2.

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<< Charlotte!>>

Nessuna risposta.

<< Charlotte!>>

<< Mmmh..>>

<< Ti devi alzare, è tardi!>> strillo Haley.

Charlotte guardò il cellulare e si accorse che era veramente tardi, le otto meno venticinque. Lo scuolabus sarebbe passato alle otto.

Si alzò in fretta e furia dal letto mettendosi le prime cose che trovò nell'armadio, corse in bagno a lavarsi il viso e i denti, notando che aveva delle occhiaie spaventose. Si sarebbe truccata a scuola. Scese giù in cucina e prese la merenda, per poi uscire di casa e dirigersi velocemente alla fermata del bus.

Faceva freddo quella mattina così rimpianse il fatto di non essersi messa una felpa più pesante.

Fece appena in tempo ad arrivare alla fermata che il bus le si accostò affianco. Salì salutando l'autista e cercò tra le persone Holly, la riconobbe dalla sua criniera biondo quasi platino; un'altra folle idea che le era passata per la testa. Nel vero senso della parola.

<< Charlotte era ora! >> disse l'amica con un sorriso amichevole. Charlotte rise e la salutò con due baci.

<< Sembri stanca, dormito male? >> chiese Holly.

<< Si, sempre lo stesso sogno >> rispose.

<< Ancora? >>

<< Si e continuo a svegliarmi nel cuore della notte con quella sensazione di angoscia che mi stritola lo stomaco e mi fa venire voglia di vomitare >>

<< Mmh.. mi dispiace >>

<< Fa niente dai >> rispose Charlotte con un sorriso.

Per il resto del viaggio parlarono di Josh e Matt fantasticando su di loro, nonostante Holly sia fidanzata, a bassa voce.

''Northshire school''

Si vedeva l'insegna della scuola, quindi le due ragazze si affrettarono a prendere le loro borse e ad entrare.

Driiiin.

Eccola. Ecco quel suono straziante che segnava l'inizio della loro prigionia per ben sei ore. Alla prima ora Charlotte e Holly avevano lezione di storia.

Entrarono in classe e si misero a sedere nei banchi infondo all'aula. Charlotte si guardò intorno e vide le pareti tappezzate di cartine geografiche, qualche poesia che risaliva a qualche decennio prima della sua nascita. Il suo sguardo finì per un attimo nelle grandi finestre. Il cielo era grigio, tetro. Tutto ciò le ricordò il sogno fatto per tre notti di fila; rabbrividì.

In classe entrò la professoressa Mcriver. Una vecchia cinquantenne bisbetica. Oggi era vestita tutta d'un colore: nero. Una giacca che la faceva sembrare più grassa di quanto già non fosse, una camicia abbottonata severamente fino all'ultimo bottone, una gonna che finiva poco dopo il ginocchio e un paio di scarpe basse con un mini-tacco; due o tre centimetri al massimo.

Charlotte non potè fare a meno di ridere quando vide il neo peloso sulla punta del naso. Conosceva quella professoressa da ormai tre anni, eppure ogni volta che lo vedeva, rideva. La Mcriver fece finta di non sentire, ma la fulminò con lo sguardo, tantochè Charlotte si zittì.

<< Buongiono >> disse la professoressa con voce roca.

<< Buongiorno >> risposero gli alunni più addormentati che svegli.

I poteri della StirpeHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin