1. Prologo-Pioggia

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Se siete fan di Ron Weasley cambiate storia :)
In questa storia mi sono immaginata un uomo provato dalla guerra, dalla perdita di un fratello deciso a riscattare se stesso.
Un uomo che ha deciso che non sarà più secondo a nessuno ma questa cosa lo porterà ad esagerare e riversare rabbia sulla moglie.
Ho provato a sperimentare qualcosa di diverso. Spero piaccia a qualcuno. Elly❤

La pioggia batteva ritmicamente sulla sua testa bagnandole ogni singolo capello mentre il freddo le entrava fin sotto la pelle facendole spuntare la pelle d'oca.
Camminava per strada, da sola e nessuno poteva dire che stesse piangendo, nessuno poteva riconoscere le sue lacrime tra le gocce di pioggia.
La strada era illuminata a tratti dai lampioni e gli stivali affondavano nelle pozzanghere schizzando acqua intorno a loro.
Notò la Signora Mitch guardarla mentre girava la chiave nella serratura per entrare in casa e prima che la vicina potesse dire qualcosa accelerò il passo.
Con la testa affollata da mille pensieri rallentò fino a fermarsi per poi sedersi su una panchina bagnata.
Immaginò il suo viso, nel vederla di nuovo lì, davanti a lui, tinto di un'espressione  di dispiacere e rabbia.
"Devi darci un taglio Hermione"
Le avrebbe detto mentre le disinfettava lo zigomo aperto, o il labbro sanguinante e lei avrebbe annuito senza riuscire ad essere convincente.
Eppure era l'unica persona che le rimaneva.
Si alzò mal trattenendo un gemito e ricominciò ad allontanarsi dalla sua causa di dolore.
La pioggia si fece più fitta, alcune gocce le cadevano sulle ciglia e lì rimanevano intrappolate annebbiandole la vista.
Si immaginò al caldo e al sicuro con lui e accelerò il passo fino a correre prima di cadere.
Appena si rimise in pieni si guardò le ginocchia dove le calze si erano strappate e un rivolo di sangue colava dalla pelle lacerata così come dalla mano destra.
Dopo ancora qualche minuto finalmente si tolse dalla strada principale e dopo essersi addentrata in vari vicoli si smaterializzò.
Con una mano seguì il percorso di una decorazione del grande cancello di ferro ed esso al suo tocco si aprì con un cigolio sinistro.
Si intrufolò dentro velocemente e percorse il viale ricoperto di ghiaia; non dovette nemmeno bussare che l'elfo le aprì.
<< Il Signore è in sala. Non sa ancora del suo arrivo. >>
Hermione si tolse gli stivali e si avviò.
Lui era seduto sul divano, un bicchiere -probabilmente di whisky - in mano.
<< Draco... >>
Lui la guardò e scattò in piedi a raggiungerla.
<< Hermione! >>
<< Ciao. >>
<< Ti prego non dirmi che l'ha rifatto. >>
<< Perché sarei qui altrimenti? >>
Disse con un leggero sorriso sul volto nuovamente bagnato di lacrime.
Gli si gettò tra le braccia piangendo e sfogandosi come sapeva che con lui poteva fare.
<< Vieni Hermione. >>
L'accompagnò nel suo "ambulatorio", una semplice stanza adibita a ciò.
Mentre lui tirava fuori il necessario, lei con gesti meccanici e gli occhi assenti si spogliava per poi sedersi e aspettarlo.
La guardò con un'espressione dannatamente triste e si chiese da quando poteva fargli quell'effetto; "probabilmente dalla prima volta in cui l'aveva vista ridotta così", si rispose da solo.

<< Padrone? C'è una donna fuori, piange e non parla. >>
Lui sbuffò e uscì.
<< Chi sei e cosa vuoi? Non ospitiamo gente - Granger!? >>
<< C-ciao Malfoy... >>
Lui dopo un po' di titubanza con uno schiocco di dita fece aprire il cancello per poterla guardare senza le sbarre di mezzo.
<< Cosa ci fai qui? >>
<< I-io... ho bisogno di cure mediche e... so che tu sei un medimago privato. >>
<< Perché non vai al San Mugo? >>
<< Perché farebbero domande, tu invece mi odi quindi... ti pagherò te lo giuro! >>
Hermione si accarezzò la testa e gli mostrò la mano sporca di sangue.
<< Seguimi. >>
La portò in una stanza al primo piano della villa, c'era un lettino e molti scaffali con medicinali, pozioni, polveri e documenti.
<< Siediti lì. >>
Indicò il letto e lei obbedì.
Controllò la ferita constatando che avrebbe dovuto ricucirla.
<< Hai un bel taglio, è profondo. Dopo averlo ripulito dovrò metterti dei punti. Bevi questa, farà effetto in un'oretta circa e poi potrò ricucirti. >>
<< N-no... fai una cosa veloce, per favore. >>
<< Granger farà male senza questa. >>
<< Non... non mi importa. Non ho tanto tempo. >>
<< Okay... allora bevi questa, allieverà un po' il dolore. Potresti dover vomitare, se succede è normale.>>
Aveva iniziato a ricucirla da pochissimo quando lei si piegò in due a rigurgitare, Draco istintivamente l'afferrò per il bacino e lei gemette.
Finì di richiudere la ferita e buttò i guanti.
<< Fatto. >>
<< Grazie. >>
<< Ferma ferma ferma. >>
Le tastò il fianco sentendola irrigidirsi.
<< Ti fa male? >>
Lei annui, di nuovo con gli occhi lucidi.
<< Posso chiederti di togliere la camicetta? >>
Hermione annuì con le guance tinte di color porpora e si tolse l'indumento rivelando un livido verdastro su gran parte del fianco destro.
Draco notò anche dei lividi sulle gambe.
<< Come ti sei fatta una ferita del genere? >>
Chiese mentre le tastava l'addome.
<< Sono scivolata... in bagno. >>
<< E questi lividi? >>
<< Sono caduta dalle scale. >>
Lui si staccò e le porse la camicia sospirando.
<< Senti Granger, non voglio psicanalizzarti ed è vero, probabilmente ti odio ma non per questo me ne frego. Questi sono chiari segni di violenza e ho l'impressione che vadano avanti almeno da due mesi. >>
La vide abbassare lo sguardo.
<< Ho ragione? >>
<< Devo andare. Grazie per il tuo aiuto, se mi dici quanto ti devo ti pagherò.>>
<< Va bene, ti manderò a casa- >>
<< No! Ecco... mandami qualsiasi cosa in ufficio. >>
Questo confermò le idee dell'uomo.
<< D'accordo. >>

<< Cos'è successo sta volta? >>
Chiese mentre le controllava il corpo.
<< Non... sono riuscita a fare la spesa e- ah! >>
<< Scusa. >>
Prese la bacchetta.
<< Segui la luce. Sono motivi sempre più futili te ne rendi conto vero Hermione? >>
<< S-si ma- >>
<< -ma è tuo marito. >>
Sospirò.
<< E lo ami. >>
Lo amava? Beh si... era comunque contenta di vederlo quando tornava a casa ma...
<< Herm? >>
Lei sbatté un paio di volte le palpebre riemergendo dai pensieri poi sorrise.
<< Si...scusa. >>
Le poggiò le mani tra il collo e le guance facendo un ultimo controllo.
<< A parte alcuni lividi è tutto okay. >>
<< Non ha fatto molto, mi ha dato un paio di schiaffi e qualche calcio. Niente di più. >>
<< Hermione sai che continuerò a ripeterti che- >>
<< Devo denunciarlo, lo so. >>
<< Padron Draco. >>
<< Torno subito. >>
Disse guardando la riccia; sparì per qualche secondo.
<< Scusa ma Scorpius voleva andare a volare. >>
Le ripulì le ginocchia e la mano.
<< Fatto. >>
L'aiutò a scendere mentre un'altra lacrima le solcava il viso.
<< Sono le otto, se vuoi farti una doccia puoi. Io faccio preparare la cena. >>
<< Oh, volentieri. Grazie. >>
<< Di niente. >>
L'accompagnò in bagno.
<< Tu entra, io ti porto degli asciugamani e dei vestiti. >>
<< Grazie Draco. >>
L'acqua bruciò sulle ferite ancora aperte ma era niente in confronto al dolore emotivo.
Mentre Draco prendeva una tuta da ginnastica ripensò a tutta la cosa.
Oramai erano mesi che Hermione arrivava a casa sua, prima una volta ogni tanto poi sempre con più frequenza, riportando lividi e segni di percosse.
<< Paaa! >>
Appena uscito dalla stanza dove aveva posato i vestiti vide una piccola peste corrergli incontro e prontamente lo afferrò facendolo "volare".
<< Preso! >>
<< Mione mangia con noi? >>
<< Non lo so. >>
Guardò la porta del bagno assumendo un'espressione pensierosa.
<< Ehi papà! >>
<< Dimmi peste. >>
<< Oggi ho parlato con la mamma. >>
<< Davvero? >>
<< Si si! >>
<< E dove l'hai vista? >>
<< L'ho vista in giardino, era vicino a quei fiori che quando fa caldo sono tutti colorati. >>
<< I tulipani? >>
<< Si! >>
Draco sentì l'acqua chiudersi in bagno.
<< Tra poco mangiamo. Vai a dire a Ruf cosa vuoi tu. >>
<< Va bene. >>
Lo rimise a terra e lo guardò allontanarsi.
Restò a ripensare alle parole del figlio finché una mano non gli si posò sulla spalla.
<< Scorpius chiede se mangi con noi. >>
<< Non so... se non torno a casa- >>
<< Ehi. >>
Le tirò su il viso.
<< Vieni qui. >>
L' abbracciò sentendola tirare su con il naso.
<< Devi farti aiutare Hermione. >>
Le accarezzò i capelli.
<< Non puoi continuare a vivere nella paura. >>
<< Papaaaà! >>
<< Scorpius Hyperon Malfoy! Cosa ti abbiamo insegnato io e la mamma? Non si grida in questo modo. >>
<< Scusa papà. >>
Il bimbo alzò lo sguardo.
<< Mione! >>
<< Ciao Scorpius. >>
<< Mione mangi con noi? >>
Lei guardò gli occhi di Draco dove brillava una scintilla di speranza.
<< Si, resto qui a cena. >>
<< Siii! >>
Il bambino corse via e Draco scosse la testa ridendo.

Beta: Slytherin394_

Doveva uscire ieri questo capitolo ma mi sono letteralmente dimenticata 😅
Chiedo venia

Scent of new life || DramioneWhere stories live. Discover now