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3 mesi dopo

La relazione tra me e Nicholas va alla grande, siamo felici insieme eppure sento che manca qualcosa é come se non é lui il mio futuro, ma sono certa che é lui.

Abbiamo affrontato difficoltà ed ora spero siano finite.

Abitiamo ancora a casa di mamma e papà. Aaron é simpaticissimo sempre di più e gli voglio un bene dell'anima.

Si è fidanzato con una ragazza, ancora non l'ho conosciuta, ma me ne parla sempre. Si chiama Daiene.

Mi butto sul letto com'é mio solito fare. Ho appena finito i compiti, quelli delle vacanze estive. Non ho ancora capito perchè continuano a darceli.

Nicholas é uscito poco fa per andare al negozio di papà.

"Giulia" Aaron apre la porta e sbuffo.

"Dimmi" mi siedo a gambe incrociate sul letto.

"Hai capito il problema numero tre?" Mi chiede guardando il suo quaderno.

"Sì, la soluzione é nel quaderno blu, sotto il libro di matematica" gli indico la scrivania.

"Okay grazie" si avvicina ed intruppa contro la sedia facendo cadere il suo libro sul suo piede e lanciando un urlo.

"Tutto bene?" Rido.

"No" si siede sul letto tenendosi il piede.

L'abbraccio e lui si lamenta.

"é colpa tua" si lamenta.

"Dai!"

Il telefono squilla e sullo schermo compare: "amore".

Rispondo e si sente la sirena dell'ambulanza in sotto fondo.

"Nicholas?" Chiedo preoccupandomi.

"Salve lei é la fidanzata?" Mi chiede un uomo.

Prendo il braccio di Aaron e stringo la presa.

"Sì" sussurro.

"Il suo fidazato ha avuto un'incidente stradale, un frontale con un'altra macchina. É vivo per miracolo, lo stanno trasferendo all'ospedale. Siamo riusciti a rintracciare lei, potrebbe raggiungerci in ospedale il prima possibile?"

Le lacrime rigano il mio viso.

"S...sì."

"L'aspetteró io davanti l'ingresso dell'ospedale"

"Va bene, arrivo subito" attacco e abbraccio Aaron che non capisce.

"Nicholas" singhiozzo.

"Che ha fatto?"

"Ha avuto un'incidente stradale, è in ospedale."

"Andiamo" si alza e corre fuori dalla camera.

Mi alzo ed infilo le convers gialle e cambio la maglietta con una sempre gialla.

Prendo il telefono e le chiavi ed esco di casa insieme ad Aaron.

"sali!" Mi passa il casco nero e lo metto.

Partiamo mentre qualche singhiozzo esce dalla mia bocca.

Parcheggia davanti l'entrata e scende aiutandomi.

"Andrà tutto bene" mi bacia la fronte ed andiamo verso l'entrata.

Un poliziotto é davanti l'entrata, mi avvicino e lui sorride appena.

"Salve, sono la fidanzata del ragazzo che ha avuto l'incidente" sorrido appena anch'io.

"buongiorno, sono il poliziotto Liam Ser." Mi tende la mano.

"Piacere, Giulia Dallas." Glie la stringo.

"Vieni" entriamo nell'edificio e saliamo le scale mentre Aaron chiama mamma e papà.

"Lo stanno operando, da quello che so é entrato in coma. Non si sa quando si rimprenderà. Aspettate qui, vado a cercare il medico" ci dice mentre attraversiamo il corridoio.

ci sediamo sulle sedie rosse ed Aaron mi abbraccia.

"Non ce la faccio" mi alzo e cammino avanti e indietro.

lui sbuffa e butta la testa all'indietro.

"Eccomi, il dottore non ha ancora notizie. L'operazione dura altre tre ore." Il poliziotto ritorna.

"Okay" annuisce Aaron.

Mi siedo vicino a lui e scoppio a piangere.

"com'é successo?"chiede Aaron abbracciandomi.

"Ha avuto un frontale, all'incrocio del super mercato, lui passava mentre il semaforo era verde l'altro era rosso, ma la macchina dell'altro conducente è partita comunque, a bordo non abbiamo trovato nessuno, é questa la cosa strana. Indagherò io stesso trovando il colpevole." Spiega.

"Grazie mille agente" Aaron sorride appena.

"Chiamatemi Liam signor..."

"Aaron, stessa cosa vale per te"

"Torno in centrale, vi lascio il mio numero, se ci sono aggiornamenti sulla salute del ragazzo vi prego di avvisarmi." Sorride passandoci un foglietto.

"grazie mille Liam, a più tardi" lo saluta Aaron, io con un semplice gesto del capo.

Lui se ne va e lascio cadere la mia testa sulla spalla di Aaron.

"Vedrai che si risolverà tutto" mi bacia la fronte.

"Dov'é"chiede la mamma correndo verso di noi.

"Lo stanno operando." Rispondo accucciandomi sul petto del mio fratellastro.

"Aaron andate a casa" ci dice papà.

"No, rimaniamo" dico alzandomi.

"No andate"

"No!" urlo e la gola mi brucia.

Alcune persone si girano.

"Aaron" papà gli fa un gesto con la testa e lui si alza trascinandomi.

"Lasciami stare" urlo.

Mi prende in braccio mentre mi dimeno.

"basta!" Mi mette a terra.

"Fai la seria per una volta! Non la ragazzina!" Urla lui.

"Stai zitto" lo spingo senza muoverlo.

"Che credi di fare? Ormai il danno è fatto! Smettila di comportarti come se hai tre anni." Continua ad urlare.

"Perché tu ti credi più grande?"

"Sì, di cervello anche molto!"

"Lasciami stare, mi fai schifo. Io non volevo neanche che ti adottavano, sei una testa di cazzo!" Urlo e me ne vado.

"Mai quanto te!"

"Stai zitto" urlo ancora mentre cammino verso la fermata dell'autobus.

"Vaffanculo" urlo ancora.

i miei occhi vengono coperti da delle mani, una botta alla testa e poi non so cosa é successo solo buio e una voce...quella voce.

Aiutatemi, dobbiamo trovare un nostro nome, ormai siamo una famiglia, scrivetelo nei commenti ⬇
Ehi popolo fratellastroo!!
Vi ringrazio perché siete ancora qui a sorreggere me e la mia storia. Un sogno, no?
Spero di non perdere nessuna di voi.
Ps. Il cartaceo del primo é disponibile per ordinazione ❤❤❤
Grazie a tutte, mese prossimo ci vediamo a Fiumicino, che ne dite? Chi ci sarà? 😆❤❤ l'evento sarà "la libreria e non solo" appena so la data ve la comunivo 😎❤❤
Grazie ancora 🌈❤❤❤🐕

Io e il mio fratellastro 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora