capitolo 45

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Chantal's Pov
È venerdì pomeriggio e sono appena tornata dalla scuola di guida.Ho smesso di fare quella specie di "rituale"con Jason.Io e Bret non ci parliamo,mentre tra me e Cameron le cose stanno andando bene.Dal giorno della "rissa"con Bret,io e Cameron ci incontriamo al solito albero per parlare.A volte stiamo anche in silenzio per poi ritornare a casa.
Inizio a studiare.Sbuffo prendendo il libro di letteratura inglese.Mi piace questa materia,ma oggi non ho proprio voglia.Per fortuna la scuola di guida mi ruba solo un'ora di tempo,così non mi stanco troppo.Non vedo l'ora di avere la patente.Che strano,fino a qualche mese fa pensavo che la patente non mi servisse,ma da quando vivo a Los Angeles ho capito di averne bisogno,non posso farmi accompagnare sempre da Eleonor o da mamma.Quante cose sono cambiate in questi mesi.L'amicizia con Eleonor e Daniel,il fidanzamento con Bret,il tradimento,l'incontro con Cameron,la sua amicizia e Caleb.Prendo le mia amatissime cuffiette dal comodino e faccio partire "Leaving the lights on"di Ethan Basden.Abbasso un po'il volume e inizio a studiare.Da un po'di tempo ho l'abitudine di studiare ascoltando la musica,mi concentro di più,anche se può sembrare strano.La musica é la mia vita,penso che non potremmo vivere senza musica.L'ascolto sempre,é un modo per rifugiarmi da tutto quello che mi succede attorno.

È sera e mamma è appena tornata dal lavoro.Sento dei passi pesanti provenire dalla cucina e una voce profonda.Caleb.Cosa ci fa qui?Dal nostro primo incontro non l'ho più rivisto e ammetto di essere imbarazzata in questo momento.Chissà come reagirà quando mi vedrà.Sento dei passi e una figura bassa si ferma davanti alla porta della mia stanza.Jason.Non è imbarazzato,ma nervoso.So a cosa sta pensando.Nessuno nei due si aspettava di vederlo qui.Si volta verso di me e il suo sguardo mi supplica di raggiungerlo.Prendo coraggio e lo raggiungo.Stringo la sua mano e cammino verso la cucina. <<Sto bene>>sussurra.Oh Jason.Entriamo in cucina e vediamo mamma e Caleb sorridere mentre si stringono la mano.Jason mi stringe più forte la mano,mentre io sento una strana sensazione.Devo abituarmi a questo,per mamma,ma anche per papà che ci starà guardando da lassù e che vuole la nostra felicità.Si voltano verso di noi e io faccio un sorriso forzato.<<Ciao Caleb>>lo saluto,<<Ciao Chantal,Ciao Jason>>sorride,non è un sorriso forzato come i nostri,ma un sorriso sincero.Ci abbraccia e ci coglie di sorpresa.Mi irrigidisco a quell'azione.Vedo mamma dietro Caleb che mi supplica con lo sguardo.Così rilasso le spalle e allungo le braccia attorno alla sua schiena abbracciandolo.Jason fa la stessa cosa.Caleb si allontana e si mette al fianco di mamma,mentre noi rimaniamo nella stessa posizione di dieci secondi fa.Nessuno di noi apre bocca così decido di interrompere il silenzio. <<Caleb,mi dispiace per l'altro giorno è solo che...è difficile>>.È davvero difficile.Non mi sono ancora abituata del tutto che lui non ci sia più.Sogno ogni notte lui che compare,mi sussurra "Ti voglio bene"e poi sparisce.Come é successo nella vita reale:un minuto prima stava bene e un minuto dopo era in ospedale senza vita.Cerco di trattenere le lacrime ricordando quel giorno,ma i miei occhi lucidi si vedono benissimo.Caleb sorride e dice <<Non preoccuparti,lo capisco>>.Anche mamma ha gli occhi lucidi.Si schiarisce la gola e dice <<Caleb é qui proprio perché domani vorremmo organizzare una cena con lui e sua figlia>>.Aspetta,cosa?Caleb ha una figlia?
<<Per voi va bene?>>ci chiede mamma con sguardo speranzoso.Mi riprendo dal mio stato di trance e guardo Jason.
<<É indifferente>>mi sussurra.Sospiro e annuisco guardando mamma.Lei sorride.
<<Bene allora è meglio che vada.Ciao Isabelle,ragazzi>>dice facendo un segno col capo,in segno di saluto, <<Ti accompagnò alla porta>>dice mamma.Io ritorno nella mia stanza e sbatto la porta sfrustata.Pensare a quel giorno,di dieci anni fa,mi ha messo di cattivo umore.
La cena si svolge in silenzio. <<Non ho ancora visto la figlia di Caleb,ma lui mi ha che ha la tua stessa età>>.Annuisco,perché in realtà non mi importa molto di quanti anni abbia sua figlia.<<Deve essere una bella ragazza>>continua.Finisco di mangiare e ritorno nella mia stanza non degnando di uno sguardo nessuno.Mi butto a peso morto sul letto e chiudo gli occhi.Mentre le mie palpebre si fanno pesanti una persona si impossessa dei miei pensieri.Jessica!Non la chiamo da un sacco.Così prendo il cellulare e digito velocemente il suo numero.Risponde dopo uno squillo. <<Chantal!>>, <<Jess,ho tante cose da dirti!>>.

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