Per tenere a qualcosa, devi averne cura

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Alle 7:05 la sveglia suonò, emettendo quel fastidioso rumore odiato da qualsiasi persona sulla terra.
Una mano, non esattamente aggraziata, andò a scontrarsi malamente contro quell'aggeggio digitale, tentando di spegnerlo.
In quel momento, la testa riccioluta di Mika sbucò dall'ammasso di coperte color blu mare, cercando di aprire gli occhi per non ricadere nel sonno, cosa altamente probabile.

Si mise lentamente a sedere sollevando il piumone, rabbrividendo all'improvvisa mancanza di calore presente fino a quel momento su di sè.
Si guardò attorno ancora intontito e il suo sguardo cadde sulla cagnolina color caramello che, acciambellata su sè stessa, dormiva ancora beata ai piedi del letto.
Decise di non disturbarla, lasciando almeno a lei il privilegio di dormire ancora un po'.

La parte affianco a lui era vuota, Andy sarebbe tornato da Atene quella sera dal suo viaggio di lavoro.
Si lasciò scappare uno sbadiglio e si stirò per sgranchire un po' le proprie membra.
Nell'istante in cui il trentunenne si alzò in piedi, una fitta alla tempia lo colpì, facendolo mugugnare.
Avanzò verso il bagno, giá rassegnato al mal di testa con cui avrebbe dovuto convivere durante quella giornata.
Subito si sciacquò il viso con dell'acqua fredda, bagnando qualche ricciolo disordinato sulla propria fronte.
Si stropicciò gli occhi e si asciugò il viso, andando subito al piano inferiore, per non essere tentato di tornare a dormire dal comodo letto a due piazze.

Dopo due caffè e un cornetto, Mika si stupì di essere in anticipo: alle 8:20 sarebbe dovuto essere ad una stazione radio londinese per un'intervista, ed erano solo le 7:50.
Il luogo dell'incontro era abbastanza vicino, il suo manager sarebbe passato a prenderlo non prima di dieci minuti.

Decise così di osservare quello scorcio di cittá visibile dalla finestra del suo soggiorno, da cui si poteva vedere il cupo cielo di Londra ricco di nubi. Probabilmente avrebbe piovuto di lì a poco, d'altro canto erano gli inizi di Marzo e il freddo persisteva ancora sulla capitale.

Lo affascinava quel clima: creava quell'atmosfera malinconica, quasi dolce che lui tanto amava. Perchè nella malinconia e nella tristezza lui trovava una strana bellezza, essenziale ai suoi occhi.

Poche persone camminavano per strada a quell'ora; un signore anziano passeggiava con il suo bastone tenendo sotto braccio il giornale, una ragazza invece stava correndo nervosa con il telefono all'orecchio, probabilmente per recarsi al lavoro.
Qualche passerotto saltellava sui tetti delle abitazioni difronte e le foglie degli alberi erano mosse da un leggero vento.
Quella normale quotidianitá era necessaria anche per lui ogni tanto.

Fù destato dai propri pensieri quando il campanello suonò. Non si era reso conto del passare del tempo, assorto com'era tra sè e sè.
Prese velocemente il cappotto e una sciarpa pesante ed uscì, per poi salire sull'auto che lo aspettava.


Come aveva previsto, iniziò a piovere abbastanza forte ; una volta sceso dalla macchina, tornato alla sua abitazione dopo il suo impegno, dovette correre per cercare riparo sotto la tettoia all'entrata.
Con le mani intorpidite dal freddo mise le chiavi nella toppa ed entrò, sentendo da subito il calore della casa avvolgerlo.

Una volta varcata la soglia e levatosi i vari indumenti messi per uscire, si diresse verso il caminetto per accenderlo.
Quando si chinò per mettere la legna al suo interno, sentì il rumore delle zampette di Melachi prodotto sul parquet. In men che non si dica si ritrovò la sua amata amica a quattro zampe difronte a sè, con la coda che scodinzolava felice del ritorno del suo padrone. Le fece qualche coccola per poi finire di accendere il fuoco, illuminando la stanza con qui toni caldi del rosso e dell'arancione delle fiamme.

L'intervista era stata relativamente breve, ma l'emicrania l'aveva resa più pesante del dovuto.
Stava per sedersi sul divano per rilassarsi un po', quando per la seconda volta in quella giornata suonò il campanello.
Leggermente scocciato, andò ad aprire la porta per poi trovarsi difronte niente meno che sua sorella, Yasmine.

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