5. Hurricane (passato)

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Erano passati quattro anni da quando si erano visti l'ultima volta ma nessuno dei due si era scordato dell'altra, la loro promessa era marchiata a fuoco dalle due collane che portavano al collo.
Quando si rividero per la prima volta Elena rimase sconvolta vedendo il viso deturpato dai lividi del ragazzo difronte a se. Avevano quattordici e dodici anni ma mentre Elena era ancora una bambina Daniel era cresciuto troppo in fretta, quei quattro anni lontano dalla sua famiglia adottiva lo avevano reso ancora più diffidente verso il mondo.
Elena sapeva cosa gli era successo, aveva sentito i suoi genitori parlarne furiosi: era stato suo zio a ridurlo così, lo stesso zio che lo aveva richiesto in affido portandolo via da loro solo per appropriarsi dell'eredità del ragazzo, ma che una volta scoperto che non sarebbe riuscito a metterci le mani sopra era andato in escandescenza picchiando il ragazzo sino a ridurlo quasi alla morte, sino ad essere costretto a portarlo all'ospedale.
Dimitri aveva una mano posata sulla spalla del ragazzo che era diventato molto più alto in quegli anni, sovrastava persino Jane arrivando quasi alle spalle di Dimitri.
Jane stringeva la mano di Daniel fra le sue, aveva gli occhi lucidi mentre lo guardava <<Questa volta sarà per sempre!>> gli promise proprio mentre Elena correndo per le scale si buttava tra le braccia del fratellastro che quasi sconvolto la strinse a se.
<<Daniel!>> pianse di gioia la ragazzina nascondendo il volto contro la spalla del ragazzino che nel frattempo la guardava sconvolto, si era aspettato di ritrovare la bambina di tanti anni fa, non una ragazzina che stava crescendo per divenire una donna.
L'adolescenza stava iniziando a fiorire in Elena, un accenno di seno, i fianchi più stondati e il viso più asciutto e femminile, sempre meno infantile. Tutto in lei lasciava vedere la bellissima ragazza che sarebbe divenuta da lì a pochi anni.
Daniel stesso lo vedeva e sentiva in se nascere una gelosia che non conosceva, lei era la sua sorellina ormai, le voleva bene fino all'ossessione e non l'avrebbe lasciata a nessuno, lei era sua, nessuno poteva farle del male, perché lui lo avrebbe impedito.
I giorni passarono e anche le ferite più superficiali vennero curate, ma quelle più profonde no, quelle rimanevano tracciate e incurabili nell'anima di Daniel, gli unici momenti nei quali si sentiva bene erano quelli che passava con Elena.
Aveva iniziato a pensare sempre di più a quella ragazzina e sempre di più nel modo sbagliato.
Daniel sapeva che non era veramente sua sorella eppure gli appariva sbagliato pensare a quella ragazzina in modo diverso, le sembrava qualcosa di malato...
Si sentiva in colpa soprattutto nei confronti di Jane e Dimitri che lo avevano trattato come un figlio. Si sentiva di tradirli in qualche modo, sapeva che era sbagliato per lei che era tanto perfetta tanto pura, lui invece non lo era, lui era sbagliato  lui era malato, lui era ... Lui non era per lei punto.
Eppure non riusciva a smettere di pensare a lei, soprattutto quando stava per addormentarsi, pensava a quanto fosse carina quando arricciava il naso o quanto avesse voglia di stringerla a se quando lei si impuntava su qualcosa e voleva avere per forza ragione.
E quella sera non faceva eccezione, stava pensando a come era carina quella sera con il vestitino a fiori bianco che accentuava la sua femminilità ancora acerba, quando all'improvviso un fulmine spezzò l'oscurità della notte mentre un tuono fortissimo riempiva il silenzio.
Daniel guardò verso la porta convinto che di lì a poco lei sarebbe apparsa, la piccola aveva paura delle tempeste e correva sempre da lui in cerca di protezione.
Un fulmine illuminò il cielo fermando il tempo per un breve secondo, si sentirono dei piedini che correvano, la porta si aprì e si richiuse mentre una ragazzina entrava nella stanza.
<<Ho paura..>>tremò Elena guardando intorno a se la stanza buia <<La luce è andata via... E io... Daniel posso dormire con te?>> balbettò, Daniel si intenerì a quella scena, scostò le coperte e si spostò lasciando a Elena lo spazio per potersi sdraiare, la piccola non si fece aspettare e corse sotto le coperte mentre le braccia del fratellastro la stringevano forte. Si sentiva così al sicuro fra di esse, Daniel era sempre stato il suo eroe e lo sarebbe sempre stato, le sue braccia c'erano sempre quando lei aveva bisogno di un sostegno, lui era sempre lì a proteggerla.
Daniel posò il volto vicino ai capelli di lei annusando il suo profumo di rosa.
<<Dormi mia rosa..>> le sussurrò all'orecchio, la ragazzina sorrise a quel nomignolo mentre stringeva forte la collana che lui le aveva regalato quattro anni prima.
<<Ci sono i mostri...>> lo avvertì lei.
Il ragazzo rise per l'ingenuità della ragazzina, lui era cresciuto in fretta e sapeva che gli unici mostri esistenti non si nascondevano nella notte di una tempesta ma camminavano liberi alla luce del giorno <<Quali mostri?>> chiese.
Elena si rigirò tra le braccia del fratellastro sino ad avere il suo volto vicino al proprio.
Daniel tremò guardando il volto della sua rosa così vicino al suo, le labbra di lei erano così vicine che poteva sentire il suo respiro, sarebbe bastato un minimo movimento per catturarle nelle proprie. Daniel si immobilizzò a quel pensiero, chiuse gli occhi scuotendo la testa, cosa stava pensando? Elena era la sua sorellina! Si sentii schifato da se stesso e cercò di cacciarsi fuori della testa quei pensieri.
Riaprii gli occhi sentendo Elena parlare
<<Sono i mostri della tempesta!>> disse convinta <<Quando c'è una tempesta escono fuori e portano le persone alla follia! Loro ti entrano nella testa e creano un'uragano che spazza via tutto!>> disse tremante nascondendo il volto nell'abbraccio di Daniel.
Il ragazzino si intenerì a quella scena stringendo forte a se la piccola Elena.
<<Non esistono i mostri delle tempeste El!>> provò a spiegargli lui.
<<Ti dico di sì! Li ho sentiti, soffiavano nel vento!>> pianse la bambina sapendo che il fratellastro non le credeva.
Daniel sospirò stringendola forte a se <<Se esistono veramente allora io ti proteggerò!>> disse convinto.
La bambina alzò il volto bagnato di lacrime <<Come farai?>> chiese insicura.
Il bambino ci pensò un po', suo zio era un mostro e Jane e Dimitri lo avevano salvato grazie al loro amore.
Sollevò il viso di Elena verso il suo <<Tu mi vuoi bene?>> chiese.
Elena lo guardò come se fosse impazzito <<Certo che ti voglio bene!>> disse sicura.
Il ragazzino sorrise <<E anche io te ne voglio! È questa la nostra arma: l'amore... Il tuo affetto protegge me e il mio protegge te... Siamo al sicuro perché nessun mostro può attraversare questo scudo...>> disse accarezzando il volto della sorellina, poi si abbassò verso di lei posando un bacio sulle labbra di lei, non c'era nessuna malizia in quel gesto, era solo il sincero affetto di due ragazzini.
Il contatto fu così lieve che nessuno dei due ci pensò troppo, si strinsero in un abbraccio per poi addormentarsi l'uno tra le braccia dell'altra.
Il mattino dopo fu Daniel a svegliarsi per primo, aveva sentito un rumore e si era svegliato di scatto, Elena dormiva tra le sue braccia, il volto vicino al suo e le braccia che gli stringevano il collo mentre lui la teneva per la vita. Daniel alzò lo sguardo per capire cosa lo avesse svegliato, Dimitri era seduto su una poltrona e li guardava serio, era strano vedere la copia degli occhi di Elena così freddi e distaccati. Quelli della sua rosa erano così caldi e innocenti mentre quelli di lui erano segnati benché non lo avesse mai visto triste grazie a Jane, era comunque rimasto segnato da qualcosa.
<<Non ti volevo svegliare...>> disse il padre di Elena.
Daniel scosse la testa <<Non fa nulla...>> disse.
Dimitri accennò interrogativo con la testa verso la direzione di Elena, Daniel sapeva cosa gli stava chiedendo: "perché mia figlia è nel tuo letto?"
Non lo disse a voce alta ma non vi era bisogno di parlare tra loro due.
<<Aveva paura della tempesta.. Così è venuta da me perché la difendessi>> disse il ragazzo con fare orgoglioso ma anche guardingo.
Dimitri sorprese tutti sorridendo a quelle parole, si alzò avvicinandosi alla figlia che dormiva tranquilla, accarezzò piano il volto di lei <<Lo farai?>> chiese a Daniel <<Non dico solo in queste occasioni ma sempre... La proteggerai Daniel?>> Dimitri sollevò il volto verso il ragazzo che lo guardava sorpreso.
<<Sì papà... La proteggerò sempre>> promise stringendo ancora di più a se il corpo di Elena, lei forse disturbata da quel gesto nascose il volto sul collo di lui.
Dimitri sorrise sentendosi chiamare papà da quel ragazzino che non era biologicamente suo figlio ma che lo era per tutto ciò che contava.
Dimitri annuii serio facendo per andarsene <<Sei un bravo ragazzo e so che quando verrà il momento capirai quello che ti sto per dire ora: Lotta per lei Daniel, non importa quanto sia difficile raggiungerla... La felicità è sempre dietro l'angolo>> disse per poi voltarsi e uscire.
Daniel guardò la ragazzina e la porta dalla quale se ne era andato Dimitri <<Io ti proteggerò da tutto mia rosa, persino da me se c'è ne fosse bisogno...>> promise fiero per una volta di se stesso.

Come Acqua e FuocoWhere stories live. Discover now