LXXXIV

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«[...] Ora, se sposassi Heathcliff ne sarei degradata; così lui non saprà mai quanto io lo amo: e questo non perché è bello Nelly, ma perché lui è più me di me stessa. Di qualsiasi cosa siano fatte le nostre anime, la sua e la mia sono simili e l'anima di Linton è differente come un raggio di luna dal lampo, o il gelo dal fuoco. [...] Voglio ingannare la mia coscienza inquieta e convincermi che Heathcliff non ne capisca nulla di cose simili. Non è vero? Lui non sa quel che significhi essere innamorati.»
«Non vedo una ragione perché non debba saperlo quanto te» replicai «e, se tu sei quella che lui si è scelta, sarà l'uomo più sfortunato che mai sia venuto al mondo! Non appena diventerai la signora Linton, lui perderà amicizia, amore, tutto! Hai considerato come sopporterai tale separazione, e come sopporterà lui di trovarsi completamente abbandonato? Perché, signorina Catherine...»
«Lui abbandonato! Noi separati!» Esclamò con accento indignato «e chi ci separerà, prego? Non, a ogni modo, finché io sono in vita, Nelly, e per nessun altro al mondo. Tutti i Linton sulla faccia di questa terra possono dileguarsi nel nulla, prima che consenta ad abbandonare Heathcliff. Oh, non è questo che intendevo e che voglio dire! A tale prezzo non acconsentirei mai a diventare la signora Linton. Lui sarà sempre per me quello che è stato tutta la vita; Edgar Linton dovrà liberarsi della sua antipatia per lui, o almeno dovrà imparare a tollerarlo. Lo farà quando saprà quali sono i miei sentimenti per Heathcliff. Nelly, ora vedo che mi credi una miserabile egoista, ma non hai mai pensato che, se io e Heathcliff ci sposassimo, saremmo dei mendicanti? Mentre, sposando Linton, potrò aiutare Heathcliff a rialzarsi e sottrarlo al potere di mio fratello.»
«Con i soldi del tuo futuro marito, Catherine?» Le domandai «non lo troverai così malleabile come fai conto che sia: e, benché io non sia davvero un giudice, pure credo che questa sia la peggior giustificazione che finora tu mi abbia dato del tuo diventare moglie del giovane Linton.»
«Non lo è?» Ribatté ella «è la migliore! Le altre miravano a soddisfare i miei capricci, e a soddisfare quelli di Edgar; ma in realtà tutto è per amore di uno solo che riunisce nella sua persona i miei sentimenti verso Edgar e verso me stessa. Non so spiegarmi: ma certamente tu pure hai un'idea; sai come chiunque altro, che c'è o ci dovrebbe essere un'esistenza al di là di noi stessi?A che scopo sarei io stata creata se fossi interamente contenuta in me stessa? Le mie grandi pene in questo mondo sono state le pene di Heathcliff, e io le ho conosciute e le ho sentite tutte a una a una dal principio; la sola ragione di vivere per me è lui. Se tutto il resto perisse e lui rimanesse, io continuerei a esistere; e, se tutto il resto rimanesse e lui fosse annientato, l'universo si cambierebbe per me in un'immensa cosa estranea, non mi parrebbe più di essere una parte di esso. Il mio amore per Linton è simile al fogliame del bosco: il tempo lo muterà, ne sono sicura, come l'inverno muta gli alberi; il mio amore per Heathcliff somiglia alle eterne rocce che stanno sottoterra: una sorgente di gioia poco visibile, ma necessaria. Nelly, io sono Heathcliff! Lui è sempre, sempre nella mia mente; non come un piacere, come neppur io sono sempre un piacere per me stessa, ma come il mio proprio essere.»
- Emily Brontë, "Cime Tempestose"

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