Infanzia

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Sono nata a Roma, in una mite giornata autunnale, e la prima cosa che mia madre disse riguardo me fu "Amore, guarda ha i peli sulla schiena come te" mio padre la guardò ridendo e annuendo, perché in fondo era vero.
Ero una bimba paffutella dai molti capelli corvini e dagli occhi grandi e neri.
A causa del lavoro dei miei genitori dovetti crescere con i miei nonni, alla quale sono molto affezionata, lontano dal mio quartiere...
Ricordo mio padre che mi portava da loro la mattina alle sei e mezzo e che mi lasciava nelle loro braccia avvolta nella mia amata coperta rossa-che ho tutt'ora-; ricordo le lunghe passeggiate con mio nonno nel parco del quartiere, ricordo anche mia nonna che amorevolmente mi cullava per farmi addormentare.
Non sono andata all'asilo perché vicino casa dei miei nonni non c'erano, però c'era una bellissima scuola con delle pecorelle disegnata sui muri, era una scuola materna;
Verso i due anni mia madre mi diede la notizia che stavo per avere un fratellino ed ero eccitatissima, insomma sarei diventata una sorella maggiore da lì a poco!
Nel frattempo mio nonno riuscì a convincere i miei genitori, che ormai non facevano più quei turni pazzeschi, ad iscrivermi alla scuola materna con le pecorelle che vedevo sempre andando a comprare il pane con mio nonno.
Ricordo che ero una bambina molto socievole e feci subito amicizia con quella che diventò poi la mia migliore amica: Sara.
Sara era una bellissima bambina dai capelli scuri e gli occhi verdi smeraldo, era timida, e sopratutto era la più piccolina.
Ricordo anche un'altra bambina che si chiamava Francesca, aveva i capelli biondo cenere e gli occhi castano chiaro con delle sfumature di verde, ero molto amica con lei, anche se credevo volesse portarmi via Sara.

Il mio maledetto diarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora