Grazie a un caramella

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Un mercoledì come altri. Niente di speciale. All'apparenza. Era quasi mezzogiorno quando chiesi al professore di andare in bagno. Uscì velocemente dalla classe e mi diressi verso i bagni delle femmine. In verità non dovevo andare in bagno. Volevo solo spezzare la lezione troppo noiosa e sistemarmi un po' i capelli ribelli. Facevo spesso questa "passeggiata". Uscita dal bagno feci per tornare in classe quando sentì qualcuno chiamare il mio nome. Mi girai e vidi David con in braccio una pila di libri.
- Alex! Mi potresti aiutare? Un paio di braccia in più non fanno mai male. - disse mentre mi porgeva la pila di libri. Io non avevo granché voglia di portarmi in giro dei libri pesanti, ma accettai ugualmente.
- dove devi portarli?- chiesi mentre mi strascicavo dietro di lui.
- in magazzino. Per fortuna ho trovato una persona gentile come te che da una mano.- disse sorridendo.
-già. - risposi abbagliata da quel sorriso sincero. A quel punto non mi pesava più tanto portare tutti quei libri.
- perché hai tutti questi libri?- chiesi curiosa mentre entravamo in ascensore.
- avevo delle ore libere, così aiuto a liberare le aule. E mi tengo anche in forma.- disse ridendo.
- immagino.- dissi guardano i muscoli tesi delle braccia.
- non stavi facendo niente di importante in classe spero. - disse leggermente preoccupato. Come se
se ne fosse accorto solo ora.
- no, solo geometria. Tanto non la capisco lo stesso.- dissi scendendo dall'ascensore sempre dietro a David.
- bene, puoi appoggiare i libri qui.- disse indicando un tavolo polveroso con il mento.
Finito con i libri, mi avviai verso le scale.
-Alex.- disse David alle mie spalle.
-si?- chiesi girandomi.
Lui si avvicinò e mi accarezzò i capelli. O almeno pensai che fosse una carezza all'inizio.
-perché hai una caramella tra i capelli?- disse tirando fuori dalla mia chioma una caramella alla menta ancora incartata. Io divenni rossa come un peperone e mi fissai le scarpe nella speranza che non lo notasse.
- non so come ci è finita. - sussurrai mentre David rideva con una mano sulla pancia.
- okay io torno in classe.- dissi indignata. Mi sentivo presa in giro da una delle persone di cui mi fidavo di più. David smise subito di ridere e mi afferrò per un braccio per impedirmi di andare.
- non ti arrabbiare. La posso tenere?- disse mostrando la caramella.
- se proprio ci tieni. - dissi con il viso ancora in fiamme.
- Alex. - disse guardandomi negli occhi. - lo sai che non ti prenderei mai in giro.- continuò venendo sempre più vicino, finché non appoggiò la fronte sulla mia. In quel momento mi resi veramente conto della differenza d'altezza. Io sarò stata almeno 15 centimetri più bassa di lui.
Lui era alto e forte, io ero bassa e fragile. Non feci neanche caso a quanto vicino fosse finché non mi baciò.
Fu una sorpresa enorme. Una piccola nullità come me  che baciava mister primo della classe. Per non parlare dell'età, ma quella è un altra storia.
Fu un bacio leggero ma al tempo stesso forte, deciso, affettuoso.
Lui mi strinse in un abbraccio, che io ricambiai. Respirai il suo fantastico profumo di citronella.
- forse è meglio se torno in classe adesso. - sussurrai sopra la sua spalla.
- okay. - annuì lui senza lasciarmi andare.
All fine riuscì a tornare in classe. Mi sembrò di fluttuare. Di stare in un sogno.

Psicologia, amore e gallineWhere stories live. Discover now