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Dopo aver passato mezz'ora fuori con Luke, rientrammo insieme nell'edificio e ci separammo.
Avevamo la stessa età, si, ma la maggior parte dei corsi erano diversi, così mi ritrovai sola nell'aula di chimica persa nei miei pensieri.

Cercai di prendere più appunti possibili nonostante la scarsa concentrazione. Il mio professore era capace di fare probabilmente tutto, tranne che spiegare. Era terribilmente noioso.

Quando finalmente la lezione terminò, riposi tutto quanto nella borsa ed uscii con passo svelto dall'aula.

«Ehi, aspettami!» la voce acuta della mia migliore amica mi fece sobbalzare.

«Scusa, volevo andare in fretta in camera e sdraiarmi sul letto.» sospirai pesantemente senza fermare i miei passi.

«Uh, non vieni al bar quindi?» chiese con un pizzico di rammarico nella voce.

«No, non mi va. Ci manca solo che incontri Jenna.» dissi sprezzante uscendo dall'enorme edificio per dirigermi verso il dormitorio.

Denise mi seguì assecondando il mio silenzio fino a quando passammo davanti al bar. Fuori erano già seduti tutti i nostri amici, più qualche ragazzo probabilmente compagno di uno di loro.

Si fermò a guardarmi un attimo e senza dire nulla mi posò un bacio sulla guancia. Le sorrisi caldamente prima di mormorare, «Ci vediamo dopo in camera.»

Lei annuì semplicemente e si avviò verso il gruppo, lasciandomi sola sotto il sole ormai poco caldo di fine settembre.
L'unico a notarmi fu Michael, che mi guardò confuso notando come fossi rimasta ferma a distanza, al contrario di Denise che si era appena seduta con loro.
Gli sorrisi e lo salutai con una mano, e non appena ebbe ricambiato il mio gesto facendo così girare tutti gli altri nella mia direzione, me ne andai con passo spedito non volendo farmi vedere più di tanto.

Camminai a testa alta per tutto il tragitto che separava gli edifici di lezione dai dormitori.
Il campus era davvero bellissimo, mia madre era stata contenta di questa mia scelta, lei stessa lo aveva frequentato quando era giovane.
L'unico motivo per il quale in realtà lo avevo scelto, era per evitare che ore ed ore di distanza mi separassero dai miei migliori amici, i quali erano stati obbligati dai genitori ad iscriversi qui.
Per me non era stato un grande problema, me la cavavo nella maggior parte delle materie, inoltre questo era un campus prestigioso. Eravamo persino vicini al mare, dal balcone dei ragazzi riuscivi perfettamente a vederlo.

Dopo faticosi minuti di camminata con una borsa pesante intenta a distruggermi le ossa della spalla, raggiunsi finalmente il dormitorio.
Nonostante il campus fosse uno dei migliori, non era molto grande.
C'erano parecchi bar sparsi qui e la, un piccolo ristorante e qualche sala comune, ma il dormitorio era uno solo, senza la divisione tra sessi. Il che comprendeva le simpaticissime sorelle Marshall esattamente un piano sopra di noi. Grazie a dio, proprio perché il dormitorio era solamente uno, lo avevano costruito molto grande, anche se molti ragazzi più grandi tendevano a prendersi un appartamento nei dintorni, per comodità e per convenienza.

Ovviamente le camere erano divise, ed io ero felicissima di dividere la mia con Denise, ma il nostro bagno invece era confinante con la camera dei nostri amici, che si trovava affianco alla nostra.
Avevamo pregato in tutte le lingue del mondo che ci mettessero vicini, e nonostante qualche riluttanza non c'era stato alcun problema, e così eravamo tutti sistemati.
Io e Denise nella nostra piccola camera, e al di là del bagno Luke, Michael, Calum e Ashton.

Effettivamente, ora che ci pensavo bene, Calum era stato aggiunto alla fine nella camera dei ragazzi per mancanza di posti. Se non fosse successo, probabilmente non lo conosceremmo neanche adesso.

Entrai nella mia stanza e chiusi la porta alle mie spalle sbattendola bruscamente.
Lanciai con malagrazia la borsa sul mio letto e mi fiondai in bagno chiudendo la porta a chiave.

L'unica pecca era che se uno dei ragazzi fosse voluto entrare in bagno in questo momento anche solo per fare i suoi bisogni, avrebbe potuto farlo tranquillamente.
Per questo ci davamo i turni per le docce, infatti io e Denise andavamo in un certo orario mentre i ragazzi di solito andavano quando gli pareva e piaceva al di fuori del nostro orario.

Capitava però spesso che al mattino qualcuno entrasse ancora assonnato e solamente in boxer nel bagno mentre io e Denise eravamo intente a truccarci. Ma forse la colpa era nostra visto il viscerale uso che facevamo del bagno di prima mattina.
Non era di certo lo spazio il problema, di quello ce ne era abbastanza, se non quanto l'imbarazzo nel vedere i tuoi migliori amici con l'alzabandiera mattutino.

Denise ci rideva sempre sopra di gusto quando capitava ed io ormai stavo iniziando ad ignorare la cosa, non c'era nemmeno più imbarazzo, era come se fossero "di famiglia". Più o meno.

Ashton, palesemente, non era come loro.
A dire il vero, non lo avevo mai visto in bagno di prima mattina.

Corrucciai le labbra in una smorfia di disgusto guardando la mia immagine riflessa nello specchio. Avevo due occhiaie da far paura e le punte dei capelli completamente appiccicose.
Una meraviglia.

Alzai gli occhi al cielo ed uscii dal bagno, ora ero troppo stanca per farmi la doccia, l'avrei fatta più tardi.

Mi lasciai cadere a peso morto sul letto e senza neanche cambiare la maglietta, mi lasciai cullare dalle dolci ed amorevoli braccia di Morfeo.

Not for him. || Ashton Irwin Where stories live. Discover now