fuga

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La sveglia comincia a suonare, sono le quattro di mattina, mi alzo, faccio la doccia e esco velocemente con lo zaino in spalla, scendo alla reception e pago la stanza, Scott mi guarda preoccupato.
"Ti prego non dire loro niente, tornerò tra qualche settimana ma non dirlo a loro d'accordo?" Dico gentilmente, annuisce, gli sorrido appena ed esco, prendo un taxi che mi porta dalla parte opposta della città, ricomicio il mio viaggio decisa, salgo sulle prime montagne presenti e mi trasformo cominciando a correre, non sembrano esserci lupi.

Passano due giorni e ancora niente, sono a caccia, ho fiutato il profumo di un cinghiale, sorrido divertita, seguo l'odore e lo vedo nei presi di una pozza, in realtà sono cinque, valuto l'idea di prenderlo, non ne sono sicura gli altri potrebbero attaccarmi, vengo interrotta da qualcuno che mi affianca, è una lupa dal pelo rossiccio, sento la presenza di altri lupi, abbiamo circondato i cinghiali.
Vieni è una voce giovane e allegra quella che precede il balzo della rossa.
No aspetta scapperanno non si ferma e io la guardo sorpresa e salto con lei mentre anche gli altri lupi escono, i cinghiali riescono a scappare tranne uno, un cucciolo, scuoto la testa ringhiando.
La rossa mi guarda sorpresa i cinghiali sentono la nostra presenza immediatamente dico guardandola male non potete attaccare quando vi pare o scapperanno come ora.
Mi giro allontanandomi, seguo l'odore dei cinghiali, ne vedo uno da solo che si guarda intorno spaventato e perso, lo guardo confusa, si gira verso di me e io lo ignoro andandomene, mi guarda sorpreso e annusa l'aria, sento odore di cervo e comincio a correre, lo vedo che bruca l'erba tranquillo, mi nascondo e lui alza la testa muovendo le orecchie, trattengo il respiro, con la coda dell'occhio vedo la lupa rossiccia con i suoi compagni, salto sul cervo uccidendolo con un colpo secco, mangio tranquilla, guardo il muso del cervo dolcemente, lo tocco con una zampa mi dispiace.
Torno al ruscello dove ho lasciato lo zaino, mi sciacquo il muso tranquilla ignorando la presenza degli altri lupi, prendo lo zaino e comincio a camminare annoiata.
Vedo un piccolo coniglio e gli sorrido, piega un orecchio tenendo l'altro ben dritto, muove il naso e la piccola coda, felice.
Non mi fermo, sbadiglio dopo aver camminato per due ore, mi stendo sotto un albero, tra le sue radici, resto in dormiveglia pronta ad attaccare come sempre.
L'immagine di Soran mi riempie la mente, i suoi capelli neri, morbidi e corti, i suoi occhi di un verde scuro che mi lascia sempre senza fiato...cancello velocemente l'immagine odiandomi da sola per il male che mi sto facendo.
Guardo in alto e alzo la testa, un piccolo pappagallo mi guarda curioso, vola davanti al mio muso e cinguetta piegando la testa di lato.
Alzo la testa annusandolo, cinguetta e ridacchia, lo guardo divertita, si avvicina a me e sfrega la testa contro il mio pelo appollaiandosi.
Ma cosa....?
"Paco! Paco!" Una ragazza esce da dietro un albero spaventata, mi guarda lanciando un urletto.
Il pappagallino cinguetta dormendo, lo guardo e sfrego il naso contro la sua testa, apre un occhio e io sorrido.
C'è la tua padrona.
Guarda la ragazza e vola da lei, cinguettando allegro, sorrido divertita e mi accuccio tranquilla, la ragazza si avvicina a me e si siede sui talloni al mio fianco, ha i capelli rosso fuoco e gli occhi gialli come le foglie in autunno.
Mi sorride allegra "chi sei tu?" I suoi occhi brillano di curiosità.
E questa che vuole?
"Sono un lupo anch'io non mi riconosci?" Dice divertita.
La lupa rossiccia che ha fatto scappare i cinghiali con i suoi compagni, ottimo, addio.
Mi alzo e me ne vado, mi segue correndo e ridendo.
"Dai aspetta, non andartene" dice divertita.
La ignoro mentre lei mi segue in forma umana e continua a chiamarmi.
"Come ti chiami? Io sono Elisabeth, per gli amici Betty" dice allegramente.
La guardo alzando un sopracciglio mi chiamo Alexia.
"D'accordo Alexia da dove vieni? Sai io sono di un branco-" la blocco ringhiando appena l'odore di fumo e ferro mi riempie le narici.
Non trasformarti, fingiti umana.
Annuisce e vedo tre cacciatori apparire chicchierando allegri.
Appena mi vedono sorridono ancora di più, ringhio minacciosa mentre la ragazza sembra terrorizzata.
"Ma guarda che bella lupa" dice uno di loro sensualmente.
"Un umana?" Un'altro ride divertito "cerchi di proteggere un umana? Ma davvero?"
Fatti gli affari tuoi.
"Oh che lupa nobile" dice beffardo, tirano fuori dei pugnali, spingo appena indietro la ragazza rassicurandola con lo sguardo, ne uccido due e ferisco il terzo che mi ferisce un fianco per poi scappare, mi lecco la ferita pulendo il sangue.
Guardo la ragazza che trema stando in ginocchio, la guardo dolcemente, guardo il pappagallo mostrami la strada per il branco.
mi trasformo, mi vesto velocemente e prendo la ragazza come fosse sposa, seguo il pappagallo e arriviamo in un villaggio.
Mi porta alla villa del branco, la casa dell'alpha, faccio una smorfia ma entro lo stesso.
"Oh cielo, cos'è successo bambina?" Una donna in carne corre da noi e allunga una mano verso la ragazza che si stringe a me urlando, piange sul mio petto, la donna sembra preoccupata.
"Sono sicura che tra poco passerà" dico gentilmente.
Annuisce tristemente "seguitemi" obbedisco e la seguo, di tanto in tanto lancia delle occhiatine preoccupate a Elisabeth, il pappagallo resta sulla mia spalla facendo qualche passo di tanto in tanto.
La donna bussa a una grande porta "non credo sia il caso che io incontri l'alpha signora, davvero, non posso-"
"Chi siete voi?" una voce profonda e roca mi fa rabbrividire di paura.
Mi giro "buongiorno" dico sospirando, lui spalanca gli occhi per poi guardarmicon odio.
"Cosa le hai fatto?" Ringhia furioso.
"Chi io? Niente, le ho salvato la pelle" dico offesa.
"Toglile le mani di dosso" allunga le mani verso Elisabeth che urla agitandosi e stringendosi al mio collo, barcollo sorpresa.
"Elisabeth cadiamo se ti agiti così" dico preoccupata rimettendomi dritta.
"Non lasciarmi" dice in un sussurro, sussulto guardandola con dolcezza.
"Potreste mostrarmi la sua stanza?" Dico dolcemente.
La donna annuisce e l'alpha ci segue, metto Elisabeth sul letto, mi siedo accanto a lei, all'improvviso il ricordo delle mie sorelle mi fa stringere il cuore, gli occhi mi si riempiono di lacrime.
"Lizzie guardami" dico dolcemente alzandole il viso "sei al sicuro, casa tua è un posto sicuro, sei nella tua stanza dove solo tu e nessuno al di fuori di chi ti ama potrà entrare, non succederà niente di brutto finché starai qui, non abbassare lo sguardo" la costringo a incontrare di nuovo i miei occhi, sorrido come faceva mia madre e le accarezzo la testa "il bosco può essere meraviglioso ma allo stesso tempo può essere spaventoso, può capitare che qualcosa ci faccia più paura di altro, ma se non affrontiamo questa paura non potremmo mai andare avanti, siamo lupi, siamo forti, siamo coraggiosi" piego il braccio mostrandole il pugno chiuso "siamo fedeli e se vogliamo siamo crudeli, ma questo solo se siamo pronti ad affrontare ciò che temiamo, affrontare le paure non significa eliminarle, resteranno per sempre lasciando una traccia indelebile, affronarle significa guardarle e dire 'non mi fermerò,  sono forte e qualunque cosa accada andrà avanti, perché è questo che sono'"
Mi guarda affascinata, prende un respiro profondo e assume un'aria decisa, i suoi occhi brillano "d'accordo, so di potercela fare" dice decisa, annuisco sorridendo.
"Ce la farai di sicuro piccolo fuoco" dico scompigliendole i capelli, mi alzo e prendo il mio zaino "credo di dover andare ora"
"No aspetta non andartene ti prego" dice afferrandomi la giacca di pelle.
Sospiro "devo ripartire non posso fermarmi, non posso rimanere" dico dolcemente, un ululato squarcia l'aria e mi viene la pelle d'oca.
Guardo alla finestra "mi ha trovata" dico in un sussurro, Soran è nel cortile della villa che mi guarda con gli occhi iniettati di sangue "no...mi ero assicurata di non lasciare tracce..."
Lo vedo entrare di corsa, apro la finestra con lo zaino in spalla, salgo sul davanzale "mi dispiace Lizzie"
Salto su un albero e scendo velocemente, mi trasformo e comincioa  correre, Lizzie mi affianca, vedo una grotta e mi ci infilo dentro portandola con me.
Cosa ci fai qui?
Vengo con te, non voglio abbandonarti.
Stupida è pericoloso, lui è il mio compagno!
mi guarda sorpresa, vedo una pozza di fango, la spingo dentro rotolati.
Okay.
Lo faccio anch'io, prendo lo zaino e cominciamo a correre, ci allontaniamo il più possibile, ignoro la ferita al fianco, corriamo fino a notte inoltrata, ci laviamo in un lago, caccio un cervo e lo porto al lago, mangiamo insieme, mi accuccio tra le radici di un albero e lei si mette accanto a me, mi alzo e la faccio mettere al mio posto, mettendomi davanti a lei come scudo.
Non avresti dovuto seguirmi Lizzie.
Scusa Alexia.
Non importa sospiro e appoggio la testa sulle zampe.
Papà ho una compagna di viaggio.

La Lupa SolitariaTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang