You are inside me // ( prima parte )

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Jonathan

" Non posso crederci. " sbottai incredulo, davanti a quel caos. L'ufficio di Ashton ed il mio erano stati rivoltati come un calzino, messi sotto sopra. 

Erano un vero e proprio disastro, come se un uragano si fosse abbattuto esclusivamente sulle nostre scrivanie, mandando all'aria fascicoli, cartelle, fogli...avevano distrutto il mio iMac.

Quindi...potevano immaginare la mia rabbia? Potevano? Sicuro?  

Qualcuno quando era passato da queste parti andava di gran corsa e cercava qualcosa di inestimabile valore, eh? 

Chissà chi. Mmm...avevo un solo nome in mente. Eh già!

Tom Christiansen, alla ricerca del testamento fantasma. Potevamo farci un film o scriverci un libro. 

Mi sbagliavo? Non credevo proprio. 

Rivolsi un'occhiata preoccupata ad Ashton e mi appoggiai con un fianco allo stipite della porta del suo ufficio, massaggiandomi le tempie con l'indice ed il pollice. Ero stanco, stufo di tutta questa situazione che stava degenerando sempre di più. 

Il mio gemello si mise le mani sui fianchi e trasse un profondo respiro: " Ha mandato in fumo un lavoro durato settimane, immagino sarà soddisfatto adesso. " 

" Certo, come no! " sbottai, chiudendo la porta alle mie spalle. " Ce l'hai ancora tu, vero? " 

Ashton sfilò qualcosa dalla tasca interna della sua giacca: " Sempre con me. " confermò, facendomi ben notare quel pezzo di carta che valeva tanto, molto...troppo per nostro zio. 

" Ok. " soffiai sollevato, e avrei voluto aggiungere dell'altro, ma Veronica entrò nell'ufficio di mio fratello come una scheggia vagante, impazzita, senza neanche bussare. Mi fece sobbalzare dalla paura. 

" La prossima volta bussa, ok? Potrei prendere un infarto. " ammisi, portandomi una mano al petto. 

Veronica sembrava allarmata, agitata, spaventata e qualsiasi cosa le avesse scatenato, causato quello stato d'animo decisamente pessimo, la fece peggiorare ulteriormente alla vista di quel disastro che ci stava circondando. 

" Anche qui. " esordì, con un filo di voce. 

Ashton la raggiunse e l'abbracciò con fare premuroso: " Stai calma, tesoro. L'ansia e l'agitazione non fanno bene al nostro bambino, rilassati. Andrà tutto bene, ok? " 

 Avrei voluto regalare loro un po' di privacy, ma fui fermato. 

" Resta, dobbiamo parlare urgentemente. " decise mio fratello.

Annuii tornando sui miei passi. 

" Hanno frugato anche nei cassetti della mia scrivania e nel mio armadietto. " annunciò Veronica, allarmata. I suoi ricci scuri e voluminosi sobbalzarono come molle ad ogni sua parola e scatto della testa. 

" A questo punto, credo sia inutile continuare a cercare quella chiavetta. Dobbiamo sospendere le ricerche, almeno per il momento. Ora, abbiamo altro a cui pensare. " affermò il mio gemello. 

" In altre parole, trovare un nuovo e buon nascondiglio per quel testamento. Giusto? " intuii, inarcando un sopracciglio. 

Lui annuì: " Hai qualche idea? " 

Veronica sembrò attendere con ansia la mia risposta. 

Sorrisi beffardo: " Oh sì, più che un'idea...ho in mente un piano. " 

Ashton sgranò gli occhi colpito da quella mia affermazione: " Sei pieno di sorprese, fratello. " dovette ammettere mentre sua moglie sospirava di sollievo per la bella notizia. 

Sei la mia luce - Trilogy of forgiveness Vol. 3Where stories live. Discover now