36. Finalmente... una famiglia!!

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Parcheggia all' interno del cancello e viene a prendermi.
La porta di casa si spalanca e tutti i presenti vengono fuori con espressione terrorizzata.
Erika é in ungolo del giardino e piange disperata.
"Non dovevo star zitta! Dovevo dirlo! Non sarebbe successo..".
Sento la voce di Francesca sussurrarmi tra le lacrime "Piccola mia, é tutto finito! Sei al sicuro ora, sei a casa.".
Nonna Clare é seduta su una poltroncina di vimini, pallida, ed inveisce contro mio padre in inglese. "Per fortuna solo io e nonno capiamo casa sta dicendo!" penso e un risolino mi compare sulle labbra.
"Mi dispiace x tua nonna, ma capisco anch' io cosa dice e... Beh se sta a sfogà x bene!Con tutte le disgrazie che gli sta augurando, tuo padre a domani non ci arriva vivo!" Mi sussurra Mirko, facendomi l' occhiolino.
Nonno e Gianbattista mi guardano in silenzio, con gli occhi lucidi, poi si rintanano nello studio.
Entriamo in casa e Mirko mi adagia delicatamente sul divano.
C' é una donna li con noi, credo sia un medico.
Chiede a tutti di allontanarsi e inizia a visitarmi.
"Sta bene, ma ha bisogno di punti sulla fronte, di antibiotici e di un gesso. Il polso é rotto. Le darò un antidolorifico. Sarebbe preferibile anche una tac alla testa x vedere se ci sono lesioni dovute all' urto!"dice, rivolgendosi a mia nonna.
"Ok, let's go right now!" Sento dire a mia nonna.
Mai sentita usare un tono così perentorio.
"Nanny!" Le chiedo di avvicinarsi! "Ti prego, perderò tutto, la mia vita, la danza, le mie amiche, Mirko... In ospedale no!".
Mi accarezza la fronte.
"Non perderai nulla piccola te lo prometto! Ora però hai bisogno di cure e di controlli!".
Dallo studio sento mio nonno urlare come un matto! Parla con qualcuno al telefono. Poi il silenzio.
Granpa e Gianbattista escono dallo studio e mi si avvicinano.
"Ascoltami Zoe!".
Lui é l' unico che mi chiama così...
"Ho appena parlato con quel animale di Nicola. La tua custodia é congiunta! Ti abbiamo lasciato qui x anni xché pensavamo stessi bene, ma ovvismente ci sbagliavamo, quindi..."
Non lo lascio finire.
"Nonno, no! Non voglio venire in inghilterra, ti prego, ti supplico!".
Mi accarezza il viso x cercare di calmarmi.
"Fammi finire! Non le somigli solo fisicamente, sei irruenta come Eloise. Andremo in ospedale, li dichiarerai di essere stata aggredita. Io e Giambattista abbiamo appuntamento con tuo padre da un avvocato. In cambio del tuo silenzio gli ho chiesto di firmare  la rinuncia alla tua custodia. Sarai affidata completamente a me e alla nonna e noi firmeremo l' affido temporaneo ai genitori di Mirko. Si sono offerti di essere i tuoi tutori legali! Resterai qui a Roma ed io e la nonna ci preoccuperemo del tuo mantenimento!".
Guardo Gianbattista, Francesca, Mirko ed Erika che mi sorridono.
"Potrai scegliere se restare qui a casa con noi o tornare dalle tue compagne. Questo ovviamente quando starai bene! Fino ad allora dovrai sopportarci x forza!"mi dice  l' omone dolcissimo accucciato al mio fianco.
Mi stanno offrendo una famiglia, l' aria di casa... Quello che ho sempre desiderato, ma non ho mai avuto?
"Allora, piccola? Ti va di testare un po' qui con noi? Lo so tra mio marito e le due pesti, qui c' é un bel casino, ma non siamo poi così male come famiglia, no?".
L' emozione mi ha tolto la parola. Li abbraccio! É l' unica cosa che riesco a fare in qsto momento.
