II

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Vi ricordo che questa storia non è mia, ma di Seele su Efp!

*****

"Francesca, non insistere."

Francesca sbuffò sonoramente, infastidita. "Papà!" esclamò. "Non me ne importa niente del mio 'comportamento' dell'altra sera. C'è una festa, e ci andrò. Non posso stare sempre a casa a fare la muffa come George."

George, dall'altro capo del tavolo, alzò gli occhi dal suo piatto. "Ehi" protestò, offeso. "Esco con Josh, ogni tanto."

Francesca si sporse verso di lui, agitando la forchetta mentre lo scimmiottava. "Oh, Josh, andiamo a giocare a basket anche se non faccio canestro neanche per miracolo!"

Harry sospirò, lanciando a Louis un'occhiata supplice.

"Frankie" disse allora lui, richiamando l'attenzione della figlia, "penso..."

Harry lo fissò in attesa, e Francesca spalancò gli occhi come se le sue parole fossero di importanza vitale.

Louis sospirò, sconfitto. "Hai il permesso di andare a quella festa, scricciolo."

Francesca alzò in aria le braccia, lanciando un urlo vittorioso. Harry minacciò di non cucinare per un mese.

"Ma" riprese subito Louis -lui non sapeva mica cucinare, e Francesca avrebbe di certo dato fuoco alla casa- "devi portarti George dietro, e stare attenta a lui."

La bocca della ragazza si spalancò, mortalmente offesa.

"Cosa?" chiese, sbattendo le palpebre. Persino Harry era ammutolito.

George borbottò qualcosa in protesta, ma Louis continuò a parlare.

"Queste sono le condizioni, Frankie, George. E dovrete entrambi essere a casa prima delle due, chiaro?"

Harry alzò un sopracciglio. "Prima dell'una" si corresse Louis, e Francesca si alzò dal tavolo con un gesto rabbioso.

"Non se ne parla!" esclamò. "Papà, sei impazzito? Come ti viene in mente?!"

George, più calmo, lo fulminò semplicemente con un'occhiataccia. "Papà, guarda che io non ho la minima intenzione di andare a quella festa."

"E invece ci devi andare perché...uhm...devi farti nuovi amici."

George alzò gli occhi al cielo. "Beh, papà, grazie per darmi del disadattato sociale" commentò seccamente.

Harry sbuffò. "Vogliamo che passiate del tempo insieme, divertendovi insieme" spiegò, salvando Louis dagli sguardi assassini dei figli. "O questo, o niente."

George inspirò per restare calmo. "Non potete obbligarmi ad andare ad una festa. Non ho fatto niente di male!" obbiettò.

"Qualcuno deve tenere d'occhio tua sorella, George, e questo è un compito che spetta a te. Niente proteste" rispose Louis.

Francesca emise un suono esasperato, vagamente minaccioso, e si diresse in camera sua con passo di marcia.

George conservò le braccia al petto. "Non ho fame" sbottò, "mi alzo anche io."

Louis e Harry li guardarono andare via, poi Harry sospirò.

"Abbiamo fatto la cosa giusta" disse, rompendo il silenzio. Louis rilassò le spalle, che aveva inconsapevolmente sollevato.

"Sì" sorrise, un po' dispiaciuto. "Forse sì."

Harry si alzò, iniziando a raccogliere i piatti. "Mi aiuti a sparecchiare?" propose.

Lights and Dreams || Larry Stylinson [INCOMPLETA]Where stories live. Discover now