10. Visita "amichevole" dal branco di Sam

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Appena Jacob uscì dalla casa, due ululati interruppero il silenzio del mattino. Questa volta erano veri segnali d'allarme, non avevano sbagliato.
«Dannazione» sentì dire a Jacob nel mentre che saltava giù dal portico e si trasformava.
Ci trasformammo in contemporanea.
Jacob, nella fretta, si era dimenticato di togliersi i pantaloncini ed essi "espolsero" quando cambiò forma.
«Merda!» disse salutando il suo ultimo paio di pantaloni.
Corremmo verso Ovest.
«Cosa c'è?» chiese a Seth e Leah. Era molto agitato.
«Arrivano» rispose Seth «Sono almeno in tre»
Si sono divisi? Chiesi, ma nessuno sapeva rispondermi.
«Sto tornando da Seth alla velocità della luce» ci rassicurò Leah. La sentivamo correre velocemente e vedevamo attraverso i suoi occhi la foresta che le vorticava attorno. Certo, in realtà ero più veloce io, ma lei era partita prima di me.
«Per ora non sembra un attacco» disse Seth.
«Seth, non attaccarli» gli disse Jacob.
«Rallentano. Uffa, che palle non poterli sentire. Credo...» disse la nostra "sentinella".
«Cosa?» chiese Jake.
«Credo che si siano fermati» rispose.
«Aspettano il resto del branco?» ormai era solo più un dialogo Jacob-Seth.
Raggiunsi il licantropo dalla pelliccia color sabbia e ascoltai i ruomori attorno a noi insieme a lui.
«Shh. Hai sentito?» chiese Seth.
Sia io che lui sentimmo il debole, muto fremito nell'aria.
«Qualcuno si sta trasformando?» chiese Jacob.
«Pare di sì» confermò Seth.
Leah ci raggiunse. Stranamente ero riuscita a superarla. «Vi guardo le spalle, fratello e... compagna di branco» era molto tesa, come tutti, del resto.
«Arrivano» disse Seth nervoso «Rallentano. Ora camminano»
«Sono quasi lì» disse Jacob, cercando di accelerare, voleva essere con noi e difenderci dagli altri che, in questo caso, erano i nostri nemici.
«Senti senti com'è paterno» pensò Leah sarcastica.
«Non distrarti, Leah» la richiamò il nostro Alfa.
«Quattro» annunciò Seth «Tre lupi, un uomo»
Jacob ci raggiunse e Seth sospirò di sollievo nel mentre che occupava il posto alla destra di Jake. Io mi spostai a sinistra. Leah si mise più a destra rispetto a Seth, in "ultima posizione".
Non ne era entusiasta «Quindi adesso Seth ha un grado più elevato del mio»
«Chi prima arriva meglio alloggia»
Quindi dovrei essere io al tuo posto. Pensai ridendo, non mi importava granché del mio ruolo.
«Shh, Chiara, non importa» rispose Seth «E poi» disse riferendosi a Leah «Non sei mai stata quarta prima d'ora, perciò è comunque un avanzamento»
«Shh!» ci rimproverò Jacob «Non mi frega niente di dove state. Fate silenzio e tenetevi pronti»
Apparvero poco dopo. Erano come aveva detto Seth: tre lupi e un uomo. Paul, Quil e Collin erano dietro a Jared che era in forma umana ed indossava solo un paio di jeans blu scuro lunghi fino al ginocchio. Non sembravano aggressivi, solo all'erta.
Sia io che Jacob ci stupimmo vedendo Collin, ci aspettavamo che Sam mandasse Embry, un combattente migliore rispetto al ragazzino.
«Che sia un modo per sviarci?» pensò Leah.
È improbabile che Sam, Embry e Brady agiscano da soli.
«Vuoi che controlli?» chiese Leah a Jake «Posso andare e tornare in due minuti»
«Devo avvisare i Cullen?» domandò Seth.
«E se fosse un trucco per dividerci?» ci chiese Jacob «I Cullen sanno che sta succedendo qualcosa. Sono pronti»
«Sam non sarebbe tanto stupido» sussurrò Leah terrorizzata immaginando Sam che attaccava i Cullen con gli altri due lupi.
«No, certo che no» la rassicurò Jacob.
Intanto Jared e i tre lupi ci fissavano, in attesa.
La cosa fastidiosa era che non riuscivo a sentire i pensieri di Quil, Paul e Collin. Forse era una specie di difesa involontaria che faceva in modo che un branco non potesse spiare i pensieri degli avversari.
Jared si schiarì la voce ed annuì «Tregua, Jake. Siamo venuti qui per parlare»
«Dici che è vero?» chiese Seth a Jacob.
«Sarebbe logico, ma...»
«Già» concordò Leah «Ma...»
Eravamo abbastanza tesi.
Jared si accigliò «Parlare sarebbe più facile, se potessi sentirvi anch'io»
Jacob non voleva trasformarsi, non capiva perché c'era Collin al posto di Embry.
Se vuoi ci parlo io, anche se non riesco a sentire i suoi pensieri posso fare come con Bella e parlargli soltanto.
«Anche se è in forma umana non lo senti?» chiese Seth.
Già, è una scocciatura. Ora sarebbe stato utile.
«Comunque preferisco parlarci io» mi rispose Jacob «Però voglio prima capire perché sono qui»
«Ok, mi limiterò a parlare, allora» disse Jared «Jake, vogliamo che torniate con noi»
Quil si lasciò sfuggire un guaito. Era molto affezionato a Jacob, erano migliori amici.
«Avete fatto a pezzi la nostra famiglia. Non doveva andare così» continuò Jared.
Abbiamo fatto cosa?! Ah! Adesso è colpa nostra, eh?! Chi è che voleva uccidere un'umana e i nostri alleati?! Chi è che voleva costringerci a commettere un omicidio?! Dissi ringhiando e lasciando che tutti mi sentissero, avanzando in modo minaccioso verso Jared.
«Chiara, ferma» mi disse Jacob bloccandomi mettendomi una zampa sulla schiena.
Mi fermai e smisi di ringhiare, guardando male Jared.
«Ok, abbiamo sbagliato anche noi, però..»
Avete sbagliato solo voi. Lo corressi.
Jared decise di ignorarmi e parlò con Jacob «Sappiamo che ti senti coinvolto nella faccenda dei Cullen. Sappiamo che è un problema. Ma la tua reazione è stata esagerata»
Seth ringhiò «Esagerata? Non è altrettanto esagerato attaccare i nostri alleati senza nemmeno avvertirli?»
«Seth, hai mai sentito parlare di "faccia da poker"? Piantala. E anche tu, Chiara» ci richiamò Jacob.
«Scusa» disse Seth e io abbassai le orecchie per un attimo.
Jared guardò per un attimo Seth, per poi tornare a guardare Jake. «Sam è intenzionato ad andarci piano, Jacob. Si è calmato, ha parlato con gli altri anziani. Hanno deciso che un'azione immediata non è nell'interesse di nessuno, ora come ora»
«Traduzione: non possono più contare sull'effetto sorpresa» disse Leah.
«Billy e Sue sono d'accordo con te, Jacob» continuò Jared «Secondo loro possiamo aspettare che Bella si... separi dal problema. Nessuno di noi è così tranquillo all'idea di ucciderla»
Jacob non riuscì a trattenersi dal ringhiare.
Jared alzò le mani «Calma, Jake. Sai cosa intendo. Il punto è questo: aspetteremo e valuteremo la situazione al momento giusto. Decideremo più in là, se la... cosa sia un problema»
«Ah» disse Leah «Ma per piacere»
«Non te la bevi?»
«So cosa sta pensando, Jake. Cosa pensa Sam. Pensano che Bella morirà comunque. E immaginano che allora sarai così furioso...»
«Da guidare io stesso l'attacco» concluse lui appiattendo le orecchie contro la testa.
«Ti rinfrescherò io la memoria» mormorò Seth.
«Lo so, moccioso. La questione è se io starò a sentirti»
«Jake?» chiese Jared.
Jacob sospirò «Leah, Chiara, fate un giro, così, per sicurezza. Mi faccio una chiacchierata con lui e voglio essere certo che non succeda nient'altro mentre sono in forma umana»
Entrambe capimmo che era una scusa. Jacob aveva distrutto i suoi pantaloni poco fa e non voleva che io e Leah lo vedessimo senza vestiti.
Mi preparai a partire, non mi interessava vederlo nudo.
«Piantala, Jacob» disse Leah «Puoi trasformarti davanti a me. Ti ho già visto nudo e non mi fa alcun effetto, perciò non preoccuparti»
«Non mi interessa se copri o no i tuoi occhietti innocenti, voglio che tu ci copra le spalle. Sparisci»
Leah scosse la testa.
Io vado. Non mi interessa vederlo nudo.
«Preferiresti vedere il tuo ragazzo in queste condizioni, vero?» mi chiese Leah prendendomi in giro. Era molto irritante. «Aspetta... com'è che si chiama?» continuò «Ah, sì: Andrea. Chissà cosa sta facendo senza di te..»
Ringhiai e le saltai addosso, mordendole un orecchio.
Lei guaì e mi ringhiò contro.
«Basta!» ringhiò Jacob «Leah, da che parte stai?!»
«Volevo solo divertirmi» rispose scocciata.
Le ringhiai contro. Beh, io non sono pervertita quanto te. Quindi vado a fare il giro di perlustrazione. Dissi correndo ed iniziando il giro.
Leah ringhiò e mi seguì.
«Dove vanno?» sentimmo chiedere da Jared dai pensieri di Seth.
Jacob tornò umano e Seth alzò il muso, per evitare che io e Leah vedessimo cose "private".
«Oh» fece Jared «Ciao, Jake»
«Ciao, Jared»
«Grazie per esserti convinto a parlarmi»
«Prego»
«Vogliamo che torniate con noi, fratello»
Quil guaì di nuovo.
«Non so se è così semplice, Jared»
«Torna a casa» lo supplicò «Possiamo sistemare tutto. Questo non è il tuo posto. E fa che tornino a casa anche Chiara, Seth e Leah»
Rise «Già, come se non li avessi implorati di farlo sin dal primo momento»
Seth sbuffò.
«E allora?» chiese Jared.
«Non lo so. Ma non sono certo che le cose potrebbero tornare come prima, Jared. Non so come funziona. Non penso di poter accendere e spegnere questa cosa dell'Alfa come mi pare e piace. Ho l'impressione che sia permanente»
«Sei ancora dei nostri»
«Jared, non possono esserci due Alfa nello stesso branco. Ricordi che ci è mancato un pelo ieri sera? L'istinto è troppo competitivo»
Ieri sera?! Wow, avevo già perso la cognizione del tempo. Erano successe così tante cose in una sera soltanto.
«Perciò ve la farete con i parassiti per il resto delle vostre vite?» domandò Jared «Non avete una casa. Siete rimasti pure senza vestiti. Avete intenzione di restare lupi per tutto il tempo? Lo sai che a Leah non piace mangiare quando è trasformata»
Può pure morire di fame.
La sentì ringhiare, era poco più indietro di me.
«Leah può fare quel che le pare quando ha fame» rispose Jacob «Ha scelto lei di stare qui. Non dico a nessuno cosa fare, io»
Jared sospirò «Sam è dispiaciuto per come è andata»
Jacob annuì «Non sono più arrabbiato»
«Ma?»
«Ma non torno. Non ora. Aspettiamo e vediamo gli sviluppi. Terremo d'occhio i Cullen finché lo reputeremo necessario. Perché, checché tu ne pensi, non riguarda solo Bella. Stiamo proteggendo quelli che vanno protetti. E fra loro ci sono anche i Cullen»
Seth uggiolò piano «Esatto, Jake ha ragione»
Jared corrugò la fronte «Immagino che non ci sia altro da aggiungere»
«Non adesso. Vedremo come si evolvono le cose»
«Grande, Jake!» esultò Seth.
Poi Jared si rivolse a Seth. «Sue mi ha chiesto di dirti, no, di implorarti di tornare a casa. Ha il cuore spezzato. È rimasta completamente sola. Non so come tu e Leah possiate farle una cosa del genere. Abbandonarla così, mentre è ancora in lutto per vostro padre...»
Seth guaì triste. Jared stava cercando di corromperci usando quello al quale tenevamo di più; ci rivolevano da loro. Sam avrebbe guidato l'attacco appena fosse riuscito a toglierci di mezzo facendoci tornare a La Push e, probabilmente, bloccarci lì in qualche modo.
Vedemmo la vista di Seth offuscarsi un po' per le lacrime trattenute.
«Lascialo stare, Jared» disse Jacob.
«Deve sapere come stanno le cose» rispose Jared.
Jacob sbuffò «Giusto» però poi ci ripensò: tutti sapevamo che Sue era più tosta di un orso e che, forse, avrebbe provato ad usare anche lei l'amore dei figli per una madre per riportarli a casa; ma non lo avrebbe fatto così presto. Quindi disse: «Da quante ore Sue è al corrente della situazione? E quante ne ha trascorse con Billy, con il vecchio Quil e con Sam? Già, sono certo che sta morendo di solitudine. Ovviamente sei libero di andare, se vuoi, Seth. Lo sai»
Seth tirò su col naso, ma si ricompose quando ci sentì arrivare.
Ci avvicinammo a Seth, senza guardare Jacob.
«Leah?» la chiamò Jared.
Lei lo guardò e scoprì i denti.
Lui fece finta di niente «Leah, lo sai bene che non vuoi stare qui»
Lei gli ringhiò.
«Scusa» rispose Jared «Non dovevo darlo per scontato. Ma tu non hai legami con i succhiasangue»
Leah guardò Seth, Jacob e me.
«Quindi vuoi tenere d'occhio Seth, l'ho capito» Jared guardò me e Jacob, era confuso quanto noi: perché Leah ci aveva guardati? «Ma Jake non lascerà che gli succeda qualcosa e lui non ha paura. Comunque sia, Leah, per favore, vogliamo che torni. Sam vuole che torni»
La coda di Leah prese a muoversi a scatti.
«Sam mi ha detto di implorarti. Mi ha detto di inginocchiarmi, se fosse stato necessario. Vuole che torni, Lee-lee, quella è casa tua»
Leah trasalì quando Jared usò il suo vecchio nomignolo. Poi, alle ultime tre parole, rizzò il pelo e gli ringhiò contro, lanciandogli contro una serie infinita di imprecazioni.
«Azzardo e dico che la casa di Leah è dove lei vuole stare» disse Jacob.
Lei ruggì guardando male Jared e confermando le parole di Jake.
«Ascolta, Jared, siamo una famiglia, ok? Supereremo questa faida, ma fino a quel momento è meglio che rimaniate nel vostro territorio. Tanto per evitare malintesi. Nessuno vuole una rissa in famiglia, no? Neanche Sam, giusto?»
«Certo che no» sbottò Jared «Rimarremo nel nostro territorio. Ma il tuo qual è, Jacob? Quello dei vampiri?»
«No, Jared. Al momento non ho una casa. Ma non preoccuparti, non durerà per sempre» fece un profondo respiro «Non resta molto tempo, ok? Poi probabilmente i Cullen se ne andranno, Chiara li seguirà e Seth e Leah torneranno a casa»
Leah e Seth guairono all'unisono, voltandosi verso di Jacob.
«E tu, Jacob?»
«Tornerò nella foresta, penso. Non posso stare a La Push. La presenza di due Alfa creerebbe troppa tensione. E poi, era la mia idea già prima che scoppiasse questo casino»
«E se avessimo bisogno di parlare?»
«Ululate, ma non superate i confini, ok? Verremo noi. E comunque non occorre che Sam mandi una delegazione così folta. Non vogliamo uno scontro»
Jared annuì, serio «Ci vediamo, Jake. Oppure no» disse accennando un saluto.
«Aspetta, Jared. Embry sta bene?»
«Embry? Certo che sta bene. Perché?» chiese sorpreso.
«Mi chiedevo solo come mai Sam abbia mandato Collin»
«Non sono piu affari tuoi, Jake» tagliò corto.
«Suppongo di no. Ero solo curioso»
«Comunicherò a Sam le tue... istruzioni. Ciao, Jacob»
Sospirò «Si. Ciao, Jared. Ehi, di' a mio padre che sto bene, ok? Che mi dispiace e che gli voglio bene»
«Riferirò anche questo»
«Grazie»
«Forza, ragazzi» disse Jared allontanandosi, probabilmente per evitare di spogliarsi davanti a me e Leah, visto che, sicuramente, non voleva far "scoppiare" i suoi pantaloni.
Paul e Collin lo seguirono subito, ma Quil esitò, uggiolando e guardando Jacob.
Jake si avvicinò a lui «Sì, anche tu mi manchi, fratello»
Lui gli si avvicinò a capo chino e Jacob gli diede un pugnetto sulla spalla «Andrà tutto bene»
Quil uggiolò.
«Di' ad Embry che vi vorrei tanto al mio fianco»
Lui annuì e poi guardò nella direzione dov'erano andati gli altri.
«Sì, vai a casa» gli disse Jacob.
Quil andò via e Jacob tornò in forma di lupo.
«Ancora un po' e rischiavate di sbaciucchiarvi» ridacchiò Leah.
Jacob la ignorò «Tutto bene?» ci chiese «Ho detto qualcosa che non volevate? Non ho detto qualcosa che avrei dovuto dire?»
«Sei andato alla grande, Jake!»
Concordo con Seth.
«Avresti dovuto picchiare Jared» disse Leah «Non avrei obiettato»
«Ho l'impressione di sapere perché Embry non ha avuto il permesso di venire» disse Seth.
«In che senso?» chiese Jacob.
«Jake, hai visto Quil? È straziato, no? Scommetto che Embry è ancora più sconvolto. E quel che è peggio, Embry non ha Claire. Non c'è alcun rischio che Quil prenda e se ne vada da La Push. Embry, invece, potrebbe. Perciò Sam non vuole rischiare che abbandoni la nave alla prima occasione. Non vuole che il nostro branco diventi più numeroso del suo»
«Sul serio la pensi così?» chiese Jacob «A Embry non dispiacerebbe fare a pezzi qualcuno dei Cullen»
Ma è tuo amico, Jake.
«Lui e Quil preferirebbero stare al tuo fianco in battaglia, non si metterebbero mai contro di te» spiegò Seth.
«Beh, allora mi fa piacere che Sam lo abbia trattenuto a casa. Questo branco è già abbastanza numeroso» Jacob sospirò «Ok, allora, per il momento è tutto a posto. Seth, Chiara, vi scoccia tenere d'occhio la situazione per un po'? Io e Leah abbiamo bisogno di una bella dormita. Sembravano in buona fede, ma chissà? Magari era solo un modo per sviarci»
Per me è ok.
«Nessun problema!» Seth era sempre pronto a rendersi utile «Vuoi che spieghi la situazione ai Cullen? Probabilmente sono ancora tesi»
«Ci penso io. Devo andare a controllare» rispose Jacob lasciandosi sfuggire le immagini di Bella che beveva il sangue.
Seth guaì per la sorpresa.
Leah scosse con forza la testa, come per liberarsi di quel ricordo «È la cosa più vomitevole che abbia mai sentito in vita mia» almeno in qualcosa era d'accordo con me «Che schifo. Se avessi qualcosa nello stomaco sarebbe già tornato su»
«Sono vampiri» affermò Seth per difenderli «Insomma, è logico. E se serve a Bella è positivo, no?»
Io, Jacob e Leah lo fissammo per valutare se fosse impazzito o meno.
«Cosa?» chiese guardandoci un po' confuso.
Seth, Bella è umana.
«E allora?» chiese.
«Da piccolo, mamma lo ha fatto cadere tante volte» ci disse Leah.
«Ha picchiato la testa, a quanto pare» constatò Jacob.
«Rosicchiava anche le sbarre del lettino»
«E succhiava la vernice?»
«Così sembra»
Seth sbuffò «Spiritosi. Perché voi due non chiudete il becco e vi fate un bel sonno?»
Noi tre ci mettemmo a ridere.
Mi avvicinai a Seth, alzandomi sulle zampe posteriori e posando quella anteriore sulla sua spalla, per raggiungere l'altezza del suo muso, e gli leccai la guancia, come se fosse un bacio sulla guancia fra amici. Povero Seth, quei due lupi cattivi ti prendono in giro...
Lui si spostò, costringendomi a "tornare a terra" «Anche tu ti stai prendendo gioco di me»
Gli saltai sulla schiena. Esatto! Saltai giù. Dai, muoviti lupo color sabbia, facciamo il nostro turno di ronda!
«Arrivo, lupacchiotta»
Ringhiai scherzosamente sentendo quel nomignolo. Non mi chiamare così, grazie.
«Ok. Prego, lupacchiotta»
Scossi la testa, iniziando a trottare sul sentiero che avevamo "creato".
Seth ridacchiò e mi seguì, intanto Leah andò a cercarsi un posto per riposare e Jacob si diresse verso la casa.

I Cullen e i Quileutes 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora