Capitolo 1

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Erano tutti seduti nell'aula di Trasfigurazione, con le teste chine sui banchi. Gli unici rumori che si sentivano erano il raschiare delle penne sui fogli di pergamena e i passi lenti della preside, che girava con calma in mezzo agli studenti. Hermione aveva scritto quasi quattro pergamene intere e rileggeva il suo lavoro, in cerca di eventuali errori o dimenticanze. Soddisfatta, consegnò la prova alla professoressa. "Molto bene, signorina Granger. Può uscire dall'aula e attendere il pranzo nella Sala Comune insieme agli altri Grifondoro, se lo desidera". La McGranitt sembrava invecchiata di dieci anni, il viso più stanco e segnato. Nonostante tutto, però, non aveva perso quel suo cipiglio severo e i suoi modi schietti, un tempo molto più spigolosi, si erano addirittura ammorbiditi.

Hermione annuì, e si diresse fuori dalla porta, sotto molti sguardi, alcuni di ammirazione, altri di invidia o disperazione. Mancava poco alle vacanze di Natale e l'aria pungente cominciava a farsi sentire; qualche timido fiocco di neve scendeva dal cielo e portava nella ragazza un insieme di tristezza e nostalgia. Si chiese cosa stavano facendo i suoi genitori in quel momento e come stavano Harry e Ron.

Decise di recarsi nella Sala Comune per scrivere una lettera ai due amici, dato che si trovavano entrambi alla Tana. Arrivata in dormitorio poggiò la borsa ai piedi del letto e ne estrasse piuma, calamaio e pergamena, scese le scale e si accomodò in una poltrona vicino al fuoco, una di quelle cui era solita sedersi con Harry e Ron. Decise di
scriverne una anche a Victor, dopotutto era da molto che lui non aveva più sue notizie. Quando finì le lettere era già ora di pranzo, per cui sistemò il tutto nella sua borsa in camera e si diresse nella Sala Grande. Scorse tra le file di studenti Ginny e andò a sedersi vicino a lei.

"Ciao, Ginny".

"Hermione! Oggi mi sembra di aver fatto una buona prova per i M.A.G.O. A te com'è andata?". Chiese l'amica addentando un pezzo di pane.

Per tutto il pranzo parlarono della prova che si era svolta in mattinata, confrontando le risposte e scherzando su quanto potessero essere terribili quegli esami. All'improvviso Ginny s'interruppe e, avvicinandosi ad Hermione, abbassando la voce le sussurrò:

"Malfoy ti sta guardando".

La ragazza, incredula, si voltò verso il tavolo dei Serpeverde, ma non appena guardò il ragazzo biondo, questi distolse bruscamente lo sguardo e tornò a concentrarsi sulle chiacchiere dei suoi vicini.

Hermione non ci diede troppo peso e, insieme, all'amica, si alzò dal tavolo per seguire le lezioni pomeridiane. La prima, Antiche Rune, una delle sue preferite, non incominciava prima di un'ora, così la ragazza ebbe tutto il tempo di andare alla Guferia per inviare le lettere ai suoi amici.

Adesso sia lei che Neville, uno dei pochi che era tornato per ripetere il settimo anno, erano in classe con Ginny, e Hermione era silenziosamente grata di avere qualcuno di così vicino a lei. Si, insomma, non è che fosse sola. Tutti gli altri studenti, in special modo i nuovi arrivati, conoscevano benissimo lei e chi aveva combattuto per Hogwarts, e provavano una grande ammirazione nei suoi confronti. Ma avere qualcuno che c'era stato , che aveva passato gli anni precedenti frequentando le lezioni con lei, che aveva condiviso le sue stesse paure, cambiava enormemente le cose.

Con questo pensiero in testa affrontò le lezioni del pomeriggio, e fino a tarda notte si rifugiò nella Sala Comune a studiare, saltando la cena. La quantità di compiti si era ingigantita in vista degli esami di fine anno, e Hermione vedeva lo studio come una scappatoia da tutti i ricordi che ogni tanto tornavano a galla, specialmente di notte.

Esausta, ripose le pergamene e salì nel dormitorio, consapevole di ciò che l'aspettava. Lo stesso sogno, che si ripeteva infinite volte. Si ritrovava a terra sul pavimento ghiacciato, sovrastata dalla figura di Bellatrix Lestrange che la torturava. Sentiva il braccio bruciare e il sangue che fuoriusciva, e le sue grida che si perdevano tra le pareti della stanza. Quella notte, però, sognò anche qualcos'altro, oltre al solito scenario. Poteva vedere qualcosa che spiccava nell'oscurità di quel salone, qualcosa di chiaro e pulito. Due occhi grigi.

***

Si svegliò di colpo, coperta di sudore. Guardò fuori dalla finestra e constatò dall'oscurità del cielo che mancava ancora qualche ora all'alba. Era abituata a quel genere di sogno, si diceva, e allora perché quella strana sensazione addosso? Perché quel senso di apprensione? Decise di infilarsi un cardigan e uscire dal dormitorio. Sapeva di star infrangendo le regole, ma non riusciva più a sopportare di starsene chiusa in camera, aveva bisogno di cambiare aria.

Scivolò silenziosamente attraverso il buco del ritratto della Signora Grassa, la quale stava beatamente russando. Una folata di vento gelido la investì in pieno, scompigliandole i capelli e portando un po' di chiarezza nella sua mente. Camminò lungo il corridoio del settimo piano, senza una meta precisa, e si diresse verso le scale che portavano ai piani inferiori. Fortunatamente nessuna di loro si mosse, dando la possibilità alla ragazza di raggiungere il terzo piano senza intoppi. Purtroppo, aveva sperato troppo presto. Un miagolio sommesso annunciò la presenza di Mrs Purr, la gatta di Gazza, che la osservava con i suoi grandi occhi gialli. Appena vide Hermione, corse via per chiamare il suo padrone, e pochi istanti dopo si sentirono in lontananza i passi barcollanti del custode. Hermione capì di essere nei guai, e neanche la carica di Prefetto o Caposcuola poteva giustificare la sua presenza lì a quell'ora. Cercò di raggiungere le scale senza fare rumore, mentre la voce di Gazza echeggiava per il corridoio.

"Chi c'è là?"

Mentre correva, Hermione desiderava disperatamente avere il Mantello dell'Invisibilità a portata di mano, ma ciò era impossibile, poiché in quel momento era da qualche parte nel baule di Harry, alla Tana.

Stava quasi per raggiungere le scale quando una mano pallida l'afferrò tappandole la bocca, mentre l'altra la strattonava contro la parete, dietro a una colonna. Con i battiti che acceleravano, Hermione aprì gli occhi per vedere chi era la figura che l'aveva trascinata lì, e per poco non si mise ad urlare.

Malfoy era dietro di lei, con la testa rivolta verso il corridoio, intento ad ascoltare i movimenti di Gazza. Sul suo collo si poteva vedere la tensione che evidenziava il muscolo, e i capelli, solitamente ordinati, erano leggermente arruffati, e gli donavano un'aria meravigliosamente selvaggia. Ma Hermione era troppo sconvolta per vedere tutte quelle cose.

"Mal..." cominciò lei.

"Zitta, stupida!" Sibilò quello, interrompendo la ragazza che aveva quasi gridato il suo nome per lo stupore.

"Vuoi che ci scopra?". Hermione scosse la testa in segno di diniego ed entrambi rimasero così, in silenzio.

Quando i passi di Gazza furono ormai lontani, Draco sospirò e si staccò dalla ragazza, che ancora non riusciva a credere di essergli stata così vicina per tutto quel tempo. Lei aveva il volto un po' arrossato per via della corsa e i capelli più in disordine del solito. Il suo cuore, oltretutto, non dava segno di voler rallentare. Il ragazzo la guardò severo e, prima di scomparire nell'ombra, sussurrò gelido:

"Vedi di non farti scoprire la prossima volta".

Hermione si riscosse, e, non incontrando altri ostacoli, tornò finalmente alla Torre di Grifondoro, al sicuro sotto le sue coperte.

Ma c'erano troppe domande che la assillavano. Perché Malfoy si trovava lì? Neanche lui riusciva a dormire come lei? E, soprattutto, perché l'aveva salvata?

Con questi interrogatori per la testa, Hermione si addormentò. Appena sveglia, la mattina dopo, come una doccia fredda, la travolse la certezza di sapere a chi appartenevano quegli occhi grigi.





Hola!

Questa è la prima storia che scrivo, e all'inizio non ero molto convinta, ma poi mi sono detta: "Perché no?". Adoro Harry Potter e soprattutto questa coppia, come si sarà già notato. Penso che mi piaccia perché è un qualcosa di diverso, proibito più che altro. Ma, ehi, il convenzionale non piace a nessuno, no? Immagino che situazioni del genere si siano viste da tutte le parti, specie il sogno a casa Malfoy o essere beccati per i corridoi da Gazza. Lo so che non è molto originale, ma a me, leggendo le altre storie, queste situazioni sono piaciute molto! E lo stesso spero che la mia storia piaccia anche a voi!

Au revoir!

Lasciati andare.Where stories live. Discover now