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Quella sera indosso dei leggins, una canottiera e un berretto tutti rigorosamente neri.
Anche gli altri hanno un abbigliamento simile al mio.
Il Fazbear's Fright si staglia nell'oscurità con un'ombra scura e minacciosa.
Zoe illumina la costruzione con la torcia.
- Wow! Che forza! -.
Colin mi mette una mano sulla spalla.
Mi sorride. Il suo volto sembra quello di un bimbo troppo cresciuto. E il cerotto sul naso non aiuta a dimostrare i suoi sedici anni.
- Stai bene?  - Mi chiede.
- Sì - Mento.
Gareth illumina l'insegna scurita del fumo.
Tra di noi lui è l'unico, dopo Zoe a sembrare quello che è.
I suoi capelli blu e i piercing ovunque non lo tradiscono.
- Zoe, perché ti trucchi se è buio? - Chiede illuminando l'amica.
- Beh, tu l'hai notato- Dice lei cercando un'entrata.
- Io non capisco voi femmine... -.
Zoe fa per ribattere, quando Matt la ferma. 
- Ehi, lassù! Guardate, il condotto dell'aria che parte dal tetto è aperto! -.
- Come arriveremo fin lassù? - Chiede Colin.
Garet sale sul cornicione della prima finestra.
- Arrampicandoci -.
Gli altri lo seguono.
- Io rimango qui. Vi faccio da palo - Urlo.
Gareth mi guarda.
- Fifona -.
Dopo poco sono già scomparsi nel locale.
Mi siedo a terra e guardo le stelle.
Non posso lasciarli andare da soli.
Devo convincereli ad uscire. Ho paura che lì dentro possa succedere qualcosa.
Mi alzo.

Anche i mostri hanno paura Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora