Chapter Nineteen: A deep breath, come on!

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Certo, vedere di più non gli sarebbe dispiaciuto.

Remus pestò i piedi a terra, prendendo respiri profondi. Possibile che fosse l'unico con un po' di cervello lì dentro?

-Voi...Io vi uccido! Mi avete sentito bene? Io vi ammazzo! Oh Dio, mancano venti minuti alla cena - i due rabbrividirono. -e voi pensate seriamente che Lily sarà dolce e caramellosa? Probabilmente vi appenderà per i gioielli di famiglia al muro!-

Sirius strabuzzò gli occhi, sconvolto. Poteva davvero farlo? Dopotutto si stava parlando della non-toccarmi-o-ti-accoltello-nel-sonno Evans.

-Da quando conosci questi termini, Rem-Rem?- lo schernì il moro, battendo il cinque a James. Cambiare argomento era la chiave del successo, si era detto Sirius.

Un secondo dopo, Remus era sopra Sirius, con un crocefisso in mano che recitava il Padre Nostro, invocando una punizione divina su "quello scellerato testa di cane".

**
James percorse il breve tragitto dalla sua camera fino alla Sala Comune dei Grifondoro con la mente ancora annebbiata dai ricordi di qualche ora prima. 

La Evans lo avrebbe odiato sicuramente, ora. Si era consolato dicendosi che alla fine lei lo aveva sempre odiato e che una dose di rancore in più non lo avrebbe di certo ucciso. 

La prima cosa che notò entrando nella sala fu il rumore e le urla: non sarebbe stata la sala di Grifondoro senza un po' di frastuono, giusto?

-Restituiscimi la mia spazzola, Peter!- Era stato Sirius ad urlare mentre saltava su un divanetto, tentando di acciuffare Peter. E pensare che fino a poco fa Remus gli aveva detto che dovevano darsi una calmata.

-Ti prego, prestamela! Ho perso la mia.- Piagnucolò Peter, sotto gli ammonimenti di Remus.

James fece per avvicinarsi ai due amici, giusto per di dire che quella era la sua spazzola fortunata, quando un gufo gli sfrecciò dinnanzi al volto. James si portò una mano al petto, reprimendo un urlo spaventato mentre pensava a come cuocere quel maledetto gufo per pranzo.

Il gufo era andato a posarsi su una delle finestre più ampie, le penne alzate e gli occhi che sfrecciavano da una parte all'altra. James gli si era quindi avvicinato, sfilandogli la lettera che portava legata alla zampa destra. 

"Alla signorina: Lily Evans."

James si bloccò, indeciso se leggerla o meno. La parte razionale di lui gli diceva che sarebbe stato meglio consegnarla alla Evans perchè, se l'avesse beccato, sarebbe finito in un mare di guai. Ma il suo lato istintivo gli stava urlando di aprirla e di bruciare tutte le prove.

La scelta fu quindi facile.

"Il Ministero della Magia è spiacente di informarla che, per l'ultimo di gennaio, dovrà consegnarci la sua risposta riguardo un suo eventuale trasferimento.

Cordiali saluti, il Primo Ministro."

James aggrottò le sopracciglia, sempre più confuso. La Evans doveva trasferirsi? Si domandò, scuotendo la testa. Fece quindi il giro della sala, aprendo l'anta di un armadio per trovarvici dentro delle pergamene, inchiostro e varie piume. 

Stava forse sbagliando? Certo che stava sbagliando, ma a quel punto la sua coscienza era troppo lontana per farlo riflettere a dovere. Prese quindi una pergamena ed una piuma, intingendola nell'inchiostro.

La Evans non si sarebbe di certo trasferita, non senza che lui facesse qualcosa per impedirlo.

"Al Ministero della Magia:
Cari allocchi, non so quali problemi vi affliggano nel pensare che io, studentessa modello, possa lasciare Hogwarts. Vi facevo più intelligenti. Vi avviso, inoltre, di non voler più ricevere lettere di questo tipo.

Vostra -mica tanto- Lily Evans."

James rise rileggendo la lettera, soddisfatto del suo operato, poi tornò dal volatile di prima per lasciargli una veloce carezza sulla nuca.

-Vai da quegli imbecilli, piccoletto.-

**

Lily si morse il labbro, affondando il coltello nella carne ormai fredda. Pareva star dissezionando la sua bistecca mentre teneva gli occhi fissi sui due Malandrini che, a fondo tavolo, la scrutavano silenziosi.

Era furiosa con i due: avrebbe voluto avere loro al posto di quella bistecca.

-Perché si sono seduti così lontani?- si lamentò Alice, cercando di attirare l'attenzione dell'amica.

-Perché hanno un ordinanza restrittiva nei miei confronti, se superano il mio spazio vitale di dieci metri gli cavo gli occhi e li uso per giocare a tennis!- Sbraitò Lily, abbastanza forte per farsi sentire dai quattro Malandrini, poi si era affrettata a raccontare la vicenda all'amica.

Remus arricciò le labbra, scrutando fieramente Lily.

-Lei si che è venuta su bene! Ho fatto un buon lavoro con quella ragazza. È il mio orgoglio!- disse Remus, con sguardo sognante.

James rabbrividì, mentre Sirius aveva dipinto in faccia un grande punto interrogativo.

-Sei inquietante quando ti spacci per madre.- Remus parve offeso mentre Peter trangugiava la sua dose di gelato, facendo osservazioni di qua e di la.

-E comunque, Sirius, di chi è la spazzola che volevi prima?- James poggiò il mento sul palmo della mano, cercando di non guardare il coltello della Evans affondare in un muffin.

Sirius scrollò le spalle, troppo occupato ad osservare Alice che, con occhiate assassine, pestava il purè, guardandolo fisso negli occhi.

-Alice sa tutto, non pensavo che la solidarietà femminile fosse così potente. Diamine, ora siamo io e te, due piccoli maniaci, contro quelle due furie assassine. E Frank, già.- Commentò Sirius mentre Remus sogghignava.

Se lo meritavano, avrebbe volentieri dato il permesso a Lily e ad Alice di far di loro quello che volevano.

-Chi vi ha detto che sto dalla vostra parte?- Aveva chiesto Remus, lanciando una veloce occhiata a Lily. Non sapeva se lo spaventasse di più James o Lily. Insomma: entrambi avevano il potere di fargliela pagare. 

James sbiancò, deglutendo a fatica.

-Il fatto che sei una diamine di ragazzina impaurita e che, nel caso ci tradissi, non potresti contare sul sostegno di Peter. In più dormi in stanza con noi quindi saresti morto. Ecco cosa ce lo fa pensare.-

Asserì Sirius, battendo il cinque a James.
Remus arrossì d'imbarazzo e di rabbia. 

-A chi hai dato della ragazzina?- sbraitò Remus, scoccando un occhiata ai due. Non era una femminuccia, semplicemente teneva alla sua vita.

-Vai così, Remus, distruggili!- Urlò Alice, alzando il pugno in aria con espressione spartana. Lily annuì velocemente, facendo il tipo per l'amico.

-Remus, oggi andiamo da Mielandia?- gli domandò Peter, mentre Remus si rilassava contro la sedia.

-Oh si! Non vedo l'ora!-

Alice abbassò il pugno, disgustata, mentre Lily si copriva gli occhi.

-LUPIN, TIRA FUORI GLI ATTRIBUTI!-

Gli urlò Alice, spalleggiata da Lily. E da Frank, certo.

Angolo Me:
Povero Frank hahahaha. Ecco il nuovo capitolo! Beh, che dire? Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina ed un commento!

Bye

The MaraudersWhere stories live. Discover now