(Breve) guida pratica alle regole dei romanzi urban fantasy e paranormal romance

I personaggi secondari

1. L'altro. Per aggiungere drammi e tormento alla storia tra i due protagonisti, cosa c'è di meglio di un triangolo amoroso? Colui che salterà fuori dal nulla proprio quando il lieto fine tra i due trottolini amorosi sembrerà trovarsi dietro l'angolo, metterà alla prova la fedeltà dell'ameba e testerà la resistenza dei suoi ormoni, altri non è che una versione fotocopiata di Figo&Misterioso a cui sono stati modificati un paio di dettagli di poco conto per non dare a vedere il fatto che sia palesemente un clone del protagonista maschile solo con un colore di capelli diverso. L'utilità di tale personaggio è quello di dare all'ameba una ragione in più per cui struggersi e ammorbare i lettori con decine (o centinaia) di pagine nel quale viene riportata minuziosamente ogni paranoia in merito all'eterno dilemma: "Cosa devo fare? Devo ascoltare il mio cuore, la mia mente o le mie ovaie?" (Nel dubbio, io personalmente ascolterei lo stomaco. Per lui esiste un'unica soluzione applicabile ad ogni problema, che non delude mai: mangiarci su).

2. L'amico in friendzone. Ovviamente è un normalissimo essere umano, rigorosamente maschio (la friendzone al femminile secondo molti è solo una leggenda metropolitana) un po' imbranato, timido, e nerd (in questo ambito, la parola "nerd" descrive un modello di Abercrombie con la tartaruga e un sorriso da testimonial della Colgate a cui sono stati aggiunti un paio di occhiali dalla montatura spessa per dargli un'aria più colta) e conosce la protagonista meglio di sua madre. È follemente innamorato di lei praticamente da sempre, ma troverà finalmente il coraggio di confessarglielo solo quando sarà troppo tardi, ossia dopo che l'ameba avrà già esplorato in lungo e in largo la cavità orale di Figo&Misterioso, dimostrando così il suo perfetto tempismo. Non gli resterà quindi che mettersi da parte buono buono e aspettare che dal nulla appaia una tizia simpatica ma non troppo importante alla quale verrà accoppiato come premio di consolazione. In queste storie del resto, nessuno dei personaggi simpatici corre mai il pericolo di uscirne single.

3. La squadra. La cricca della quale fa parte Figo&misterioso, di cui spesso è il leader. È composta solo da gente cazzutissima, impavida, figa&misteriosa come lui. Mai che tra loro ci sia un cesso, per carità. Con il protagonista maschile condividono anche l'età (da un minimo di 16 anni a un massimo di 20, se vai oltre sei già in età da reparto geriatrico) e la passione per le battute sarcastiche pronunciate ad minchiam nel bel mezzo della battaglia. Perché loro sono troppo fighi per correre il pericolo di non uscirne vivi, e lo sanno bene.

4. La stronza. È gnocca anche per gli standard di bellezza di questi libri (quindi è gnocca al cubo). Lei e l'ameba sono destinate ad odiarsi a prima vista, in quanto la stronza condivide un trascorso di natura sentimentale e/o sessuale con Figo&Misterioso, del quale è ancora innamorata e, del tutto comprensibilmente, non riesce a capire la ragione per cui il suo ex preferisca una con il sex-appeal di una fotocopiatrice a lei. Alla fine però si redimerà e improvvisamente si accorgerà di avere tantissimo in comune con la protagonista (tipo il colore degli occhi o il fatto che entrambe hanno subito l'asportazione delle tonsille) e diventeranno Best Friends Forevah.

5. I mentori. Sono i più anziani della congrega, il che implica un'età inclusa tra il 23 e i 35 anni (farli più vecchi significherebbe non poterli più descrivere come dei fotomodelli svedesi) e la loro principale funzione è istituire regole che puntualmente vengono ignorate come il rimprovero della mamma quando ti dice di non camminare sul pavimento appena lavato. Dall'alto della loro mirabile esperienza, dispensano saggi consigli ai membri della squadra e li rimproverano qualora il loro comportamento diventi troppo simile a quello degli adolescenti in piena tempesta ormonale che effettivamente sono. Appena si trovano lontani da occhi indiscreti però, si viene a sapere che anche tra loro ci sono inciuci degni di Beautiful.

6. Il cattivo. Inizialmente sembra sempre un passo avanti agli altri, irraggiungibile e inafferrabile come Lupin. È subdolo, perfido, sadico, manipolatore, assassino, bramoso di potere e figo. Già, figo. Perché secondo questi libri, la gente brutta è un'opinione. Giustifica le sue azioni con una specie di pseudo-nazi-ideale in cui non crede neanche lui che in realtà mira a nascondere la sua banalissima sete di potere. Spesso tenta di sedurre la protagonista con lo scopo primario di ottenere ciò che vuole ma poi si dimentica dello scopo primario e s'innamora davvero. La protagonista, nonostante subisca il fascino del cattivo, alla fine lo sconfigge, ma sempre dopo avergli concesso almeno un bacetto di cui poi fingerà di pentirsi perché Figo&Misterioso è l'unico vero amore della sua vita e bla bla bla...luoghi comuni vari sul true love...bla bla bla.

7. I seguaci del cattivo. Non si capisce mai bene dove li abbia pescati. Probabilmente all'ufficio di collocamento con la promessa di un lavoro a tempo indeterminato (è l'unica buona causa che a parer mio darebbe senso a tutta questa affluenza, visto che gli ideali che solitamente propone il boss non convincerebbero neanche lo scemo del villaggio ad unirsi a lui). I loro compiti principali consistono nel mietere vittime tra i personaggi di contorno (ossia quelli di cui non frega niente a nessuno), ubbidire senza discutere agli ordini del boss e venire uccisi quando si portano brutte notizie o quando si ha la faccia tosta di esprimere un'opinione propria. Quando si dice la democrazia.

8. I morti. Principalmente ci sono due tipi di personaggi per cui di base non è previsto l'happy end: il cattivo (per ovvie ragioni) e un personaggio a caso compreso dal punto 1 al punto 5 abbastanza simpatico da traumatizzare i lettori ma non abbastanza importante da influire sulla trama. Questo perché in queste saghe c'è bisogno di compiangere qualcuno per dare a tutta la storia un vago senso di profondità e serietà anche se tutti noi, in fondo, sappiamo bene che l'unico motivo per cui leggiamo questi libri è per spegnere il cervello. E ci va bene così."