<<Si entra senza il permesso?>> mi dice il preside appena mi vede.

<<In teoria il permesso lo avrei se mi ha appena mandata a chiamare dalla bidella>> rispondo seccata e mi siedo svogliatamente sulla sedia accanto a Jays con le gambe distese.
Il preside sospira e si crea un momento di silenzio in cui il preside mi guarda.

<<Potevi pure togliertelo il camice di chimica prima di venire>> interrompe poi il silenzio.

<<Scusi se sono dovuta venire qui di corsa perché lei mi attendeva subito>> rispondo secca.

<<Perché continui a mantenere sto atteggiamento strafottente dopo tutti i discorsi che ti ho fatto e che ti faccio ogni volta che vieni qui?
Evelin sei a rischio come te lo devo far capire? Te lo sto dicendo con le buone e con tutta la pazienza possibile ma tu non vuoi fartelo entrare in testa, sappi solo che al terzo richiamo qui da me ti farò sospendere. Stai rischiando grosso, a te la scelta. >> risponde serio.

Alzo gli occhi al cielo e vedo Jays che sorride sotto i baffi tenendo la mano davanti alla bocca, si vede che si sta trattenendo dal ridere.

<<È questa la tua risposta?>> mi chiede guardandomi dritto negli occhi.

<<Cosa le dovrei rispondere?>> rispondo infastidita.

<<Niente Evelin, niente. Con te non so più che fare.>>
Il preside sposta lo sguardo da me a Jays e prima di dirgli qualcosa lo guarda come ha fatto con me.

<<Era da un po' che non ci vedevamo io e te>> il preside parla con Jayson.
<<Prima venivi praticamente ogni giorno, stai facendo progressi vedi di non farti condizionare.>> continua il discorso facendo riferimento a me, credo.

<<Guardi che non sono io che lo porto nella cattiva strada.>> interrompo il preside sentendomi presa in causa.

<<Nessuno stava parlando con te, quindi adesso puoi anche stare zitta, hai avuto il tuo momento. E comunque se ti sentivi presa in causa è un'altro discorso.>>
Lo sto odiando.
Lo guardo male e non gli rispondo.
Il preside e Jayson parlano tra loro di scuola e della media dei voti di Jays che da quello che ho capito è bassa.
Dopo mezz'ora buona finalmente usciamo da quello ufficio.

<<Un bel caratterino eh>> mi guarda Jays ridendo.

<<Mi dà fastidio.. Ogni volta sempre lo stesso discorso>>rispondo.

<<Lo stesso discorso che tu non vuoi capire>> mi dice lui.

<<Senti non ti ci mettere pure tu eh>> rispondo guardandolo male.

<<Tranquilla, io non sono un santo, due mesi fa ero praticamente tutti i giorni lì da lui, adesso se devo fare qualche cavolata la faccio fuori di qui.>>

<<Cosa facevi prima per andare sempre dal preside?>>gli chiedo incuriosita.

<<Meglio se non te lo dico>>

<<Dai, io ti ho confidato molte cose su di me, tu puoi dirmi almeno cosa facevi, non sarà poi così tanto brutto>> sono curiosa ora e lo voglio sapere.

<<Eh va bene.>>

<<Dai allora?>> insisto.

<<Una volta ho versato la vernice nei bagni e non riuscivano a toglierla, poi ho bagnato i corridoi e una professoressa e caduta sbattendo a terra il naso, giravo tutti i banchi nelle classi durante gli intervalli, a volte mi hanno beccato fare a botte con qualcuno e una/due volte mi hanno beccato scopare nello stanzino con Jade.>> sentendo le ultime parole alzo la testa e lo guardo un po' sconvolta, racconta come se tutto fosse normale, un'abitudine.

REBELS- Anything can happen (#Wattys2016) Where stories live. Discover now