Capitolo 1

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ERICK.

"Non voglio Korbin, non mi costringere, per favore!" Dico piagnucolando.

"Non me ne frega niente Erick! Mordilo, altrimenti lo dirò a papà!"

Guardo il corpo che giace ai miei piedi e un conato di vomito sale su per la mia gola.

Mio fratello Korbin vuole che io morda il collo ad un ragazzino che ha catturato in un pub, vuole che lo trasformi in uno di noi!

No, non posso!

"Sto aspettando, non fare la checca. Devi diventare un uomo...mordilo e bevi il suo sangue."

Un colpo secco sulla mia nuca mi fa cadere in ginocchio, mentre una mano preme sulla mia testa abbassandola al livello del collo del ragazzo.

"Dio mio, abbi pietà di me!" Dico prima di affondare i canini nella sua giovane pelle.

<<Erick, svegliati cazzo! Sei al sicuro, svegliati.>> La voce del mio migliore amico mi fa aprire gli occhi di scatto.

<<Lo hai sognato di nuovo, vero?>> Chiede Igor.

Annuisco con la testa e crollo pesantemente sul letto.

È da settimane ormai che sono tornato a sognare quei giorni, quei mesi, dove mio fratello e i suoi amici mi hanno torturato facendomi trasformare in mezzi vampiri un sacco di umani innocenti ed indifesi.

Ora sono passati due anni, ed il mio clan ha fatto sparire Korbin, facendo rinchiudere tutti i mezzi vampiri in una struttura di recupero.

Fortunatamente io sono stato assolto da ogni colpa, e mi hanno riconosciuto inoltre tutte le violenze fisiche e psicologiche subito dal branco di mio fratello.

<<Torna a dormire Erick. Domani abbiamo la presentazione del progetto alla Gabe Housten.>>

<<Hai ragione, scusa.>> Rispondo chiudendo gli occhi.

Domani, per noi, è un grande giorno. Abbiamo acquisito il mandato per la campagna pubblicitaria della grande industria di Gabe Housten, e dobbiamo presentare alcuni spot girati come prova, sperando che gli piacciano.

La notte la passo tranquillo, gli incubi, per fortuna, non sono tornati e la mattina mi sveglio un po' più sereno.

<<Sei pronto?>> Chiede Igor non appena entro in cucina.

Ormai conviviamo da più di due anni, siamo amici da venti e non potremmo più vivere separati, siamo l'uno la forza dell'altro.

<<Sì, ma non ti nascondo di avere una certa ansia...>> Rispondo tornando in camera per prepararmi con cura.

Decido di mettermi un completo blue notte, con camicia bianca leggermente sbottonata. Non metto cravatte per scelta, mi sento soffocare, mi sento come se stessi per morire e mi tornano in mente tutte le mie paure passate.

Usciamo di casa in perfetto orario e ci incamminiamo a piedi verso la Gabe Housten.

Mentre cammino mi godo la calda luce del sole, alzo il viso verso il cielo ed un sorriso si allarga sul mio volto...se la gente sapesse che i vampiri possono tranquillamente camminare alla luce del giorno, scoppierebbe un pandemonio di proporzioni bibliche.

Vengo distolto dai miei pensieri da Igor che mi avverte di essere arrivati, alzo lo sguardo e rimango completamente affascinato dall'edificio che mi si presenta davanti. Un grattacielo di trenta piani troneggia su di noi e sulla città di Boston. Rimango affascinato con la bocca spalancata per un paio di secondi, fino a che Igor mi prende per un gomito e dice: <<Cerca di essere professionale...stai sbavando.>>

Le urla del passatoWhere stories live. Discover now