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   Dolore, è veramente dolore quello che sento?
   Credo di no, ma è comunque un dolore...
   «Ecco fatto, se ti fa male, fastidio, o qualunque altra cosa, torna e lo controlliamo» spiega con gentilezza la ragazza.
   «Okay, grazie mille» esco dal negozio.
   Ho appena fatto un piercing, per vedere se fa più male un dolore fisico o astratto...
   Mi suona il cellulare, vedo che è Maisie.
   «Sì?»
   «Dove sei, papà ti aspetta» la voce di mia sorella è bassa.
   «Sono andata a fare una cosa, arrivo» rispondo, per quanto mi sia possibile parlare.
   Riattacco e mi sbrigo a tornare a casa.
   "Speriamo che non sta per fare un altro dei suoi 'viaggi'."
   Arrivo a casa e appena entro vedo valigie...
   Come sempre, d'altronde.
   «Tesoro, sto partendo» mio padre corre da un punto all'altro del salone.
   «E quando volevi dirmelo, quando eri direttamente in aereo? O in treno... Come vai questa settimana?» incrocio le braccia.
   «Non arrabbiarti... Tornerò tra un paio di giorni.»
   «Si, ma ti perderai il saggio di Maisie.»
   «Beh, ma almeno sarò al tuo saggio di danza.»
   «Sono passate due settimane da quel saggio» dico schifata.
   Salgo le scale e vado in camera mia.
   «Papà se ne sta andando» sento la voce di mia sorella dopo un po'.
   «Come sempre!» ricambio.

   Due ore dopo circa scendo e trovo Maisie nel divano con un tizio...
   Quando odio queste scene.
   «Ti amo.»
   «Ti amo.»
   «Cazzate» dico senza accorgermene.
   Si girano contemporaneamente e mi guardano.
   «Cosa "cazzate"?» domanda il ragazzo.
   «L'amore non esiste» scrollo le spalle.
   «Lo dici solo perché il tuo non...» Maisie gli tappa la bocca.
   «No no Maisie... Lascialo parlare» mi avvicino.
   Gli leva la mano dalla bocca e lui sorride.
   «Stavi dicendo?»
   «Che dici così solo perché la tua anima gemella non c'è più» conclude la frase.
   "Come si permette?"
   «Non nominarlo» serro la mascella.
   «Non c'è più solamente per colpa tua.»
   Mia sorella lo strattona, ma lui continua...
   «Alzati!» gli ordino.
   Si alza e si avvicina.
   Lo prendo per la manica e chiudo la porta d'entrata alle sue spalle.
   «Lui ti ama, eh?»
   «Così sembra» risponde abbassando lo sguardo.
   Alzo gli occhi al cielo e salgo di sopra.
   "Come ha potuto nominare colui che ritengo l'amore della mia vita?"
   Ma l'amore vero non esiste, come non esiste l'anima gemella...
   L'anima gemella, se si ha, non la si può incontrare.
   Perché se io abitassi in Italia e lei in Australia?
   Molti si accontentano di stare con la persona sbagliata pur di non rimanere soli...
   Ma tutto ciò è sbagliato, perché non bisogna mai accontentarsi.
   E tra i miei pensieri mi addormento.

La luce in fondo al tunnelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora