Bittersweet Pill - Larry Stylinson // ITALIAN TRANSLATION

2.

Fu senza dubbio il sogno più bello che lui avesse mai fatto, quindi si sentì abbastanza frustrato quando si risvegliò in una vasca da bagno solo, bagnato ed intontito.

Non era la prima volta che si svegliava in un bagno che non fosse stato il suo, ma fu la prima volta che si sentì solo, a causa di ciò.

Si era addormentato con le ginocchia contro il petto e il collo piegato in modo innaturale - decisamente non la posizione ideale. Nonostante ciò, durante il suo annebbiato sonno post-droga, potè vedere chiaramente Louis che si appoggiava su di lui e gli baciava la fronte con amore - come farebbe una madre con il proprio bambino. Poteva ancora sentire la soffice punta delle sue dita accarezzare la sua pelle.

Ripensando alla sua notte movimentata, ciò che lo aveva colpito maggiormente erano stati i lineamenti marcati ma delicati di Louis, e come si erano guardati la prima volta; come lo aveva fissato con occhi curiosi, con le labbra a malapena separate. Ciò fece annaspare Harry. Voleva sapere cosa stesse pensando Louis, ma allo stesso tempo era spaventato dal fatto che Louis sembrava essere – e lo aveva dimostrato – il tipo di persona che dice qualsiasi cosa gli passi per la testa, fregandosene delle conseguenze. Ricordò di aver chiesto a Louis di ballare e di essere talmente ubriaco che, alla fine, non aveva dato molta importanza al modo in cui Louis lo aveva duramente rifiutato. "No, non voglio ballare con te," aveva detto Louis, dando l'impressione di essere molto disgustato. Nonostante la combinazione di pillole che Harry aveva in corpo in quel momento, sentì che probabilmente sarebbe morto dentro dall'imbarazzo, se fosse stato sobrio.

Allungò con prudenza le gambe fuori e si tirò su, per poi uscire dalla vasca da bagno, spostando a lato la tenda della doccia. C'era un vecchio tappeto sporco sotto i suoi piedi, ma oltre a quello, la stanza era spoglia. Trovò il suo cellulare, appoggiato con cura vicino al lavandino.

Mentre stava uscendo, vide di sfuggita il suo riflesso nello specchio e rabbrividì. Niall gli diceva sempre che aveva il solito aspetto, e che sembrava sempre attraente, e se non era "attraente", era "carino". Ma Harry non era d'accordo. Voleva vomitare al pensiero. Era sempre pallido; le sue labbra erano troppo rosa, i suoi occhi troppo grandi. Confrontato a Louis, che era abbronzato nonostante l'estate fosse appena cominciata e che aveva capelli perfettamente alla moda, Harry si sentiva inadeguato.

La porta alle sue spalle si aprì con un cigolio, e Liam sbirciò all'interno. "Tutto okay?"

Harry annuì, ma non disse nulla.

Liam entrò, sentendo il bisogno di spiegargli tutto. "Niall è sul divano che aspetta il tuo risveglio. Ci scambiamo velocemente i numeri di telefono per la questione della demo e poi vi porto entrambi all'auto di Niall, al club. Okay?"

Per qualche motivo, Harry aveva l'impressione che Liam fosse convinto che lui era molto più giovane di quanto in realtà non fosse. Potevano essere stati i braccialetti o il ciuccio, ma era probabilmente a causa dello sguardo assente con cui lo stava fissando, come farebbe un bambino, perdendosi in qualsiasi cosa lui stesse dicendo. Lo seguì fuori dal bagno e dentro lo studio, dove Niall, vestito come la sera precedente, era seduto sul divano, con i piedi sul tavolino. Non c'era traccia di Louis, e ciò rattristò Harry molto più del dovuto.

"Quindi, ecco il mio numero di telefono." Liam stava scarabocchiando una serie di numeri su un foglio strappato a metà. "Puoi scrivermi più tardi. Ti farò sapere quando avrò un'altra copia della demo per te."

"Perfetto." Stava dicendo Niall, ma manteneva lo sguardo su Harry, esaminandolo.

Ogni parte di quel momento fu imbarazzante. Liam stava guardando Niall, Niall stava guardando Harry, che a sua volta stava fissando le sue scarpe. Era abbastanza ovvio che, date le circostanze in cui si erano conosciuti, non erano esattamente amici, o niente di simile, quindi la conversazione si prosciugò del tutto.