Capitolo 6

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Quella mattina, a colazione, Hermione non riuscì a mangiare granché, sentiva lo stomaco contorcersi e provava il desiderio di andarsene al più presto dalla Sala, lontano dai suoi occhi grigi che non l'avevano persa di vista un attimo. Sospirò e lasciò cadere il cucchiaio nel suo pudding, non riusciva proprio a mangiare. La causa, oltretutto, non era soltanto che si era resa conto di essersi innamorata di Malfoy, ma il senso di colpa che la schiacciava come un macigno verso Harry, Ron e Ginny. Che cosa avrebbero pensato di lei? Cosa avrebbero provato? Rabbia? Odio? Disgusto? Più Hermione si figurava mentalmente la scena più sentiva la nausea crescere, così s'impose di smetterla di pensarci. In fondo, non era costretta a dirglielo.
Intanto Ginny, per tutta la durata della colazione, aveva osservato attentamente Hermione e, da come rimescolava il suo pudding con espressione assente e da come ogni tanto lanciava un fugace sguardo dell'altra parte della Sala Grande, aveva intuito che c'era qualcosa che non andava. Si avvicinò all'amica e, posandole delicatamente una mano sulla spalla, le chiese

"Tutto bene, Hermione?"

La ragazza, presa alla sprovvista, nel sussultare lasciò cadere il tovagliolo, così si chinò a raccoglierlo. Questi brevi secondi le diedero il tempo di ricomporsi e assumere un'espressione calma e naturale.

"Certo, Ginny, non c'è niente che non va". Il tono con cui erano state pronunciate quelle parole, comunque, non convinse affatto la ragazza, tanto che cominciava quasi ad arrabbiarsi. Loro due erano migliori amiche da sempre, allora perché Hermione si ostinava a nasconderle la verità?

"Se stai parlando di Malfoy, so già tutto" ribatté con una punta di acidità. Hermione, invece, quasi si strozzò con il succo di zucca che stava bevendo. Tossì e, nel panico, provò a negare

"Non so di cosa stai parlando".

"Non mentire a me, Hermione!" Ginny era davvero arrabbiata adesso. Non poteva più tollerare le bugie dell'amica, così si alzò e uscì a spasso spedito dalla Sala. Hermione, ancora sconvolta, non riusciva a capire la sua reazione, ma, cosa più importante di tutte, non riusciva a capire come avesse anche solo intuito qualcosa a proposito di lei e Malfoy. Decise che alla prima occasione della giornata le avrebbe raccontato tutto. Rinunciò all'idea di mangiare a si alzò anche lei dal tavolo, prese i libri di Aritmanzia e Antiche Rune con i rispettivi compiti e uscì. Entrò nell'aula ancora deserta e si sistemò in uno dei banchi in prima fila, come suo solito. Prese dalla borsa piuma e calamaio e le pergamene con il tema. Alla fine aveva scritto quasi sette pagine contro i quaranta centimetri assegnati come limite minimo, e stava rileggendo soddisfatta il suo lavoro. Il quale, però, aveva impregnato l'odore familiare di muschio e foglie e le ricordava il pomeriggio passato a scriverlo con Malfoy. Diamine. Pensò frustrata. Come avrò fatto ad innamorarmi di una persona così arrogante e odiosa e narcisista e... A pensarci bene, non era stato nessuna di quelle cose, almeno in sua presenza. Non un'offesa o un insulto. Era stato semplicemente Draco. E ancora una volta Hermione si sentì orgogliosa che il cinico e freddo ragazzo le avesse mostrato il suo lato nascosto. Non poté, inoltre, fare a meno di pensare al suo sguardo quel giorno in biblioteca. Che anche lui sia..? No. Impossibile. Le persone come lui con si innamorano di quelle come me. Hermione non voleva illudersi, era consapevole che il suo era un amore a senso unico, e con dolorosa amarezza si convinse che non era niente di speciale per Malfoy. Allora tutte quelle notti, cosa significano? Che senso avevano quei baci per lui? L'anello, invece? La ragazza era più confusa che mai, e sentì un certo sollievo quando gli altri studenti cominciarono a riempire i banchi. Scorgendo la piccola folla di ragazzi, Hermione cercò Ginny, ma, delusa, non riusciva a vederla da nessuna parte, poi, sentendosi un po' imbarazzo per la sua stupidità, si ricordò che l'amica non seguiva le lezioni di Aritmanzia. La lezione cominciò qualche minuto dopo e, con estrema gratitudine da parte di Hermione, fu così intensa da liberarle la mente da qualsiasi altro pensiero.

Lasciati andare.Where stories live. Discover now