My fears

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Dalla finestra della biblioteca posso vedere il cortile dove i cavalli attendono i loro padroni per la caccia.
Henry si avvicina al suo magnifico stallone dal manto nero come la notte.
Indossa gli abiti da caccia. La bellissima giacca blu e i calzoni soffici dello stesso colore. Gli stivali di cuoio neri leggermente ingrigiti a causa della polvere.
I suoi ospiti provenienti da ogni parte del mondo imitano il sovrano e montano a cavallo partendo immediatamente al galoppo.

Sospiro.
La porta viene aperta e Edward entra.
Mi volto verso mio fratello e noto che è maturato. Non è più un ragazzino anzi ora é un bellissimo uomo.
Lui mi sorride e mi abbraccia baciandomi le guance.
《 siedi con me fratello e raccontami come sta nostro padre...》 dico.
Lui fa come dico e si siede sulla poltrona davanti a me.
Io faccio lo stesso e sistemo lo sfarzoso abito allentato per non stringere il ventre.
《 Non credo che tu mi abbia chiamato per questo sorellina. Dimmi cosa ti turba? E prima che tu me lo chieda, non dirò nulla a tuo marito, in fondo siamo fratelli e devo ancora rispettare il nostro accordo》 sorrido debolmente.
Gli prendo le mani tra le mie.
《 Oh Edward se solo sapessi quanto sono terrorizzata. Molte paure sono infondate e le mie dame di compagnia non sono certo di aiuto...》 mormoro alzandomi ed andando accanto alla finestra.
Il sole è altro nel cielo di mattina ed illumina i magnifici campi verdi creando uno spettacolo meraviglioso.
《 da quando sanno della mia gravidanza mi raccontano storie di donne che non sopravvivono al parto e la mia paura cresce...oppure di bambini che nascono malati...e se anche questo bambino lo fosse?
La cosa più terribile che possa accadere è che muoia durante il parto...non ho paura per me stessa ma per la vita del mio bambino, insomma, io ne sono la custode ed è compito mio proteggerlo...ma se nascerà morto il senso di colpa mi tormenterá per sempre fin quando morirò...》 dico tra le lacrime torturandomi le mani.
《 e se sarà femmina Henry non mi perdonerà mai...》 ammetto scossa da singhiozzi che si fanno sempre più intensi.
Lui mi si avvicina e mi abbraccia.
Appoggio il capo sul suo petto e continuo a piangere dando sfogo al mio dolore.
《 Non devi pensare al peggio sorellina! Vedrai andrà tutto bene...》 dice.
《 e se invece non fosse così? E se andasse tutto storto? Potrebbe uccidere anche me proprio come ha fatto con Anna!》 Ammetto disperata guardando mio fratello negli occhi.
《 Non possiamo sapere cosa farà tuo marito ma tu devi avere la forza per continuare a sperare. Non devi mai arrenderti...》 dice.
《 Ma se è femmina...》 la mia voce si rompe fermandosi in gola.
I suoi occhi si incupiscono.
《 dimmi! Tu sai un modo per sapere cosa sarà? 》 Chiedo.
《 È pericoloso...》 dice con tono severo cercando di dissuadermi.
Mi inginocchio ai suoi piedi e gli bacio le mani 《 Ti prego ditemelo! Ne ho bisogno》 supplico.
Lui mi prende per il gomito e mi fa alzare 《smetti di fare la bambina! Sei la mia regina ed una regina non supplica mai! 》 afferma scandalizzato dal mio comportamento.
《 Ti condurró dalla donna, ma ti prego, sii cauta》 mi ammonisce.
《 grazie grazie》 mormoro abbracciandolo felice.
Lui mi stringe a sé e mi bacia la fronte 《possa Dio essere con te sorellina...e anche con tuo figlio》 dice prima di congedarsi e lasciarmi sola nella grande biblioteca.
Guardo la porta ora chiusa.
La mia speranza è riposta in quella donna sconosciuta e spero che ciò che dirà sará giusto.
Mi ricompongo e dopo aver tolto ogni traccia di pianto dal mio volto esco e cerco le mie dame di compagnia per una passeggiata che mi faccia dimenticare le preoccupazioni che mi tormentano.

Ringrazio I lettori!

The third wifeWhere stories live. Discover now