Non che non sia abituato al lusso, ma questo è veramente troppo.

<<Non ti sembra di aver esagerato? Bastava prenotare un Hotel tranquillo...>> Dico sospirando.

<<Per te solo il meglio, andiamo dai. Prendiamo le chiavi e saliamo.>>

In ascensore le cose si fanno subito bollenti, Gabe mi prende per le spalle e mi schiaccia contro la parete impossessandosi della mia bocca. Le sue mani vagano per tutto il mio corpo, come le mie che cercano vogliose ogni centimetro di pelle.

<<Dio quanto ti voglio.>> Ansima sulle mie labbra.

<<Anch'io.>> Riesco a dire tra un bacio e l'altro.

Le porte si aprono mentre Gabe scende a leccarmi il collo mordendolo, io faccio un piccolo sussulto per il dolore, ma non mi allontano, premo maggiormente la sua testa, il modo che non si allontani più da me.

<<Erick? Dovremmo uscire dall'ascensore...>> Farfuglia Gabe.

<<Guastafeste. Mi piace quando mi mordi, al dolore si unisce sempre il piacere.>> Dico.

<<Benvenuto nel mio mondo tesoro.>> Dice Gabe trascinandomi verso l'unica porta presente in fondo al corridoio.

La camera è praticamente un appartamento, provvisto di ogni cosa, cucina, sala, camera, doppio bagno...è fantastica.

<<Guardati attorno, io faccio una chiamata al dottor Monrou, voglio vedere se ci sono novità.>> Dice Gabe.

Dopo aver ispezionato la suite, comincio a svuotare la piccola valigia e, mentre sono chinato, Gabe mi posa le mani sul culo, dicendo: <<Magnifico.>> E strizza le natiche con mani forti.

<<Cosa ha detto Monrou?>> Chiedo voltandomi.

Gabe inizia a spogliarmi e, nel mentre, risponde: <<Niente di nuovo, solo voci sulla presenza di Korbin.>> Risponde calandomi pantaloni a mutande.

<<Gli ho detto del posto indicato da Igor, e che domani andremo a dare un'occhiata...>> Continua slacciandomi la camicia, aprendola e cominciando a leccarmi l'aureola del capezzolo.

Alzo le mani circondandogli la testa: <<Ah, sì? Poi?>> Chiedo ansimando.

<<Gli ho anche detto che sto per farti mio...ma mi ha buttato il telefono in faccia dicendomi che sono un porco.>> Afferma ridendo.

<<Un vero porco.>> Dico cadendo in ginocchio ed aprendogli la patta dei pantaloni il più velocemente possibile.

<<Ho dei piani per te tesoro, non farmi venire subito.>> Dice afferrandosi il pene eretto e guidandolo dentro la mia bocca.

Non appena le labbra si schiudono e circondando il glande, il suo sapore aspro mi infiamma immediatamente i sensi e sprigiona tutta la voglia che ho di lui, facendomi leccare e mordere il suo membro avidamente.

<<Porca troia Erick. Vacci piano...oh, sì. Lì, fermati lì.>> Dice mentre gli succhio le palle.

<<Mi piace, cristo santo come mi piace.>> Esclama cominciando a muovere i fianchi, facendo dei piccoli cerchi con il bacino.

<<Basta. Tirati su e sdraiati a letto.>> Dice autoritario, ed io eseguo senza battere ciglio.

<<Gambe aperte, masturbati piano, molto lentamente...mentre io assaggio il resto del tuo corpo.>> Dice salendo sopra il letto e cominciando a leccarmi i piedi, mentre io impugno la mia erezione cominciando a segarmi piano.

Le urla del passatoWhere stories live. Discover now