Capitolo 2

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I want to hide the truth
I want to shelter you
But with the beast inside
There's nowhere we can hide

Charlotte lo aveva il controllo del suo corpo,era l'autostima ciò che le mancava.

Charlotte aveva bisogno di qualcuno che le raccontasse quanto fosse bella,qualcuno che non la facesse soffrire perché,se l'avesse fatta soffrire,si sarebbe distrutta.

Lei distruggeva il suo corpo da molto tempo.

E quel qualcuno ormai non poteva più rimediare,era da ormai undici anni che mancava.

-Buongiorno- la salutava la madre quando la vedeva scendere le scale.

Charlotte ricambiava il saluto.

Non appena vedeva Seth,seduto sulla poltrona del salone con una tazza di caffè latte in mano,giocava con la cerniera della sua felpa .

Era nervosa.

Lui si girava,aveva sempre un espressione seria,non mostrava facilmente le emozioni.

Salutava Charlotte.

-Buongiorno-diceva.

-Buongiorno-ricambiava lei e sul volto le spuntava un dolce sorriso.

Lui era incantato da quella bocca ed era dovuto ritornare a guardare la televisione per distogliere lo sguardo.

Charlotte poi si era seduta accanto alla madre sul divano.

-Come hai dormito,Seth?-chiedeva la madre sperando in una risposta positiva.

Il ragazzo fingeva un sorriso.

Charlotte capiva che non stava sorridendo veramente,lei era la prima a fingere di essere felice.

-Molto bene,grazie- diceva.
Seth doveva tener strette le sue emozioni al cuore,era certo che, là,nessuno avrebbe potuto portarle via.

Quel cuore era una roccia.
Aveva sofferto così tanto che era diventato forte,così forte che non provava più niente.

Il cuore di Charlotte,invece,era un bocciolo,si sarebbe aperto solo con il tempo giusto,ma se fosse arrivata la tempesta lo avrebbe distrutto.

-Ne sono felice- rispondeva la madre,felice,ignara del fatto che Seth stesse mentendo.

La madre non aveva nemmeno pensato di chiedere alla figlia come avesse dormito,tanto le sembrava riposata.

Poi se ne era andata a fare la spesa e,aveva lasciato da soli Seth e Charlotte.

Non si preoccupava di ciò che avrebbe potuto fare Seth a Charlotte.
Seth era un bravo ragazzo,non l'avrebbe mai sfiorata, nemmeno con un dito.

Charlotte aveva preso il suo gatto in braccio,faceva scorrere le sue dita pallide sul pelo grigio del gatto.

Seth la guardava con sguardo serio.
Era così bella,pensava.

-Come si chiama?-domandava Seth,voleva sentire la sua voce.

-Fumè- rispondeva Charlotte sorridendo.

Agli occhi di Seth,Charlotte,appariva come una bambina.

Seppure lui avesse solo un anno in più di lei,la voce e gli atteggiamenti di Charlotte apparivano come quelli di una bambina ai suoi occhi.

Non aveva mai incontrato nessuna come Charlotte, tutte le sue numerose ragazze si erano rivelate delle stronze,erano tutte piene di sé,con caratteristiche adulte e Seth era stato ammaliato molte volte da tutte loro,fino alla sua ultima ragazza.
Sembrava quella giusta. Esatto,sembrava.

Per questo Seth non aveva intenzione di farsi imbrogliare un altra volta e per questo e altro, il suo cuore era una pietra.

Seth sapeva che Charlotte era senza padre,Seth sapeva quasi tutto di Charlotte.
Sapeva la sua età,sapeva dove andasse a scuola,e conosceva la voglia sulla sua gamba sinistra.

Erano stati amici,da piccoli.
Ma Charlotte non lo ricordava.

Seth era ritornato a guardare la tv mentre lei,continuava ad accarezzare la piccola fumè.

Lei si chiedeva cosa passasse per la testa di Seth,era sempre così serio e, a volte, sembrava anche triste.

Mentre guardava Seth,la sua mente viaggiava senza limiti fino a ritrovarsi addormentata.

Seth vedendola addormentata le andò vicino.
Certo che non fosse sveglia,le accarezzó la guancia morbida. Spuntava un sorriso su quel viso serio e apparivano anche due fossette.
Era da tanto che voleva sentire la pelle di quel viso angelico.

Da quel momento si era promesso che nessuno l'avrebbe sfiorata piú di quanto avrebbe fatto lui.

(...)

Charlotte sentiva la voce di sua madre,limpida,arrivarle all'orecchio.

Si svegliava lentamente e si era accorta solo dopo di non essere nel suo letto.

-mi sono addormentata-diceva Charlotte con voce impastata dal sonno.

La madre era sempre più in pensiero per la figlia,non capiva perché si addormentasse così spesso.

-Ti ho lasciato da mangiare sul tavolo-diceva la madre.

La figlia la ringraziava.

Poi rovesciava il contenuto del piatto nella spazzatura e si incamminava per il corridoio buio.

Si affacciava dalla finestra,non si era resa conto di aver dormito fino a sera.

Quando riprendeva a camminare,sentiva una leggera musica accompagnarla nei suoi passi.
Si era soffermata nel punto in cui il suono della musica era più forte.
Pensava fosse la camera di Seth.

Con le dita pallide spingeva delicatamente la porta,fino a socchiuderla.

Il ragazzo era troppo preso dalla sua canzone,per accorgersi della ragazza accucciata a terra intenta ad ascoltare quella melodia meravigliosa.

La ragazza era cullata da quella musica,tanto che si stava per addormentare.

La musica cessò.

La ragazza si ritrovava piccola,davanti alla figura possente di Seth,in piedi,davanti a lei.

Seth odiava essere spiato,sopratutto se chi lo spiava,ascoltava la sua musica.
Suonava la notte perché non riusciva a dormire.

-Non spiarmi più, Charlotte.-aveva detto poi alla ragazza con serietà,non era arrabbiato.

Charlotte era imbarazzata e impaurita da quello stesso ragazzo.

Stava per controbattere qualcosa,ma il ragazzo chiuse la porta.

Seth e Charlotte erano più simili di quanto credevano.

(...)

Charlotte Where stories live. Discover now