Capitolo venticinque

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- Grazie per aver pensato a me.

- Scherzi Rachel, so quanto ami i ragazzi e so che non mi avresti mai perdonato se non ti avessi portata con me.

La rossa mi guarda ridendo. - Non ti avrei parlato per un bel po' di anni ma prima o poi ti avrei perdonato.

- Oh, questo mi conforta molto - le rispondo ridendo a mia volta.

- Dio, non posso ancora credere di essere qui e di assistere al concerto da così vicino. Siamo praticamente attaccati al palco!

Mi capita raramente di vedere Rachel così eccitata e sono contento di farla tanto felice. Di solito lei é quella composta ed equilibrata del gruppo; quella responsabile. Tra le ragazze è indubbiamente quella a cui sono più legato e che mi è stata vicino nei momenti più bui della mia adolescenza.
Molto spesso penso di non meritarmi un'amica così leale e sincera.

Ci conosciamo da tutta la vita, siamo praticamente cresciuti insieme e ci siamo fatti forza l'un l'altra per molti anni. Abbiamo superato così tante difficoltà insieme che non riuscirei ad immaginarmi una vita senza la mia Rachel.

Per tutto quello che ha fatto per me e per il fatto che mi sopporta ogni giorno non riesco a non sentirmi quasi in debito con lei.

Se lei è felice allora sono felice anch'io.

- Harry ha espressamente prenotato questi posti per noi - le spiego. Al telefono mi aveva informata del fatto che Mike, l'assistente manager, un ragazzo sui ventisette anni con i capelli mori ricci e folti e una montatura alla Harry Potter, sarebbe passato a prenderci in albergo per portarci all'Arena.

Ora lo stiamo seguendo fino ai nostri posti.

- Eccoci, A4 e 5. Mettetevi pure comodi - ci invita poi si sfila dal collo due cartellini e ce li consegna. - Questi sono i pass per il backstage, Harry vorrebbe che lo raggiungeste lì a fine concerto.

Li prendiamo sorridendogli cortesemente. - Grazie.

- Bene..Louis, potrei chiederti un favore?

- Ehm..Certo.

- Mia sorella ti adora, sta studiando recitazione.. e impazzirebbe di gioia se le portassi un tuo autografo..

- Dammi carta e penna e dimmi come si chiama - gli comando dolcemente e lui si affretta ad obbedire.

- Sonia hai detto? - gli chiedo mentre scrivo una piccola dedica.

- Esatto, grazie infinite - prende il foglio e lo piega riponendo accuratamente nella tasca dei pantaloni cargo e si rimette la penna nella tasca della camicia.

- È un piacere per me.

Fare il mio lavoro mi piace proprio perché vengo sostenuto dai miei fans, senza di loro non sarebbe la stessa cosa. Mi impegno al massimo per non deluderli.

- Ok, il concerto comincerà tra una ventina di minuti - afferma controllando il suo orologio. - Io vi lascio. Godetevi lo spettacolo.

Ci fa un ultimo sorriso prima di andare che noi ricambiamo.

- L'Arena è decisamente grande - esclama Rachel scrutando in giro. Seguo il suo esempio e non posso che darle ragione.
Ha la forma circolare che ricorda un po' quella del Colosseo ed è per questo che è stata chiamata così. Ma, ovviamente è molto più moderna, attrezzata con posti a sedere e posti in piedi probabilmente è in grado di ospitare qualche migliaio di persone. Ed è incredibile quanto nonostante sia grande stasera sembri molto più piccola visto il numero di fans venuti ad ascoltare i loro idoli.

Love Contract |Larry VersionWhere stories live. Discover now