Capitolo 11

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ERICK.

Andare a far visita a suo fratello è come se mi avesse aiutato a capire meglio Gabe, a capire il dolore che si porta dietro, il dolore di una vita che gli è stata strappata via.

Arriviamo a casa di Albert verso le tre del pomeriggio, e troviamo subito ad attenderci un sacco di persone che non vedevo da anni, in sala riunioni.

<<Gabe, Erick, benvenuti.>> Dice Albert venendoci incontro.

<<Tanti di loro già li conoscete, sono venuti per discutere di Korbin, per discutere della vostra unione all'interno del clan.>> Continua Albert.

Sento nell'aria un sacco di ostilità e mi preparo mentalmente alla battaglia.

<<Veniamo al dunque.>> Rispondo guardando sempre Albert.

<<Come vuoi. Manderemo una squadra a cercare tuo fratello, naturalmente se lo troveremo vivo, porremmo rimedio. Se tu collaborerai con noi, legittimeremo l'unione tra te ed il mezzo vampiro.>>

<<Cazzate.>> Sbotta Gabe alzandosi: <<Avevi detto che non c'erano problemi, sono nato da due vampiri. Ho gli stessi vostri diritti...perché ti stai rimangiando tutto?>> Continua a chiedere Gabe.

<<Perché queste sono le nuove condizioni, o questo o niente. La vostra unione non sarà mai vista come tale da parte di nessun membro del clan.>>

Vedo la vena sul collo di Gabe ingrossarsi, la solita espressione tirata si manifesta sul suo viso, ed ho paura che scoppi da un momento all'altro, quindi mi faccio avanti e rispondo per entrambi.

<<Non collaboreremo. Secondo i codici del clan dei vampiri, possiamo scegliere di invocare il giudizio supremo. Voglio che il caso sulla nostra unione sia esposto ai grandi esponenti del clan, saranno loro a giudicare se possiamo unirci.>> Guardo Gabe negli occhi e proseguo: <<Noi faremo quello che vogliamo, se ci uniamo o meno sono affari nostri, ma prima di ritirarci entrambi dal clan, voglio che un esponente prenda in carica la mia richiesta.>>

<<Non puoi, Erick non farla più grande di quella che è...>> Risponde Albert, ma viene interrotto dal signor Porter che si alza dicendo: <<Il ragazzo ha diritto ad invocare gli esponenti maggiori, ha letto il codice e sa di quello che parla. La riunione si chiude. Vi comunicheremo la risposta a breve.>> Dice salutando tutti con un cenno della mano ed uscendo dalla stanza.

Piano piano tutte le persone si dileguano e Gabe si avvicina chiedendo: <<Non mi avevi detto di essere un secchione, cos'è questa storia degli esponenti e del codice?>>

<<Mi sono informato sulla storia dei mezzi vampiri, tu non vieni classificato come tale ed hai tutti i diritti degli altri...se Albert fa lo stronzo, noi lo sorpassiamo andando più in alto...abbiamo diritto di parlare con gli anziani del clan. Vedrai che loro approveranno la nostra unione...>>

Gabe mi abbraccia e chiede: <<Quindi devo aspettare ancora molto per farti mio?>>

Le sue mani scendono sul mio collo e lo accarezzano lievemente: <<Fino a questa notte in albergo ti basta?>> Chiedo.

Gabe sgrana gli occhi incredulo: <<Merda. Partiamo.>> Prende la mia mano e mi trascina in auto, senza permettermi di salutare Albert.

Il viaggio verso New York dura, più o meno, quattro ore, ed arriviamo in albergo alle nove di sera.

Non appena entro dentro l'albergo, il lusso mi investe in pieno e spalanco la bocca in un "oh" di stupore.

<<Tesoro, non hai visto ancora la nostra suite...>> Dice Gabe abbracciandomi da dietro, mentre io osservo tutto intorno a me.

Le urla del passatoOnde as histórias ganham vida. Descobre agora