Scema

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'Non andare via, ti prego. Non mi piace la spagna' sussurro mentre lo spagnolo continua ad accarezzarmi i capelli.

Mi giro sulle sue ginocchia e lo guardo.

Resta con un pezzo di liquirizia tra le labbra e distoglie lo sguardo dalla tv.


'Senti, lo sai come la penso.' mi guarda stufo e fa per alzarsi.


'NON FARE IL BAMBINO. SAI ANCHE COME LA PENSO IO. CI STAI BENE CAVOLO, STAI BENE QUI.'

Sbuffa.

'GUARDA, GUARDA QUANTI TIFOSI, GUARDA QUANTI COMMENTI.'

'Devo pensare all'Europeo, lasciami perdere.' esclama stizzito.

'Guardati, e ricordati grazie a chi e cosa sei convocato adesso in Nazionale.' e lo lascio assolto tra chissà quali pensieri sul divano.


"Alison, passate a prendermi voi o chiamo un taxi?", risponde con un "Passiamo noi tra 5 minuti, siamo vicini.", prendo il 100grammi e la borsa e mi chiudo il portone dietro le spalli.


'Ohi, non ti fermi qui stasera?' chiede deluso correndomi dietro, restando però alla soglia della porta.

'Non ne vale la pena trasferirmi qui ancora. Tra una settimana vai in Spagna per il ritiro.' sorride e si avvicina.

'Scusa per prima, non volevo.' ammette appena Alison e Daniele arrivano.
'Scusami tu, sono con te qualunque sarà la tua scelta'

'Ciao' lo saluto con la mano e mi infilo in macchina.

Deluso, ma allo stesso tempo sollevato per la mia ultima affermazione rientra.


'Cos'è successo?' chiede Alison.

'Nulla di che, è solamente testardo.' ammetto incazzata.


Daniele sorride e senza dire altro ci addentriamo in centro.


'Puoi lasciarmi qui Dani, grazie.' scendo su piazza San Carlo assolta dai ricordi e mi siedo al solito posto, a terra, accanto alla Statua.


'Ehi' esclama un bel ragazzo, coetaneo a quanto sembrava, si presenta 'Piacere, Emanuel.', ricambio la stretta di mano pronunciando il mio nome.


'Posso?' Chiede, annuisco e si siede accanto a me.

'Sai che sei davvero carina? Aspetti qualcuno?' Incalza.
'Grazie, no, non aspetto nessuno' imbarazzata abbasso lo sguardo.

Mi squilla il cellulare.

E' Alvaro.

'Si Alvy?' scherzo e lo spagnolo ridacchia.

'Stai lontana da quel ragazzo' incazzata chiudo la chiamata e mi guardo in giro, cercando gli occhi del cretino di Morata.


'che succede bella?' Mi chiede curioso.
'Il mio ragazzo mi ha seguita' seccata mi alzo.

'Ehi, aspetta.' Fa per prendermi la mano ma una figura alta e protettiva di avvicina a me.
'Amore, andiamo?' E fulmina con gli occhi Emanuel.

'Scusa, ma dobbiamo scappare' ammetto prima che Alvaro mi trascina via.

'Ma sei cretino? Chi ti ha dato il privilegio di seguirmi?' Sussurro incazzata.
'In realtà c'ero prima io, appena sei andata via ho preso la macchina ed ho pensato di venire nel mio luogo preferito. Un po', lo ammetto, sono venuto perché sapevo di trovarti qui' imbarazzata abbasso lo sguardo.

Si avvicina, con il pollice mi alza il mento e appoggia le sue labbra sulle mie.
Una scossa di brividi invade la mia schiena.

Cazzarola, sembra ogni volta il primo bacio con questo.

'Perché ridi?' Chiede frustrato.
'No, niente, quell'Emanuel sembra si stia mangiando le mani perché evidentemente ha capito ora che sei Morata.'
Si gira e notando lo sguardo di Alvaro si avvicina.

'Scusami, per prima. Davvero, non volevo. Facciamo una foto?' Con un sorriso, sempre disponibile annuisce.

Scatto la foto e ringrazia.

'Senti, non è che posso, insomma. Restare in contatto con te? Mi sembri simpatica e mi piacerebbe avere nelle amicizie la ragazza di Morata.', quest'ultimo lo guarda malissimo, e arrossendo, chiede scusa.

Tranquillizzo Àlvaro e lascio il mio contatto Facebook al ragazzo.

Scattiamo un selfie e si allontana.

'Ti piace quello eh? La tua stessa età. Che te ne fai di un vecchio come me? Uno di 23 anni', si gira stizzito mentre le lacrime scendono dai miei occhi, toccandomi la pancia mi siedo, dovevo riprendere aria per quella assurda affermazione.

'E adesso perché ridi?' Lo guardo, cerco di essere seria ma non riesco a smettere di ridere.
Mi indica con tutta la mano e scuote il capo.
'Scusami bambino dolcino, hai fatto una faccia troppo buffa, scusami, giuro di smetterla' ma tra una parola e l'altra, le risate continuano.

Si gira nuovamente, ma si allontana.
Decido così di saltargli sulla schiena, colto di sorpresa non perde l'equilibrio per un soffio.

'Scema.' Ridacchia.

'Ti amo' sussurro seria.

Sorride e mettendomi giù mi abbraccia.

•Black or White?• |ÀlvaroMorata|Where stories live. Discover now