Capitolo 7

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Mi svegliai con un forte mal di testa e sotto di me c'era Luke che dormiva beato. Era così bello, sembrava un angelo.
Aspettate, perché sono a cavalcioni su di lui?!
Lentamente mi alzai da lui e mi sedetti al bordo del letto. Okay, non eravamo nudi, e questo è già un buon segno. Non ricordo quasi nulla di ieri sera, ero troppo ubriaca presumo.
La testa continuò a picchiare forte e decisi di scendere in cucina a prendere una tachipierina. Quando la ingoiai mi sentii subito meglio e poco dopo mi accessi una sigaretta per rilassarmi e andai sul balcone a prendere aria.
"Come mai già sveglia?" Luke apparve al mio fianco ed io saltai per aria dallo spavento. Stranamente era già tutto vestito.
"Luke! La vuoi smettere di farmi prendere infarti o no?" strillai e lui ridacchiò.
"No. Buongiorno comunque." mi baciò una guancia e si accese una sigaretta anche lui.
"Come hai dormito tu?" gli chiesi dopo minuti di silenzio.
Alzò le spalle e guardò le nuvole grigie. "Normale, e tu?"
"Male, decisamente." mi lamentai buttando la sigaretta e mi appoggiai alla sbarra di ferro.
"Perché hai dormito così male?"
"C'eri tu che russavi come un maiale in calore e poi avevo un mal di testa pazzesco." sospirai respirando aria fresca.
"Che russo lo sai da tempo, e poi ci credo che avevi mal di testa, hai bevuto come se non ci fosse un domani." mi rimproverò abbracciandomi da dietro. Amo quando lo fa.
"Luke?" parlai dopo altri minuti in completo silenzio.
"Si?"
"Cos-cos'abbiamo fatto stanotte?" balbettai imbarazzata mentre poggiava la testa sulla mia spalla e mi circondava la vita con le sue forti braccia.
"Cose." sorrise beffardo.
"Cioè quali cose?" lo guardi spaventate e allo stesso tempo curiosa. Non voglio pensare di aver fatto seriamente quelle cose. Oh mio dio.
"Tranquilla piccola, nulla di cui puoi pentirti." mi sorrise dolcemente e mi lasciò un altro bacio in fronte.
Continuai a guardare il cielo che si stava riempendo di nuvole grigie mentre lui mi stringeva con le sue braccia.
"Cosa facciamo oggi?" gli chiesi annoiata.
"Ho promesso a Selly che sarei andata da lei, ma sta iniziando a diluviare." si staccò da me e rientrò in casa mentre lo seguivo.
Te pareva se non doveva andare da qualche sua amichetta del cazzo, merda.
"Chi è questa Selly?" feci finta di essere disinteressata mentre invece era il contrario. Mi importava eccome.
"È la ragazza dai capelli verdi di ieri sera." si buttò sul divano ed io mi sedetti sulla poltrona dall'altra parte.
"Ah, quella del pompino?" borbottai amaramente.
"Te ne ricordi quindi?" ridacchiò guardandomi divertito.
Non ci trovavo un cazzo di niente da ridere. Stronzo.
"Già, me ne ricordo." borbottai ancora mentre accendevo la tv e sentivo i suoi occhi addosso a me.
"Ti dispiace se vado?" chiese poco dopo.
"Tranquillo, chiamerò Lily e la farò venire qua." dissi indifferente continuando a guardare la tele.
"Ei, va tutto bene?" si alzò e si inginocchiò per guardarmi negli occhi.
"Si, perché non dovrebbe?" aggrottai la fronte e lo guardai male.
Fece un grosso sorriso, malizioso. "Sei gelosa per caso, Carly?"
Oh, shit.
Alzai le spalle e mi voltai verso la tele. "Perché dovrei essere gelosa di una ragazza che neanche conosco?"
"Ah non so, dimmelo tu." continuò a guardarmi con quel maledetto sorrisino che avrei voluto prenderlo a sberle in quel momento.
"Senti, ma non devi andare?" sbuffai infastidita e lui si alzò un po' deluso.
"Si, ora vado." si mise le scarpe, prese le sue cose e si avvicinò a me lasciandomi un bacio in guancia. "Ci vediamo domani a scuola."
"A domani." dissi prima che sparisse dietro alla porta.
Avrei preferito che restasse qua, mi manca di già. Mi sento sola in questa casa.
Non avevo voglia di invitare Lily così decisi di ordinare un po' la casa ed accesi la musica mentre passavo l'aspirapolvere sul pavimento del salotto. Era decisamente troppo grande questa casa per me, tanto ero sola.
Dopo circa un'ora che stavo pulendo la sala suonò il campanello e stanca andai ad aprire. Era lui. Tutto maserato.
"Che ci fai qui, Luke?" lo feci entrare subito e lui rabbrividì dal freddo. Sembrava un ghiacciolo.
"Ho cercato in centro per un'ora la casa di quella maledetta ragazza e non l'ho trovata, la macchina mi è morta ed ho voluto tornare a casa ma non c'è nessuno e io non ho le chiavi, quindi tu sei l'unica mia salvezza." sospirò buttandosi sul letto.
"Vedi di non fare casino perché ho appena ripulito tutto, e tu stai bagnando per terra." sbuffai alzandolo dal divano, così si tolse i vestiti e rimase in boxer mentre si mise addosso una mia coperta. Si moriva di freddo.
"Sei arrabbiata con me?" chiese ributtandosi sul divano.
"No." risposi solamente portando l'aspirapolvere in cucina.
"Ti vedo molto convinta." sbuffò posando gli occhi sul televisore.
"Sono stanca, fammi spazio." mi sdraiai dall'altro suo lato del divano, era enorme il mio.
"Vieni qui con me?" chiese dopo circa dieci minuti che stavamo guardando uno stupido programma di moda.
"Non mi va di alzarmi." dissi sprofondamento la testa nel cuscino.
Ero arrabbiata con lui, non mi sarebbe passata molto in fretta. Almeno credo.
Lo sentii alzarsi e poco dopo me lo ritrovai di fianco che mi abbracciava, con la testa sulla mia spalla e la coperta sopra i nostri corpi.
"Sei molto simpatica oggi." sussurrò lasciandomi un bacio sul collo.
Il cuore cominciò a battere più forte ed avevo la pelle d'oca.
"Luke..." sospirai e lui alzò il busto poggiando il braccio al lato della mia testa e guardandomi dolcemente.
"Dimmi piccola." sorrise prendendo una mia ciocca di capelli tra le sue dita.
"Cos'avresti fatto con quella ragazza?" chiesi imbarazzata.
"Probabilmente ciò che farei a te adesso." sussurrò chinandosi a sfiorare le mie labbra.
Dio, quanto le amavo. Quanto le volevo.
"Cioè?" continuai a guardarlo negli occhi e sussurrare.
"Vuoi saperlo?" sentii la sua mano accarezzarmi la pancia da sotto la leggera ma lunga maglietta.
Altri brividi su tutto il corpo.
"Si." sospirai chiudendo gli occhi.
"Rilassati piccola." sussurrò al mio orecchio dove ci lasciò un bacio.
Sospirai ancora.
La sua mano scese sopra le mie mutandine e mi accarezzò dolcemente facendomi sentire subito piacere lungo tutto il mio corpo.
Fece cerchi circolari da sopra le mutandine e poi lentamente mi tolse la maglietta con una mano mentre con l'altra continuava a tenersi la testa e il busto. Tolse la coperta e rimasi in intimo davanti a lui. Mi squadrò tutta e mi sentivo improvvisamente andare a fuoco, ma mi piaceva come sensazione.
"Sei bellissima." sussurrò con occhi pieni di desiderio e questo mi fece sorridere. Mi voleva, forse.
Con due dita percorse il mio corpo dalla pancia, poi lo stomaco ed infine arrivò al seno. Mise la mano sotto al reggiseno e mi accarezzò un seno, provocandomi ancora la pelle d'oca.
Solo quando ti toccano con le mani giuste senti la bellezza del tuo corpo.
Forse si, hanno ragione. Solo con lui.
Continuammo a guardarci negli occhi, appena tolse la mano mi accarezzò una guancia e mi passò il pollice sul labbro inferiore.
"Vorrei baciarti." sussurrò posando gli occhi su di esse.
Se ad esempio,
per puro caso,
così,
dal nulla,
ti viene voglia di baciarmi,
fallo.
"Fallo." dissi solamente prima che le sue labbra si posarono sulle mie in un dolce bacio.
La sua lingua chiese accesso alla mia e iniziammo a baciarci più intensamente. Le mie mani finirono tra i suoi morbidi capelli e la sua finì sul mio sedere.
Con il ginocchio divaricò le mie gambe e si mise tra di esse. Sentii un forte calore al basso ventre quando strofinò la sua erezione sul mio punto sensibile e gemetti seguita da lui.
Infilò le mani sotto alle mie mutande e strinse i miei glutei portandomi a muovere il bacino contro di lui.
So che non era giusto ciò che stavamo facendo, ancora, ma era più forte di me. Lo volevo, dio se lo volevo, ma non potevo andare oltre a così. Avevo paura.
Mentre facevamo scontrare i nostri sessi da sotto al tessuto delle mutande, lui percorreva il mio corpo con le mani e io gli stringevo così forte i capelli che pensai potessi strapparglieli.
Ad un certo punto si fermò e si appoggiò a me con la testa nell'incavo del mio collo respirando profondamente.
"Ei, tutto bene?" gli chiesi accarezzandogli i capelli.
"Non posso." sospirò sul mio collo e questo mi fece rabbrividire.
"Perché? Non stiamo facendo niente." sussurrai un po' delusa.
"Sei troppo bella, non riuscirei a controllare i miei ormoni se continuassimo." mi strinse un fianco e poi me lo accarezzò.
"Allora fermiamoci qua, stiamo solo sbagliando." dissi tristemente abbracciandolo delicatamente dal collo.
Luke non riuscì a dire qualcosa che sentimmo la porta d'ingresso aprirsi velocemente e prima che potessimo spostarci l'uno dall'altra ci ritrovammo Liz davanti...

My bad boy || Luke Hemmings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora