Capitolo 1

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Era solo una ragazza di campagna, niente vestiti vistosi, trucchi eccessivi o serate in discoteca come ogni adolescente. Aveva sedici anni e già dirigeva la ditta di suo padre. Quella di coltivare le verdure da vendere. Il clima nella famiglia non era felice, con un fratello eccessivamente ficcanaso e madre severa,l'unico che la capiva era suo padre. La persona con cui si confidava la maggior parte delle volte.

«Kendall» la richiamò suo padre.

Lei rispose con un cenno di testa.

«Aiutami a prendere le lattughe»

Kendall alzò mentalmente gli occhi. Anche se era una ragazza di campagna avrebbe voluto anche lei divertirsi.
Ma non le era consentito dicendole che era ancora troppo giovane per frequentare certi luoghi. Aveva bisogno di quello spirito chiamato adrenalina, pericolosità.
Kendall annuì e iniziò a raccogliere mentre sbuffava. Nel suo armadio non c'era nessun vestitino corto e neanche l'ombra di qualche scarpa alta. Solo vestiti lunghi a fiori,sandali e ballerine.

Sbuffò un'altra volta.

Decise di fare per la prima volta una cosa azzardata,cioè mentire ai genitori per andare ad una festa di cui si era parlato molto nella piccola città. Non diede peso a chi fosse l'organizzatore ma voleva solo e  unicamente, divertirsi.
Prese un vestito a fiori, lo tagliò fino un po' più sotto del sedere, non aveva scarpe col tacco. Era combattuta sul come fare, le venne in mente di prendere quelle della madre.
Andò furtivamente nella camera dei genitori e prese un paio di tacchi da abbinare al suo vestito.
Rubò anche qualche trucco,come fondotinta, cipria e rossetto.
Iniziò a truccarsi cercando di ricordarsi come faceva la madre. Alla fine le risultò più che decente.

«Documento prego» Disse un uomo, probabilmente il bodyguard del locale.

Lei impallidì di colpo sapendo che se avesse dato un suo documento l'uomo avrebbe visto che non era maggiorenne.

«È con me» Parlò una voce roca alle spalle.

L'uomo appena vide la persona la fece passare senza obiezioni. Si girò per ringraziare la persona che l'aveva salvata e appena si girò affondò in due pozze verdi smeraldo.
Un ragazzo abbastanza alto da farla sentire minuscola vi era davanti, i suoi lineamenti erano perfetti,come le sue labbra rosee e gli occhi, i capelli erano leggermente lunghi, cosa che le fece provare una sensazione mai provata prima, eccitazione.
La camicia a fantasia che trovava a dir poco orribile ma allo stesso tempo incantevole per il modo in cui faceva intravedere i suoi tatuaggi da quei tre bottoni lasciati aperti.

«Grazie» Sussurrò timida.

Lui ghignò nel veder arrossire la ragazza.

«Come ti chiami piccola?» Le chiese.

Quella voce roca e quel "piccola" le bastò per farle andare a fuoco, di nuovo, le sue guance e sentirsi svenire.

«Che t'importa?» Chiese prendendo coraggio.

Voleva essere audace, non la ragazza timida di campagna, almeno per una volta nella vita.

«Mh, m'importa perché sei alla mia festa» Disse ridendo.

Al sentire di quel dolce suono la ragazza arrossì, di più per la sua affermazione.

«Allora scusa, non sono stata invitata, me ne vado» Disse imbronciata.

Si incamminò verso l'uscita ma un braccio la tirò indietro.

«Non ti ho detto di andare via»

Kendall arrossì, di nuovo e iniziò a balbettare.

«Tieniti pronta, da oggi sei la mia nuova preda, piccola» Disse seducente al suo orecchio il ragazzo.

Kendall levò la presa dalla sua mano e corse via da lui. Non poté restare lì,c'era qualcosa dentro di lei che la portò a scappare. Lui rise ed entrò alla festa pronto per divertirsi di nuovo a modo suo con qualche troia del quartiere.
Kendall non seppe cosa fare, se avesse chiamato i suoi genitori l'avrebbero rinchiusa a vita in casa, probabilmente di più sua madre. Quindi non voleva rischiare ma non sapeva davvero dove andare.

«Ti sei persa?» Chiese una voce alle sue spalle.

Si girò e vide un ragazzo biondo fissarla curioso.

«Diciamo . . .» Sussurrò.

«Come ti chiami?» Le parve simpatico,non come quel sbruffone.

«Kendall»

«Io sono Niall, con me non ti devi vergognare» Disse sorridendo. Lei ricambiò il sorriso.

«Dove abiti?» Le chiese.

«Oh, molto lontano da qui»

«Presumo che tu sia venuta a questa festa di nascosto e ora non sai come tornare, vero?»

Kendall lo guardò incredula e annuì.

«Se vuoi puoi restare da me» Kendall lo guardò dubbiosa, non sapeva se fidarsi.
Dopotutto ancora non lo conosceva bene.

«Ehi tranquilla, mica ti stupro» Esclamò ridendo Niall.

Kendall accettò e salirono in macchina.

«Come mai non sei a divertiti?» Chiese il ragazzo mantenendo lo sguardo sulla strada per non finire in qualche incidente.

«Beh, ho visto uno sbruffone del cazzo e me ne sono andata» Disse facendo una smorfia.

«Lasciami indovinare. . . Harry?»

Kendall lo guardò confusa.

« Chi è Harry?»

«Alto, occhi verdi, capelli castani e un po' lunghi»

Kendall annuì.

«Come fai a saperlo?» Gli domandò.

«È uno dei miei migliori amici, è molto diverso da me, ha la bella fama delle donne che si porta ogni sera a casa» Disse sospirando.

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