ERICK.
Andare a far visita a suo fratello è come se mi avesse aiutato a capire meglio Gabe, a capire il dolore che si porta dietro, il dolore di una vita che gli è stata strappata via.
Arriviamo a casa di Albert verso le tre del pomeriggio, e troviamo subito ad attenderci un sacco di persone che non vedevo da anni, in sala riunioni.
<<Gabe, Erick, benvenuti.>> Dice Albert venendoci incontro.
<<Tanti di loro già li conoscete, sono venuti per discutere di Korbin, per discutere della vostra unione all'interno del clan.>> Continua Albert.
Sento nell'aria un sacco di ostilità e mi preparo mentalmente alla battaglia.
<<Veniamo al dunque.>> Rispondo guardando sempre Albert.
<<Come vuoi. Manderemo una squadra a cercare tuo fratello, naturalmente se lo troveremo vivo, porremmo rimedio. Se tu collaborerai con noi, legittimeremo l'unione tra te ed il mezzo vampiro.>>
<<Cazzate.>> Sbotta Gabe alzandosi: <<Avevi detto che non c'erano problemi, sono nato da due vampiri. Ho gli stessi vostri diritti...perché ti stai rimangiando tutto?>> Continua a chiedere Gabe.
<<Perché queste sono le nuove condizioni, o questo o niente. La vostra unione non sarà mai vista come tale da parte di nessun membro del clan.>>
Vedo la vena sul collo di Gabe ingrossarsi, la solita espressione tirata si manifesta sul suo viso, ed ho paura che scoppi da un momento all'altro, quindi mi faccio avanti e rispondo per entrambi.
<<Non collaboreremo. Secondo i codici del clan dei vampiri, possiamo scegliere di invocare il giudizio supremo. Voglio che il caso sulla nostra unione sia esposto ai grandi esponenti del clan, saranno loro a giudicare se possiamo unirci.>> Guardo Gabe negli occhi e proseguo: <<Noi faremo quello che vogliamo, se ci uniamo o meno sono affari nostri, ma prima di ritirarci entrambi dal clan, voglio che un esponente prenda in carica la mia richiesta.>>
<<Non puoi, Erick non farla più grande di quella che è...>> Risponde Albert, ma viene interrotto dal signor Porter che si alza dicendo: <<Il ragazzo ha diritto ad invocare gli esponenti maggiori, ha letto il codice e sa di quello che parla. La riunione si chiude. Vi comunicheremo la risposta a breve.>> Dice salutando tutti con un cenno della mano ed uscendo dalla stanza.
Piano piano tutte le persone si dileguano e Gabe si avvicina chiedendo: <<Non mi avevi detto di essere un secchione, cos'è questa storia degli esponenti e del codice?>>
<<Mi sono informato sulla storia dei mezzi vampiri, tu non vieni classificato come tale ed hai tutti i diritti degli altri...se Albert fa lo stronzo, noi lo sorpassiamo andando più in alto...abbiamo diritto di parlare con gli anziani del clan. Vedrai che loro approveranno la nostra unione...>>
Gabe mi abbraccia e chiede: <<Quindi devo aspettare ancora molto per farti mio?>>
Le sue mani scendono sul mio collo e lo accarezzano lievemente: <<Fino a questa notte in albergo ti basta?>> Chiedo.
Gabe sgrana gli occhi incredulo: <<Merda. Partiamo.>> Prende la mia mano e mi trascina in auto, senza permettermi di salutare Albert.
Il viaggio verso New York dura, più o meno, quattro ore, ed arriviamo in albergo alle nove di sera.
Non appena entro dentro l'albergo, il lusso mi investe in pieno e spalanco la bocca in un "oh" di stupore.
<<Tesoro, non hai visto ancora la nostra suite...>> Dice Gabe abbracciandomi da dietro, mentre io osservo tutto intorno a me.
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Le urla del passato
VampirosRomanzo Erotico/Fantasy M/M. Luisa D. Gabe è un vampiro in cerca di vendetta, un vampiro che non guarda in faccia niente e nessuno e, quel nessuno, per lui ha un nome: Erick. Il suo piano e tutta la sua vita verranno sconvolti dal momento in cui pos...