Lei

24 3 0
                                    

Giulia - Sabato, 23 gennaio 2016

Un bacio sulla guancia mi fa aprire gli occhi, << Ciao Giuseppe >> sussurro, sfregandomi gli occhi.
Poso i piedi sul parchetto nero, sblocco il cellulare e noto sbalordita l'ora : ''sono le 10.47 e non sono ancora in studio!''.

Esco dalla mia stanza, a passo rapido visto il pavimento gelido. Maria sta posando in tavola i croissant e la mia spremuta, Giuseppe è davanti al suo Mac Book in camicia bianca e pantalone della tuta. Lo bacio e mi siedo a tavola, mi domanda come è trascorsa la serata di ieri, ma come al solito la risposta è : << meglio non parlarne... >> , << Gli hai fatto gli auguri ? >> continua. << ... si ; ma... perchè non mi hai svegliato prima? >>, << Perchè oggi andiamo a fare compere, dopo tutto ai saldi non hai speso molto... e poi, quando mi ricapita di non avere tua mamma a svuotare la mia carta di credito ??! >> dice ridendo Giuseppe. << Allora dove andiamo? >> dico, entusiasta legandomi i capelli. << Ad Arese, è un centro commerciale aperto solo qualche giorno fa... >> con il cellualre in mano << sono circa un'ora e mezzo di macchina, hai voglia? >> <<Eccome, posso chiamare Ludovica e Desirè? >>, baciandomi la fronte << Certo, hai 45 minuti di tempo... >>

Corro nella mia stanza spogliandomi praticamente nel corridoio, mando un messaggio brodcast alle ragazze e in tempo zero mi chidono quanto tempo hanno per prepararsi, '' non ce la faranno mai.. '' sussurro. Entro nella cabina armadio, cercandone: un felpone di Frav, un paio di shorts, delle parigine e i Dr. Martens neri, per lo meno oggi la fantasia nel vestire non mi manca . Mi spoglio completamente, lasciando nel cestello del mio bagno la biancheria intima; Do il via alla mia playlist di musica classica che si collega immediatamente alla cassa del bagno, entro quindi nella doccia, passandomi lo shampo sulla vita un '' Din!! '' mi fa spalancare gli occhi ancora assonnati. Mi sciacquo subito e fregandomene del fatto che Maria tra un po' dovra pulire, bagno tutto il pavimento. Mi asciugo le mani, prendo il cellulare cercando di non farlo scivolare e sbloccandolo leggo: '' Grazie, anche della scritta... ''. Cazzo, '' che ore sono? '', '' tra quanto devo rispondere'', '' okay... allora sono le 11.19, alle 11.50
rispondo''.

Prendo una mutanda ed un reggiseno dal cassetto affianco al letto e con essi indosso anche i vestiti che ho preso prima. Ho sbagliato ancora e tutto perchè il mio impulso di sorprenderlo non si è calmato. '' Porca puttana Julia '', '' Porca puttana ... '' . Giuseppe mi urla che mancano 20 minuti e che non mi avrebbe aspettato a lungo. Mi slego i capelli, metto il rimmel ed un filo di matita e corro a prendere nella cabina armadio il mio zainetto di Gucci e gli occhiali da vista.

Scendo le scale, Giuseppe è pronto. << Lo svegli entro le 12.00 e le dica che al mio ritorno continueró con il ripasso di inglese... >> parlando con Maria.
Mi vede, << Andiamo ? >>. Prende le chiavi del Porches, dando un cenno con la testa di affermazione. Chiamo Ludovica e mi avverte che sono sotto casa...
Prendiamo l'ascensore e come di mio solito mi avvolgo tra le sue braccia << Hai sentito mamma ? >> terminando il silenzio, riprendendo il suo cellulare mi spiega che si sono sentiti alle 8.15.
Saliamo in macchina, si apre immediatamente la porta del garage.
Ludovica e Desirè sono fuori, io scendo rapidamente e le apro la portiera posteriore.
Salutano Giuseppe, << Dove andiamo? >> domanda Ludovica << Ar... >> il mio aspirante papà mi blocca : << Arese è il centro commerciale più grande d'Italia... un'ora e 27 minuti di viaggio. >>
Sorrido. Il mio IPhone squilla, << Pronto? >>, è mamma; << Amore ascolta, dì a Willy che non torno sta sera bensì il 27 gennaio, ci sono dei problemi qui a Barcellona nel secondo  negozio del centro,spiegalo anche a tuo fratello, okay ? Vi amo, ciao! >>
Odio quando si comporta così, il punto è che anche se sa le cose lei avvisa all'ultimo.
Spiego la questione a Giuseppe, << Tranquilla... metti un po'di musica ! >>.
Avvio la play list di Beyonce, credo che sia la voce più bella degli ultimi 20 anni.
Chiudo gli occhi, lasciandomi travolgere dai miei bisogni; quando ascolta la sua musica ho voglia di ballare, non di stare sulle punte come di mio solito, bensì di scatenarmi : muovere il bacino a mo' di Kaoma.
Ma poi, più passa il tempo, più le mie curve non fanno altro che prender forma.
Scivolo in un sonno turbato, Ludovica mi sveglia. << Amorino, siamo arrivati. Immagino tu non abbia dormito molto questa notte... >>
<< No,infatti... >>

Giulia - 2 febbraio 2016

Alle 9.40 mi squilla l'IPhone, in carica sul comodino affianco al letto nella quale riposavo fino alla chiamata ricevuta.
<< Lodo, dimmi ? >> rispondo.
<< È la giornata più importante di tutte e tu ancora dormi ? >> grida.
<< Lodo, ho sonno, mi serve solo dormire. >> non acconsento, scazzata.
<< Sono sotto casa tua tra una trentina di minuti, a dopo >>
Cazzo. " È la giornata più importante di tutti". Stasera, alle 21.30 vedrò Christian. Non ho scelto abiti, come acconciare i capelli e tutto il resto.
Ho passato giornate ad immaginare questa serata talmente tanto che non ho pensato minimamente alle cose più importanti.
" C'è il sole finalmente ".
Scendo gli scalini per attraversare il salone ed arrivare alla cucina.
Ci sono due biglietti vicino al piano cottura: uno di Willy e l'altro di mamma.
Mi comunicano gli orari nella quale torneranno e di dare i soldi alla domestica.
Bevo la spremuta e mangio una barretta per poi risalire per prepararmi per uscire.
Mi lavo ed entro nella cabina armadio.
Indosso jeans largo, le All star basse
nere, maglia di Calvin Klein petrolio a manica lunga, la mia collana di Tiffany ed il Moncler.
Suonano al campanello, " la domestica o Lodo ? " ,  vado ad aprire ancora scalza.
<< Ciao! >> dice gridandomi quasi nel pieno timpano.
<< ... ciao. Mamma mi ha detto che ti devo dare i soldi della settimana >> gli porgo una busta con lo stipendio;
<< Mi preparati rapidamente un Tè, la bustina gialla al limone... grazie ! >>
Corro in camera mia, mi faccio una cosa alta e metto un po' mascara per poi ritornare al piano di sotto

Per sempre.Where stories live. Discover now