"Suppongo che qsto sia un si ballerina! Bene, domani inizieremo a sistemare la camera degli ospiti xche diventi più accogliente! Anche se so già che la userai davvero poco..." conclude, tirando uno sguardo ammiccante sia a me che al riccio. Arrossisco e Mirko finge di essere profondamente interessato alla punta delle sue dita.
"Ok, é ora di andare! Clare, tu va con lei, io, Gianbattista e Francesca andiamo ad incontrare lo stronzo!".

"Allora Sarah, é tutto a posto! Dalla tac non risultano emorragie o lesioni interne. Stanotte però resti qui in ospedale. Il trauma cranico c' é stato e preferiamo tenerti in osservazione per 24 ore. Fuori ci sono dei poliziotti che vorrebbero parlare con te.".
A qste ultime parole del medico, guardo nonna Clare,Mirko ed Erika spaventata.
"Sta tranquilla, tesoro. Fammi chiamare tuo nonno, ok? Cerchiamo di capire se é tutto pronto!".
Detto qsto nonna esce dalla stanza.
"Ho paura Mirko. Non sono capace a dire bugie, lo sai! Mi si legge in faccia quando mento! Lo capiranno!".
Mirko é strano, sembra agitato. Guarda in continuazione in corridoio. "Abbiamo bisogno di più tempo. Anche se non c' é da preoccuparsi perché finché non possono farti domande finché non torna tua nonna! Sei minorenne.".
"Non capisco x cosa serve tempo?".
Nonna Clare rientra in camera tutta sorridente.
"É fatta! Stanno arrivando!".
Li guardo sperando che qualcuno si decida a spiegarmi.
"Ascoltami bambina, ora che entreranno i poliziotti tu devi dire la verità! Non c' é piú pericolo. Ha firmato alla presenza di un giudice, rinunciando alla tua custodia Non ha più potere su di te!".
Nanny mi stringe la mano.
"Ti ha fatto del male x troppo tempo. Se solo avessimo saputo... Se ce ne  fossimo accorti prima...Se ti fossi confidata con noi..Ti avremmo portata via!".
Cede all' emozione e il suo viso si riempie di lacrime.
"Nanny, non piangere, ti prego! Non ve ne ho mai parlato perché mi ha sempre detto di non farlo se non volevo che.. Avevo paura! Non é colpa vostra! Eravate lontani, non potevate accorgervene!".
Mentre parliamo, irrompono nella stanza grampa e i genitori di Mirko, seguiti da tre uomini, due dei quali in divisa.
"Eccoci! Come stai Zoe? L' ispettore Barbiero ha bisogno di parlare con te.".
Strigo forte la mano di nanny, Mirko mi sorride, carezzandomi la gamba. Cerco di star calma, ma un tremore incontrollabile ha il sopravvento sulla mia razionalità.
"Ehi, sta tranquilla scricciolo. Andra tutto bene. É ora che paghi x tutto il male che ti ha fatto! Coraggio, siamo tutti qui con te!".
"Sarah Zoe Costa giusto?" mi chiede l' ispettore.
Riesco solo a fargli un cenno col capo.
"Hai 17... Ah, oggi é il tuo compleanno. Non deve essere stato il migliore della sua vita, suppongo.".
Quanto ti sbagli ispettore!
É stato il compleanno più bello di sempre, perché nonostante qllo che é successo, l' ho trascorso con le persone che amo e che mi amano.
"Ok signorina, le va di raccontarmi esattamente cosa le é successo? Lei conosce la persona che l' ha aggredita? Se non lo conosce, saprebbe descrivermela?".
Deglutisco. Guardo uno ad uno le persone nella stanza. Ognuno di loro mi guarda con occhi teneri e rassicuranti, cercano di infondermi forza.
"Certo che lo conosco! É mio padre, il capitano Nicola Costa. Lo fa da anni, credo da sempre. Stavolta però ho qualcuno al mio fianco che mi sostiene, permettendomi di dire la verità! Il braccio rotto, la ferita in testa, i lividi, le ferite non sono altro che l' ennesima replica del suo gioco sadico. Basta coprirlo, basta aver paura: mio padre mi pesta a sangue da quando ero bambina, senza alcuna pietà, fino a rendermi incapace di muovere un solo muscolo x settimane, fermandosi solo quando rimanevo a terra incosciente! Questa é la verità!".
Nonno Michael interviene "Attualmente Sarah Zoe é affidata a me e a mia moglie! Siamo i suoi nonni materni.Suo padre ha appena rinunciato alla sua custodia.".
L' ispettore annuisce e poi mi fa un sacco di domande.
"So che la cosa ti imbarazzerà e che sarà veramente poco piacevole, ma dobbiamo scattarti delle foto. Ovviamente uno dei nonni deve restare qui.".
Si alzano tutti e fanno x uscire. "Vorrei che restassero qui anche Mirko e Francesca se fosse possibile.". L' ispettore annuisce.
"Io, Michael ed Erika ci concediamo un caffé al bar qui sotto, allora. Torniamo tra un po'!".
Francesca e nonna mi aiutano a togliete la camiciola infilatami al pronto soccorso.
"Oh mio dio, piccola mia, ne hai ovunque! É orribile quello che ti ha fatto! E tu hai sopportato tutto qsto x anni?" Francesca, alla vista di tutti i lividi e le piaghe che ho sul corpo scoppia in lacrime.
Nonna si sente mancare e crolla sulla sedia.
"Tranquilla scricciolo, sono qui!". Mirko mi si avvicina di corsa stringendo il mio viso al suo petto.
Mi fanno foto ovunque. Mi sento un fenomeno da baraccone, violata ed esibita come una scimmietta da spettacolo. Non faccio che piangere, avvolta dalle braccia di Mirko, che tenta di calmare me e se stesso.
Tutto qsto é straziante. 
Rileggono il verbale ad alta voce e poi chiedono a me e alla nonna di firmare la dichiarazione che farà partire la denuncia x maltrattamenti e violenza su minore.
Finalmente vanno via.
"É finita scricciolo. Guardami, Sarah!" dice Mirko, prendendomi il viso tra le mani. "É finita! La paura, le botte, le dichiarazioni, le foto: tutto passato! Ora si ricomincia e lo si fa col sorrido, ok?".
Gli faccio segno di si con la testa e tiro su col naso.
Entra di nuovo il medico.
"Bene, chi resta stanotte con lei?" chiede ai presenti.
"Io!" Si affretta a dire Peter Pan.
"Mi spiace giovanotto, ma le regole dell' ospedale impongono che con un paziente donna resti una donna. Domani pomeriggio te la restituiamo la tua principessa, promesso!".
Francesca si alza e viene verso di me. "Resto io con te, Sarah! Va bene?Clare, tu va a riposarti. E tu fila a casa! Hai appena smangiucchiato a pranzo e non hai cenato. Riposatevi! Tornerete qui domani.".
Mi salutano tutti e vanno via.
I medici hanno raccomandato a Francesca di tenermi sveglia e così trascorre ore a raccontarmi tutti i  disastri combinati da Mirko ed Erika da bambini, le marachelle più assurde, i momenti in cui lui s' improvvisava batterista di una band rock suonando le pentole della cucina con i cucchiai di legno, le sue litigate con la matematica, il suo amore per la recitazione.
"Non che ora non ce ne combini di tutti i colori, eh!Ha sempre qlche scherzo pronto, e a volte, esagera anche. Poi cn la scuola, tra richiami e brutti voti... Ci sn momenti che ce vo davvero tanta pazienza. Per fortuna qst' anno sembra che la tua presenza lo tenga più fuori dai guai.".
Il mio Peter Pan pestifero, casinista e svogliato, sfrontato, ma anche timido, estremamente emozionale, ma tanto razionale.
Mirko é speciale x qsto, tt qllo che fa é esagerato. Con la scuola nell' ultimo mese si é dato da fare, costretto dai miei lunghi e noiosi pomeriggi di studio. All' inizio si attaccava alla play, ma poi un giorno gli ho rubato il cavo di corrente e, x riaverlo, ha iniziato a utilizzare quel tempo in modo diverso. E x fortuna non va più in giro a cercar rogne, ne lui ne gli altri. Spesso addirittura si tirano in mezzo quando qlche ragazzino di prima viene messo sotto.
