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La giornata già non si prospettava delle migliori ancor prima che Newt mi chiamasse sbraitando contro di me al telefono.

Era il venti dicembre e in teoria mi sarei dovuto sentire emozionato per l'avvicinarsi del Natale, per le compere degli ultimi regali che mi erano rimasti da fare e per l'atmosfera natalizia che non faceva altro che crescere di giorno in giorno. In pratica, quel giorno mi sentivo come se la mia testa fosse finita dentro un frullatore prima di fare un giro sulle montagne russe ed essere stato catapultato a lavoro con un razzo.

Fissai lo schermo del computer a pochi centimetri dalla mia faccia e iniziai a preoccuparmi quando mi resi conto di non riuscire a mettere a fuoco ciò che c'era scritto, così mi alzai e andai a prendermi un caffè. Già mi immaginavo mia madre che mi rimproverava come se fossi un bambino che non potevo abbandonare così la mia postazione di lavoro, ma quella mattina non riuscivo proprio a tenere gli occhi aperti e a concentrarmi sul mio lavoro, perciò decisi di correre il rischio e mi assunsi le mie responsabilità.

Era tutta colpa di Newt se la sera prima avevo fatto tardi e non si trattò di un'esperienza mistica o particolarmente piacevole per me al contrario di quello che potrebbero pensare molte persone. Il giorno prima, infatti, dopo aver lasciato la stazione, Newt pretese di fermarci a mangiare al primo locale decente che si fosse presentato davanti ai nostri occhi visto che lui e Lizzy avevano affrontato un bel viaggio e avevano una fame da lupi. Cenammo in un posto carino che parve piacere a tutti, poi ce ne andammo a casa dei miei (che in realtà era anche mia) e lì Newt mi costrinse a vedere la prima trilogia di Star Wars sebbene io stessi morendo di sonno.

E' inconcepibile che il mio ragazzo non abbia mai visto nemmeno un film di Star Wars aveva detto ancor prima che potessi lamentarmi. Alla fine mi addormentai all'inizio del secondo film, Newt mi svegliò lamentandosi di me e di sua sorella che ci eravamo entrambi assopiti e disse che eravamo proprio degli ignoranti che non capivano niente del grande cinema.

Lizzy dormì a casa dei miei come avevamo già stabilito e questo implicava che anch'io sarei dovuto tornare a vivere in quello che per anni era stato il posto più freddo e solitario sulla faccia della Terra, ma al momento era l'unica soluzione possibile. Newt non voleva rivelare subito al resto della sua famiglia di Elizabeth, inoltre a casa sua non c'era spazio per una persona in più, perciò proposi di farla stare a casa dei miei visto che c'era una stanza per gli ospiti che non era stata mai usata e visto che mio padre e mia madre non c'erano quasi mai praticamente, anche se sapevo che questo comportava che io e Newt avremmo vissuto in due case differenti per un po', ma almeno riuscii ad ottenere diversi vantaggi da questa sistemazione.

Mi riscossi dai miei pensieri e tornai alla mia postazione dopo aver bevuto il caffè fino all'ultimo goccio. La mia scrivania era piena di scartoffie, file di moduli da compilare, da controllare e da assegnare occupavano tutto il poco spazio che avevo, il computer mostrava ancora la pagina dell'archiviazione che stavo guardando prima e la mia sedia con le ruote sembrava che mi stesse implorando di non sedermi di nuovo sopra di lei. Le altre postazioni erano identiche alla mia, solo con molto meno disordine sopra alla scrivania.

Sospirai e mi sedetti rimettendomi al lavoro e cercando di concentrarmi su ciò che stavo facendo. Tutto ciò che riuscivo a sentire era il ticchettio dei tasti del computer premuti da molte persone in contemporanea, alcuni telefoni squillavano, delle voci rispondevano e si rivolgevano gentilmente ai clienti, poi dei passi che si facevano sempre più vicini. Alzai lo sguardo dallo schermo del computer e vidi Harriet sorridermi cordialmente.

- Ciao Thomas - fece lei stringendo le cartelle che aveva in mano. - Tutto bene?

- Fammi indovinare - dissi con un tono scocciato. - Mia madre vuole parlarmi.

Strength || Newtmas [Sequel di Distraction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora