Capitolo 2

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Riapro lentamente gli occhi, mettendo a fuoco la stanza in cui mi trovo.

Noto di essere sdraiato sopra il materasso impolverato e rovinato, nella mia nuova casa.

La parete non è più impregnata di sangue, ma è del suo colore normale. Muovo leggermente gli arti. I ragni sono come scomparsi nel nulla e sento lo stomaco vuoto, pulito, senza quelle fastidiose zampette a raschiare le sue pareti.

Rabbrividisco al ricordo, mettendomi seduto. Strofino gli occhi, ancora stanco. La stanza sembra normale, probabilmente è stato solamente un incubo

Mi alzo dal letto, per poi uscire dalla stanza. Vago per il corridoio, alla ricerca del bagno.

Dopo vari minuti passati a girare a vuoto come un barbone, lo trovo.
Lo stanzino è abbastanza piccolo, molto impolverato e rovinato.

Mi avvicino lentamente al lavabo giallognolo e scheggiato. Aziono il rubinetto, guardando l'acqua fredda infrangersi contro la superficie di ceramica.
Metto le mani a coppa, all'altezza dell'acqua, bagnandole per poi passarle sul viso.

Mi sciacquo per bene la faccia, cercando di svegliarmi totalmente dall'incubo avvenuto poco prima

Involontariamente, alzo lo sguardo verso lo specchio. Quello che vedo mi fa fare un balzo all'indietro per lo spavento

Un volto sfuocato mi fissa ghignando, per poi sparire lentamente.

Apro e richiudo gli occhi, incredulo. Il mio riflesso nello specchio appare distorto, la mia pelle sembra più pallida del normale e sotto i miei occhi vi sono delle profonde occhiaie nere. Cola del sangue dai rivoli dei miei bulbi oculari. Indietreggio spaventato, strofinandomi gli occhi con le mani strette in due pugni.

Riapro gli occhi, cercando di alleviare poco a poco la vista sfocata. Punto il mio sguardo verso il vetro. Il mio riflesso è ritornato normale e mi fissa con il suo sguardo vitreo, senza emozioni 

Tiro un sospiro di sollievo, sorridendo appena. È stato tutto nella mia testa. Il riflesso imita tutti i miei movimenti, come è normale che sia. Sorrido un'ultima volta, dirigendomi verso la porta del bagno. Mi fermo improvvisamente, sentendo il sangue raggelarsi nelle vene.

Non ho visto il riflesso compiere la mia stessa azione. Volto la testa lentamente, sentendomi un groppo in gola. Il riflesso è fermo nella posizione di prima e mi fissa, ghignando.

Segue i miei movimenti con lo sguardo, senza imitarmi. Deglutisco rumorosamente, sentendo il cuore battere all'impazzata contro il mio petto. Le mie mani cominciano a sudare, mentre vari brividi scorrono lungo la mia schiena. Il ghigno sul suo volto si allarga, mentre i suoi occhi si allargano leggermente, formando un'espressione inquietante

Lacrime di terrore si formano ai rivoli dei miei occhi, mentre i brividi si fanno più forti, espandendosi anche sulle mie braccia e sulle gambe. Rimango immobile, non riesco a muovere un solo arto. Sono come bloccato

Il riflesso appoggia una mano dall'altra parte del vetro, lasciandoci l'impronta di cinque dita sfigurate. Deglutisco nuovamente, sentendo le mie gambe farsi molli

La mano continua a spingere forte contro il vetro, formando delle piccole crepe. Il volto sorride. Sorride per la mia paura, per la mia insicurezza, per la mia debolezza. I brividi aumentano ad ogni crepa sullo specchio, seguiti da delle goccioline di sudore sulla mia fronte

Il fracasso di un vetro rotto interrompe il silenzio della casa, mentre un dito ossuto esce lentamente dallo specchio. Sento la testa girare leggermente e il respiro mancarmi

Il dito scheletrico è seguito da altri, identici l'uno all'altro. Sono grigiastri e in certi punti, dove la carne è mancante, sono ben visibili le ossa sul punto di sgretolarsi. Le mie gambe si fanno più molli e tremo maggiormente. Ho voglia di urlare, urlare fino a farmi mancare il respiro, fino a sentire i polmoni lacerati. Ma riesco solamente a respirare affannosamente, mentre delle lacrime calde scorrono lungo le mie guance

Del sangue rosso cola dallo specchio, scontrandosi con il pavimento ingiallito. Sul vetro rotto vi è una scritta, che riesco a leggere a fatica

"Perchè non mi hai ascoltato?"

Do you believe in me, now? || Ziam|| Where stories live. Discover now