giorno,ricorda solamente di essere andato al fiume che scorreva vicino a casa loro ed essersi seduto sul parapetto del ponte,fermo a fissare il vuoto dopo l'ennesima notte insonne.
Chissà cosa accadrebbe se mi buttassi.
Si ricorda di aver pensato.
Infondo,a chi mancherei? Non ho più nessuno,mio padre mi ha abbandonato ancora prima di nascere,mia madre è morta poco dopo ed ora anche mia sorella se ne è andata.
Mika sorrise amaramente fissando l'acqua con apatia,provando una strana attrazione per essa.
Se esiste un Dio la sopra deve proprio odiarmi.
Strinse le mani alla recinzione per farsi forza ma venne interrotto nel mezzo del suo tentato suicidio.
"Hey!"
Mika si girò di scatto,ritornando ad appoggiarsi al parapetto quasi contro la sua volontà. Un ragazzo moro e con gli occhi verdi gli si avvicinò appoggiandosi con i gomiti sulla ringhiera,Mika lo fissò in silenzio,aspettando che dicesse qualcosa ma perchè ciò accadesse dovettero passare un altro paio di minuti.
"Oggi c'è proprio un bel tramonto" disse il moro,fissando il sole che si immergeva lentamente nell'orrizzonte;perfettamente in linea con il fiume,quasi come se fosse fatto apposta.
Mika non rispose,rimase in silenzio ad osservare il cielo tingersi di rosso:
"Sai una volta anche io sono venuto quì con lo stesso intento che hai tu ora..."
Disse il moro,voltando lo sguardo verso Mika che si era voltato a guardarlo stupito e con gli occhi sbarrati.
"C-come scusa?"
Disse temendo che il ragazzo potesse leggergli nel pensiero.
Il moro fece un piccolo sorriso e i suoi occhi si scurirono per qualche istante,probabilmente intenti a pensare ad un ricordo o ad un pensiero.
"Anche io venni quì per togliermi la vita."
Disse puntando lo sguardo su Mika,che deglutì a vuoto. Cosa stava dicendo? Lui non voleva togliersi la vita,lui voleva solo smetterla di soffrire e magari venire lì lo avrebbe aiutato a schiarirsi le idee.
Solo in seguito si rese conto di essere dall'altra parte del parapetto,con praticamente una decina di centimetri di cemento ed una ringhiera a cui si teneva con le mani a tenerlo in vita.
Come era finito in questa posizione?
Mika si guardò spaesato mentre il moro continuava ad osservarlo.
Egli sospirò pesantemente prima di scavalcare la ringhiera e mettersi esattamente nella stessa posizione di Mika.
"Allora,ti andrebbe di raccontarmi il perchè di questa scelta?"
Chiese il moro facendo scorrere lo sguardo da Mika al fiume.
Mika osservò il vuoto sotto di se e per un attimo pensò a come sarebbe cadere da così in alto.
"Non credo siano affari tuoi."
Rispose bruscamente. Il moro scrollò le spalle e si sedette sulla ringhiera,accendendosi una sigaretta.
"Questo è certo..."
Disse tra una boccata di fumo e l'altra:
"Ma sono una persona molto curiosa,e a cui piacciono le storie drammatiche,in più siamo entrambi in bilico sul ponte più alto di tutta la città,dubito che avremo altre possibilità di parlare." disse aspirando un'ultima volta,per poi buttare la sigaretta rimasta nel fiume sotto di loro.
"Allora?" chiese incrociando le gambe,puntando,di nuovo,i suoi occhi in quelli di Mika che non era ancora riuscito a metabolizzare il tutto. Il moro evidentemente capì e gli sorrise gentilmente.
"Che idiota! Non mi sono neanche presentato! Piacere,Yuuichiro Amane." gli disse porgendogli la mano,che Mika osservò per qualche secondo prima di stringere.
"Mikaela Hyakhuya."
Disse velocemente,Yuuichiro annuì guardandosi attorno.
"Che ne dici se ci raccontiamo la travagliata storia della nostra miserabile vita salendo il parapetto? Sai vedere una persona schiantarsi non fa bene allo stomaco ed io casualmente sono appena uscito da un ristorante indiano perciò..."
Disse il moro ed inaspettatamente il biondo sorrise,scavalcando il parapetto e tornando sul ponte.
"Bene,dico che ora ti ci voglia un caffé. Hai una faccia,leggermente sconvolta" gli disse posandogli una mano sulla spalla e Mika si scostò velocemente.
"Niente contatto fisico..."
Yuuichiro lo osservò e poi annuì,alzando le mani in segno di resa.
"Okay,okay ho capito. Dai...il caffé lo offro io."
Disse sorridendogli controluce,e fu in quel momento che Mika,anche se inconsapevolmente aveva trovato la luce per le sue tenebre.

Ed ora erano lì,fermi ad osservarsi in un dannatissimo letto d'ospedale.
Yuuichiro era pallido,mortalmente pallido,i capelli neri erano secchi e deboli e i suoi occhi verdi,quegli occhi che Mika tanto amava,quegli occhi che riuscivano a tirarlo fuori dalle tenebre ogni volta,erano piatti e spenti.
Non facevano nulla,rimanevano in silenzio ad osservarsi,come unico rumore quello della macchinetta che segnava il battito cardiaco del moro.
"Mika...." disse il moro stringendo la presa che aveva sulla mano del biondo,che si riscosse dai suoi pensieri.
"Promettimi che non cadrai di nuovo." gli disse con voce debole.
"Come?" chiese il biondo.
"Promettimi che andrai avanti,che non cadrai di nuovo,che non ti farai divorare dalle ombre una volta che io..." il moro non completò la frase,cominciando a tossire ma non ce n'era bisogno. Sapevano entrambi cosa significava...
Una volta che sarò morto.
Mika non voleva neanche pensarci,il suo cervello rifiutava di perdere un'altra persona che amava,si rifiutava anche solo di pensare ad un mondo senza di lui.
"Non dirlo." disse duro il biondo,incastrando gli occhi azzurri in quelli verdi del moro.
"Non morirai,tu sopravviverai e tutto tornerà come prima. Andremo a fare tutti i viaggi che avevamo programmato,adotteremo un bambino e un cane. Compreremo quella casa sul mare che ti piace e vivremo felici come meritiamo."
Disse con voce rotta dal pianto che sentiva salire. Yuuichiro sospirò posando una mano sul volto di Mika ad ascuigargli quella lacrima che aveva cominciato ad scendergli sul viso.
"Va bene Mika,non mollerò..." gli disse e mentalmente si maledì,si era ripromesso di non dargli false speranze,ma non ce la faceva,non poteva ferirlo in questo modo. All'improvviso venne da piangere anche a lui.
Cosa abbiamo fatto per meritarci questo?
Chiese con rabbia a se stesso. Avevano sofferto tanto,troppo ed ora il mondo voleva portargli via tutta la felicità.
Si ricordava ancora di come il suo cuore avesse cominciato a battere veloce quando aveva visto Mika la prima volta,quella sensazione di aver trovato un pezzo mancante di se stessi.
Sua nonna gli raccontava spesso di un filo rosso che univa le anime gemelle,e lui era sicuro di aver trovato il suo filo rosso.
Ma ora sentiva che il filo rosso si stava lacerando,pronto a lasciare Mika da solo di nuovo.
Non poteva permetterlo.
Istintivamente lo baciò,lo baciò mentre le lacrime cominciarono a scendergli lungo le guance.
Aveva paura,ecco la verità,ma non di morire,ma di lasciare il suo unico raggio di sole da solo,e di vederlo spegnersi ancora,e Yuu lo sapeva,quella sarebbe stata l'ultima.
"Ti amo Mika." disse in un sussurro.
"Ti amo Yuu."

Mika si rigirò la fede nella mano,quasi in modo compulsivo.
Mika si trovava in una stanza buia,quella del suo appartamento,del loro appartamento. Mika non sentiva nulla,vuoto.
Persino quel dolore sordo dei primi giorni,quel dolore che gli impediva di respirare e quelle lacrime che aveva versato quando gli avevano detto che Yuu-chan,il suo Yuu-chan, era morto,era sparito.
Era tutto sparito.
Perchè il destino ce l'aveva con lui? Era davvero questo che si meritava? Si meritava di essere distrutto così tante volte? Di non poter essere felice?
Mika si ripeté le parole che Yuu-chan gli aveva detto il giorno del loro matrimonio.
Qualsiasi cosa accada,io sarò il tuo sole e tu sarai la mia luna. Non vivrò senza di te,ti aiuterò a brillare e ti prometto che non ti lascerò cadere.
Aveva mentito. Yuuichiro ora era morto,e lui era rimasto solo,di nuovo.
Alzò lo sguardo e sorrise tristemente,ripensando al primo istante in cui si erano incontrati.
Si chiese quanti dolori si sarebbe risparmiato se avesse deciso di buttarsi giù,quanta sofferenza...
La vita è composta da sofferenza e gioia,gli uni hanno bisogno degli altri per sopravvivere,nei momenti tristi ricorda i momenti belli per andare avanti.
Mika sorrise,e questa volta per davvero. Nella sua mente passarono tutti i momenti felici passati Con Yuuichiro e sorrise.
"Ti amo Yuu-chan." e poi chiuse gli occhi.

Owari No Seraph||One ShotWhere stories live. Discover now