My Queen

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Le porte della mia stanza vengono spalancate e Henry fa il suo ingresso mettendo in agitazione le mie dame di compagnia che in fretta si alzando per inchinarsi al cospetto del re.
Sembra molto adirato con me.
Mi alzo dalla sedia con l'aiuto di una delle dame e chino il capo tenendo una mano sul ventre prominente.
Il bambino diventa sempre più grande e pesante.
《 Uscite》 Ordina iniziando a slacciare la sua giacca blu scuro.
Stringo le labbra preoccupata ma non distolgo lo sguardo da mio marito, cosa posso aver mai fatto contro il suo volere?
Che qualcuno gli abbia detto che ho visitato l'indovina?
Una volta rimasti soli alza i suoi occhi penetranti sul mio volto e sorride, perplessa sbatto un paio di volte le palpebre e sorrido debolmente ancora sbalordita dal suo gesto.
《 Ho visto le rose... le state coltivando》 dice avvicinandosi a me 《é un vostro regalo e sapete molto bene quanto io tenga ai vostri doni》 rispondo con voce pacata mentre vengo stretta in un tenero abbraccio.
Lentamente, sfiora con la sua guancia, ricoperta da un leggero strato di barba, la mia facendo scorrere brividi di piacere lungo la mia spina dorsale, quanto mi è mancato sentirlo accanto a me.
Chiudo gli occhi ed appoggio le mani sulle sue spalle lasciando che le sue labbra incontrino le mie.
《 Jane》 il mio cuore ha un sussulto, sentire la sua voce roca accanto al mio orecchio é... magnifico, il suono più bello che io abbia mai sentito fino ad oggi.
Alzo lo sguardo incontrando i suoi occhi e resto senza fiato. 《 Ho intenzione di organizzare una festa》 annuncia dopo vari minuti di silenzio, sbatto un paio di volte le palpebre stupita, mi aspettavo una confessione《una festa?》 Domando sconcertata, a malapena riesco a stare sveglia sino alle dieci figuriamoci ad una festa...
《 Esattamente, in onore di nostro figlio》 spiega, sorrido 《oh... magnifico e... quando sarebbe la festa, mio signore?》 Domando ancora perplessa.
Dopo mesi di "assenza" si presenta nella mia stanza ed annuncia di voler fare una festa, magnifico, e non posso nemmeno oppormi perché è in onore del figlio che porto in grembo.
Non che mi sia mai passata per la testa l'idea di contraddire mio marito, il re, ma molto probabilmente mi sarei ritirata in un luogo tranquillo con alcune dame per chiacchierare del più e del meno.
《Dopodomani, come sapete il termine della vostra gravidanza é molto vicino quindi, per evitare che nostro figlio nasca durante un banchetto, la organizzo per dopodomani sera, il tempo di farvi confezionare un nuovo abito》 sorrido 《Pensate sempre a me》 dico dolcemente appoggiando le mani sul suo ampio petto 《Siete troppo gentile e mi donate sempre qualcosa per ogni occasione》 dico, soprattutto quando andate a letto con una donna, penso malignamente.
《 Non vi dovete sentire offesa per i miei doni. Farei anche l'impossibile per voi che siete la mia regina》 resto senza fiato.
Queste parole fanno palpitare il mio cuore, da quanto tempo non mi chiamava la sua regina?
Un tempo indefinito che a me è parso un'eternità ed ora, prima di una festa, utilizza quel termine che mi fa sentire importante e preziosa.
Un appellativo che mi fa sentire qualcuno nel suo cuore.
Avvicino il volto al suo e sfioro le sue labbra con un leggero bacio.
La sua mano si appoggia sul mio ventre proprio mentre il bambino si muove e lo sento ridere, una risata allegra e spensierata 《con questa forza》 inizia 《deve essere per forza un maschio》 impercettibilmente tremo, nonostante le parole dell'indovina, in presenza di Henry non mi sento affatto rassicurata anzi mi sembra che ogni mia certezza venga spazzata via con un solo soffio di vento.
Sorrido turbata 《lo credo anche io, maestà 》 appoggio il capo sulla sua spalla e, restando tra le sue braccia, cerco di allontanare la paura che l'indovina possa aver sbagliato.

Ringrazio I lettori!

The third wifeWhere stories live. Discover now