*la ragazza qui sopra, Rosalba Andolfi rappresenta Samantha nella storia*
Benjamin's pov
Ero tornato in camera da Federico.
Era sveglio.
Come al solito stava fissando un punto indefinito della stanza.
'Federico sono tornato.'
'Lo vedo.'
'Ti serve qualcosa?'
'No grazie, devi solo stare in silenzio perfavore.'
Era strano.
Da quando aveva saputo della malattia parlava poco, non mangiava nulla, non beveva quasi mai.
Cercavo di tenerli la mano, di accarezzarli i capelli o di dargli un bacio, ma lui mi evitata e ogni volta che provavo ad avvicinarmi mi rispondeva bruscamente e mi respingeva.
Ero lì perso nei miei pensieri, quando il mio Iphone squilló.
Era un messaggio.
A:Benjamin
Da: sconosciuto
Ciao Benjamin sono Sam, scusa il disturbo ma volevo scriverti, andiamo a prendere un caffé al distributore? Aspetto risposta, un bacio.
xx Sam.
Mi stava chiedendo di andare a parlare con lei. Avrei accettato ovviamente.
'Fé vado a prendere un caffé al distributore, vuoi qualcosa?'
'Vai.'
Scrissi un messaggio a Sam per confermarle la mia presenza.
A: Sam
Da: Benjamin
Hei Sam, certo che mi va, ti aspetto al distributore, un bacio.
-B
L'aspettai al distributore e dopo cinque minuti la vidi arrivare. Dio se era bella. Indossava dei pantaloncini corti di jeans e un top nero della Calvin Klein. Aveva un cappello nero e i capelli sciolti.
'Ciao Ben.'
Mi venne vicino e mi abbracció.
Ricambiai subito l'abbraccio e le diedi un bacio in fronte.
'Che cosa succede Sam?'
'Dio Ben.'
Gli occhi gli si riempirono di lacrime.
'Mia madre sta morendo.'
Ebbi l'istinto di abbracciarla.
'Non le danno più di due mesi di vita.'
'Mi spiace piccola.'
'Niente Ben.'
Si sfogó per bene.
Dopo aver finito di piangere, mi guardó negli occhi e io feci lo stesso, mi diede un bacio sulla guancia e inaspettatamente cadde di colpo, per fortuna feci in tempo a prenderla.
La presi in braccio e lei cinse la mia vita con le gambe, si aggrappó con le braccia al collo e la portai su una poltrona.
Le portai dell'acqua fresca e con quella sembró riprendersi.
'Scusa Ben ma ho avuto un momento di debolezza.'
'Non preoccuparti piccola.'
Sembrasse adorare quando la chiamavo piccola.
Accennó un sorriso.
'Ricorda che puoi chiamarmi quando vuoi.'
'Lo faró moro.'
-moro- non sentivo quella parola da tanto tempo.
Mi ricordai di quando io e Federico ci chiamavamo per colore di capelli, per differenza di età, e anche per quella di altezza. Quando ci dicevamo ti amo senza motivo e quando ci baciavamo fino allo sfinimento.
'Ben stai bene?'
'Si Sam.'
'Mi sono scordato di chiederti quanti anni hai'
'Sedici appena compiuti.'
'Ti voglio bene Ben, grazie di essermi vicino.'
'Ti voglio bene anche io, e ricorda che per te ci saró sempre piccola.'
Sam andó via, presi un thé caldo a Federico e salì le scale con attenzione per non rovesciarlo.
'Fede ti ho portato un thé.'
'Mi fa schifo. E comunque non lo voglio.'
'Perché ti comporti così con me, dimmi.'
Mi guardó arrabbiato, e mano mano vedevo i suoi occhi riempirsi di lacrime.
'Ma tu sai che significa avere una malattia che ti consuma giorno dopo giorno, che ti faccia chiudere lo stomaco, che ti offuschi la mente, che ti faccia respirare a fatica e ti faccia essere sempre stanco?! No non lo sai! Quindi taci! Vattene via per oggi non voglio più vederti.'
'Ma Fede. '
'Esci da questa maledetta stanza ti prego.'
Feci come mi aveva chiesto, avevo il cuore rotto in mille pezzi. L'amore della mia vita mi stava chiedendo di andarmene perché non poteva vedermi.
Mi crolló il mondo addosso.
Presi la mia giacca di pelle nera, e mi diressi verso la porta, l'aprii con cautela e la richiusi ugualmente.
Non era colpa sua.
Sapevo che lui mi amasse.
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Hello everyone! 💖
Benjamin tiene tantissimo a Federico come potete vedere.
Tenetevi pronti per il prossimo capitolo 😀
(🔴🔴🔴🔴🔴)
Un beso 😘
\\Giulia