"É speciale! Mirko non é come gli altri! Lui dice che gli ho sconvolto la vita... Ma in realtà lui ha completamente cambiato la mia..Mi ha donato tutto ciò che non ho mai avuto: tenerezza, protezione, tante risate e... una famiglia!".
Francesca si siede sul mio letto e mi abbraccia.
"Noi ti vogliamo bene, tesoro! Spero che le tue aspettative non vengano deluse. Siamo tutti un po' matti, ma sappi che abbiamo tante regole che d'ora in poi dovrai seguire anche tu. Per esempio, non osare sparire per ore come quel giorno che venni a recuperarti all' Eur... Fa quello che desideri, ma dimmi dove sei!". Mi dice  sorridendo e abbracciandomi forte.
"Ok, lo farò, tranquilla!".
Sprofondo nel suo abbraccio, mi godo l' immensita di qlla sensazione.
"Se avessi avuto la mia mamma, avrei voluto fosse esattamente come te, sai? Dolcissima, divertente, anche severa se serve... Credo che lei mi guardi dal cielo e che ora sia felice di vedermi cosi serena nonostante tutto.".
Mi bacia la testa, sfiorandomi i capelli con le dita.
"Non posso e non voglio prendere il suo posto, ma io ci sarò sempre tesoro, anche se un giorno dovessi non essere più la ragazza di Mirko, anche se spero non accada mai.".
"Ehm.. disturbo?".
É appena l' alba e, dalla porta della stanza, fanno capolino i riccetti scompigliati del mio amore. Ha i mano uno scatolo lilla e se la ride sotto i baffi.
"Ho interrotto un momento tenero? Scusate! Nel mio caffé mi risparmierò lo zucchero, così non rischio il diabete!".
"Sempre simpatico appena sveglio!". Gli dico facendogli una smorfia.
"Buongiono.Ma che ci fai già qui? Sono appena le 6.10.".
Posa la scatola sul tavolino da pranzo e ne tira fuori due bicchieri da asporto.
"Non sono riuscito a dormire molto e così ho pensato di portare la colazione alle mie donne: cappuccino e brioches! E poi non dite che nn sono un angelo.".
Ci porge i bicchieroni e le brioches ancora calde. Mi afferra con due dita il mento e mi bacia prima la punta del naso e poi la bocca.
"Non ho chiuso occhio. Pensavo a te sola e spaventata con quel mostro. Dovevo restare, insistere... Me l' avresti detto, avrei trovato il modo x farti dire la verità! Se ti fosse successo qlcs io...!".
Ci stringiamo forte l' uno all' altro.
Francesca é vicino alla finestra. Ci guarda con un sorrisino intenerito.
"É poi il nostro era un discorso sdolcinato eh? Mio figlio con gli occhi a cuoricino! E chi se lo sarebbe mai immaginato!".
Scoppiamo tutti e tre a ridere.
"Buongiorno? Scusate se v' interrompo ma devo misurare la pressione alla signorina e farle un prelievo.".
Un' infermiera bassa e grassoccia, dall' espressione poco simpatica entra in camera.
"Un cosa? No, non serve. Xché il prelievo?".
Odio gli aghi, non li ho mai sopportati!
"Dai scricciolo, non fare la bambina!" Sghignazza.
Strigo gli occhi per non vedere. Torturo la mano di Mirko mentre l' ago entra nel mio braccio.
"Perfetto! Tra un po' passerà il medico. Se é tutto ok e gli esami del sangue non mostreranno anomalie, la signorina tornerà a casa, contenti?".
Finalmente ricomincio acrespirare, riapro gli occhi e guardo Mirko che ridacchia.
"Cretino, mi fanno senso, che ci posso fare!".
"Fifona!"ribatte lui.
Francesca va a casa x rinfrescarsi ed io e Mirko rimaniamo da soli a giocherellare col cellulare.
"Peter Pan, cos' hai sui capelli?? Hai della roba verde in testa!".
Gli ripulisco il ricciolino da qlla che sembra colla verde mela.
All' improvviso il telefono di Mirko impazzisce: arrivano notifiche a raffica da twitter.
Pochi secondi dopo inizia anche il mio.
Lo afferro al volo e apro le notifiche.
"E questa foto? Cavolo, chi mi ha scattato una foto in pronto soccorso, Mirko!".
Una foto di me in barella, completamente devastata, con Mirko in lacrime che mi tiene la mano gira sui social e le fans hanno iniziato a chiedere notizie, preoccupate.
"Cazzo! Qualche balordo mi ha riconosciuto e ha pensato di paparazzarci in una situazione cosi!Che squallore! Scricciolo non resta che fare una cosa: fare una foto e metterla online x tranquillizzare tutti.".
"Io mi vergogno di farmi vedere ridotta così! Però hai ragione, se vedono una foto fatta da noi in cui sorridiamo, magari si calmano. Vieni qui!"
Scattiamo un selfie e preparo il twitte "Tanta paura, ma é tutto ok! Tra un po' si torna a casa! #semprecolsorriso" e lo pubblico.
Finalmente verso le 11 arriva il medico di turno, seguito da nonna, nonno e Gianbattista. Controlla le analisi, la tac e varie altre scartoffie, mi cambia la medicazione sulla fronte e firma le mie dimissioni.
Prepariamo tutte le miei cose e ci dirigiamo verso Torvajanica.
Entrando in casa, trovo tutti i nostri amici seduti sul divano, che mangiano panini.
Come si accorgono del mio arrivo corrono tutti da me.
"Ehi, ehi, fermi! Così mi soffocate! Ma che fate tutti qui? E la scuola?Ke facce, ma avete fatto un rave x caso?".
Quando finalmente riesco a riprendere aria, noto che sul divano c' é Vicky, la mia ranocchietta, che mi guarda da lontano. Mi avvicino a lei e le faccio segno di abbracciarmi. Corre da me e mi stringe. "Sto bene ranocchietta, un po' pesta, ma sto bene! Allora, mi spiegate xché siete tutti qui?".
Si scambiano uno sguardo d' intesa adulti e ragazzi.
"Penso sia arrivato il momento! Dopo tanta fatica!"esordisce Giabattista.
Mi trascinano di peso al piano di sopra, mollandomi davanti ad una porta.
"Apri! Dai, apri!". Mi chiedono tutti eccitati.
Poggio la mano sulla maniglia e spalanco la porta.
"Voi siete completamente matti!".
Qlla che una volta era la camera degli ospiti di casa Trovato, ora ha le pareti verde mela. Dietro al letto c' é un murales col mio nome e la sagoma di una ballerina. Alla finestra ci sono appese delle tendine lilla. Ovunque sono sparse le mie cose. Un collage delle foto di Francesca riveste completamente l' armadio. Le mie scarpette da punta sono appese ai piedi del letto.
"Avete passato tutta la notte a fare questo? Voi siete matti! Ecco cos' era qlla roba che avevi nei capelli stamattina!".
Mirko mi abbraccia e mi sussurra "Forse non sarà x sempre, magari deciderai di tornare a casa dalle ragazze, ma sicuramente dovrai restare qui x un mese, finché avrai il gesso. E abbiamo pensato che fosse giusto avessi un posto tuo. Anche se  poi c' é sempre camera mia...".
Gli tiro un buffetto su una mano. "Scemo!!! É bellissima, é tutto bellissimo. E io vi adoro, tutti!!! Tutto questo é assurdo!" Mi dirigo al centro della stanza e li guardo. Sono tutti sulla porta.
"Ho sempre creduto che non avrei conosciuto l' amore, l' amicizia, il calore di una famiglia ed in pochi mesi, voi tutti mi avete donato tutto questo! Ero sola e ora ho un luogo dove tornare e in cui rifugiarmi, e delle persone che mi aspettano, che si preoccupano, che gioiscono e piangono con me! Ed io sono felice!".

Shelter From The Storm   [ MirkoTrovato ]Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum